RICORDI. Mio fratello, mia nonna Lina ed io. Nel bellissimo paese abruzzese dove andiamo ogni anno, tutti e tre attorno al grande tavolo di legno della cucina di quella piccola, amata casetta. Tirata su la tovaglia plastificata perennemente presente, la trasformavamo in una spianatoia. Così mia nonna si armava di grembiulone, un paio di pentoloni sui fornelli, tanta farina, sale e alcune posate. Io e mio fratello agli estremi, coi gomiti pigiati e protesi in avanti: “Nonna, possiamo? Cuciniamo anche noi??“. La nonna ci dava la farina e ci diceva di guardarla per capire come fare. Osservare mia nonna impastare era bellissimo: i suoi movimenti erano sempre gli stessi. Decisi e sicuri, quasi un abbraccio d’amore. Dunque, occorreva fare una montagnetta di farina e un bel buco in mezzo. Man mano questo buco lo si allargava per inserire le uova oppure l’acqua caldissima, l’olio … Con la forchetta si tirava la farina verso il centro poco per volta e la si girava per iniziare a dar vita ad un impasto. Infine, con le dita si pulivano i rebbi e via ad impastare con le mani.
“Nonna, mi insegni a…?”
“Mettiti lì, guarda e impara!”
“Sì, ma dammi gli ingredienti che li scrivo e quanti ce ne vogliono?”
“Si va a occhio e poi lo senti con le mani…” Mia nonna non era capace di insegnare a parole le sue ricette, purtroppo … e così tante me le sono perse mio malgrado. Confido in mia mamma, che ogni tanto risfodera qualche chicca preziosa e che vorrei davvero poter trascrivere.
MA. Un gusto lontano è ritornato solo pochissimi giorni fa in maniera fortuita!
Avrei avuto mio cognato a cena. Per una serie di intrecci mal calcolati degli orari, alle sei non avevo ancora iniziato a preparare nulla nè per le pupine nè per noi grandi. Voi pensate che un solo abbondante piatto di pasta lo avrebbe saziato? Lui, che per tutti è noto come l’uomo che è meglio vestire piuttosto che sfamare … Pensate, che la sera prima lo avevo bello che coccolato con un antipasto, pun rimo, un secondo con contorno e pure un dolcetto. Ma l’infame-famelico ha riferito a mia suocera che a casa mia si mangia poco (!). E fortuna che mio cognato nasce come mio migliore amico, prima ancora di “evolvere” in cognato… Comunque sia: le pupe da intrattenere e la cucina da avviare non collimavano. Urgeva soluzione anche alla mancanza di ingredienti tattici, quali le patate! Poi la voce di Beatrice: “Mamma ma possiamo giocare con la farina?“. In un lampo mi son venuti in mente quegli gnocchetti che facevamo io e mio fratello con la nonna e che erano di una bontà incredibile, così sodi, compatti e golosi. Io li mangiavo anche conditi solo con lo zucchero!
INGREDIENTI
–usare sempre lo stesso quantitativo di acqua e farina per ottenre un impasto non colloso e maneggiabile, il cui risultato sia sodo e godibile quanto quello degli gnocchi di patate–
per 4 persone
1/2 litro acqua
1/2 kg farina 00
q.b. sale
PROCEDIMENTO
Versiamo l’acqua in una pentola e mettiamola sul
fuoco per portarla ad ebollizione. Appena bolle, saliamo, spegnamo la fiamma e immergiamo nell’acqua tutta la
farina. Rigiriamo energicamente per far incorporare l’acqua completamente. Ora che il tutto si presenta sbriciolato e sbricioloso, versiamo su un piano di lavoro. Mia nonna si bagnava spesso le mani con l’acqua fredda per non scottarsi e intanto sussurrava in dialetto “Iddjì quanta coce!” (l’ho scritto sbagliato sicuramente, comunque la traduzione è Oddio quanto scotta!). Lavoriamo per ottenere un panetto omogeneo e lasciamolo riposare diciamo un 10 minuti circa.
fuoco per portarla ad ebollizione. Appena bolle, saliamo, spegnamo la fiamma e immergiamo nell’acqua tutta la
farina. Rigiriamo energicamente per far incorporare l’acqua completamente. Ora che il tutto si presenta sbriciolato e sbricioloso, versiamo su un piano di lavoro. Mia nonna si bagnava spesso le mani con l’acqua fredda per non scottarsi e intanto sussurrava in dialetto “Iddjì quanta coce!” (l’ho scritto sbagliato sicuramente, comunque la traduzione è Oddio quanto scotta!). Lavoriamo per ottenere un panetto omogeneo e lasciamolo riposare diciamo un 10 minuti circa.
Trascorso il tempo stacchiamo dei pezzi, formiamo come dei serpenti e poi tagliamo a pezzettini per dar forma agli gnocchi. Mia nonna con indice e medio pigiati sul pezzettino gli dava la forma…io non riesco, lo spiattello tutto. Sicchè i miei gnocchi hanno una forma … difinibile grezza?!?
Quando gli gnocchi sono pronti caliamoli in una pentola bella capiente e con l’acqua già salata e che bolle: appena riemergono tiriamoli via con la schiumarola e condiamoli a piacere. Sentirete che bontà in così poco tempo. Una grande soddisfazione 🙂
Buon Appetito!
elly dice
Te lo sei scelto buono il cognato!!! Hehe!!! Comunque, fortunato lui… con la scusa che non si mangia molto mi sembra che stia spesso da te, e ci credo!!! Anche con poco tempo rispolveri belle ricette della nonna. E chissene della forma. E' sempre la sostanza quella che conta! E che sostanza (tra l'altro la forma mi sembra pure ok!!) Bacione e buon fine settimana!!
clarapasticcia dice
ahaha!! E' bravo il cognatino, ma quanto mangia!!! 😉
Mia nonna mi bacchettava quando non riuscivo a far bene le cose e siccome sono mancina, rincarava la dose 😉 Ma questa cosa della forma degli gnocchi proprio non riesco a farla!
Un bacione e grazie di cuore
Ketty Valenti dice
Buongiorno cara Clara,che bei ricordi ci hai regalato e direi che hai anche trovato un'ottima soluzione quei gnocchetti sono favolosi.
Ti devo ringraziare per il commento ed il sostegno che mi hai dato,sei stata un'amore….va decisamente meglio,ultimamente sono stata messa alla prova da molti eventi e non è finita ma di sicuro mi sono ripresa quella sicurezza in me stessa che stava vacillando.
Grazie ancora un abbraccio forte e baciuzzi alle tue pupette <3
Z&C
clarapasticcia dice
Ketty dolcissima, sono molto contenta delle tue parole! Ti abbraccio fortissimo
Ely Mazzini dice
Ciao Clara, è proprio vero, "la necessità aguzza l'ingegno", hai risolto egregiamente la serata con questi golosissimi gnocchetti, bravissima!!!!
Dolcissimi i ricordi della nonna!!!
Bacioni, buon sabato :))
clarapasticcia dice
grazie mille Ely!!!
Mia nonna era la mia seconda mamma, conservo di lei ricordi indelebili e vividi <3
Monica dice
Sei fantastica!!!! Io sarei andata in tilt !!!!! Ottimi anche gli gnocchetti, li proverò!!! Un bacio 😉
clarapasticcia dice
Sono furbissimi Monica…15 minuti! 🙂 Un bacione
tiziana marconetti dice
… una cosa simile la faceva anche mia suocera… appena trovo la ricetta…! nel frattempo mi godo i tuoi che sono decisamente invitanti (anche se ho ancora in bocca il sapore del caffè!!!!!!!!!! )
bacio
clarapasticcia dice
sì carissima Tizi, poichè questa ricetta non è assolutamente una novità, essendo proprio un piatto povero, poverissimo. Ti bacio!!
Loredana dice
Clara sono perfetti, ma che tipo di farina hai usato?
Le nonne dovrebbero diventare patrimonio nazionale! 😉
clarapasticcia dice
sì cara Loredana, hai proprio ragione!
Grazie per la precisione sulla farina, ho subito specificato nella lista degli ingredienti: è la farina 00
buon fine settimana 🙂
Claudia dice
che bello questo post sui gnocchetti, hai condiviso un dolce ricordo che li ha resi più speciali!!!
e i bravi chef si vedono anche da come fronteggiano un emregenza, alla grande!!!
clarapasticcia dice
Claudia ma quanto sei cara! Che bellissime parole mi hai scritto, GRAZIE d cuore
Piovonopolpette dice
Io odio lessare le patate… quindi questi gnocchetti sono perfetti per me e la mia pigrizia 😀 Però che bello avere il cognato miglior amico! Come nei film… certo è difficile da sfamare, ma in fondo gli si può voler bene 😛 Buon weekend Clara!
clarapasticcia dice
sì, e già conoscevo i futuri suoceri in tempi non sospetti 😉
Polp provali 'sti gnocchi se odi lessare le patate…ti si aprirà un mondo 😀
Gabriella dice
Io li faccio a chicche e vengono.benissimo e senza problemi
Clara pasticcia dice
Golosissimi!
Silvia- Perle ai Porchy dice
Ottimi questi gnocchetti!
Ho visto diverse ricette sul web, ma quella tradizionale della nonna è la migliore!
Ci si può solo affezionare a ricette come la tua, soprattutto dopo un racconto così bello!!
E poi, se hanno saziato il cognato, sono proprio una ricetta per noi!
Devo provare a farli, allora!!
Baci!
clarapasticcia dice
Grazie mille Silvia!!! Provali 🙂
Fabiano Guatteri dice
Che bell'aspetto hanno i tuoi gnocchetti e mi sembrano relativamente semplici da preparare…
clarapasticcia dice
Fabiano sì, molto semplici!
La Cucina Imperfetta di Giuliana dice
Buoni e veloci, idea molto carina!!!
clarapasticcia dice
Ti ringrazio cara Giuliana!
Ely dice
Claretta mia.. gli gnocchetti li lego anche io alla mia nonna materna. Ce li faceva sempre (ma lei con le patate) e li chiamava 'gli gnocchetti di paperino'. Credo che pochi sapori come quello, unito alla salsa dolce di pomodoro.. mi stringano il cuore facendomi diventare malinconica! Grazie per questa ricettina deliziosa e grazie per aver condiviso i tuoi bei ricordi <3 TVB!
clarapasticcia dice
Le nonne … che figura importante; averle avute è proprio una gran fortuna!!
Grazie a te Ely carissima…per tutto!
marina riccitelli dice
quindi sono questi gli gnocchi all'acqua?? Ne ho tanto sentito parlare, ci volevi tu Clara per farmeli vedere con questa ricetta deliziosa! un bacio marina
Ale dice
anche io ultimamente ne sento parlare tantissimo e voglio provarli…e poi le ricette della nonna sono sempre fantastiche e non "scadono" mai…un bacio carissima, complimenti!
sara non sapeva cucinare dice
sono da provare! adoro la pasta fresca *_* ti sono venuti bellissimi e sicuramente buonissimi 🙂
baci
sara non sapeva cucinare dice
p.s. mi aggiungo ai tuoi lettori!
Chiara Giglio dice
sono venuti benissimo! non li ho mai mangiati di sola acqua e farina, devo provvedere! Buona settimana cara, un abbraccio forte!
Emanuela - Pane, burro e alici dice
Che belli i ricordi d'infanzia! Soprattutto se coinvolgono una figura dolce come quella della nonna! 🙂
Semplicemente deliziosi i tuoi gnocchetti: con queste modalità non li ho mai fatti! A volte impasto semola e acqua ma tipo malloreddus, con metà acqua (fredda) rispetto al peso della farina! Proverò sicuramente questa tua versione! 😉
Un bacione e grazie cara Clara!
Ritroviamoci in Cucina dice
E' sempre bello preparare qualcosa che sia legato ai ricordi.
Non li conoscevo, ma a vederli nel piatto così cremosi mi hai fatto venire una gran voglia!
RedLipstick dice
Tutte le ricette che proponi sono deliziose e bellissime! Davvero complimenti!
Abbiamo deciso di premiarti su nostro blog http://cucinaerossettirossi.blogspot.it/2013/02/the-versatile-blog-award-e-liebster.html .
Speriamo ti faccia piacere! un bacio!
Vale & Mary
Matteo dice
Ciao Clara, tutto ciò che proviene dalle nonne è oro 🙂
Una domanda, che differenza c’è tra impastare a freddo e questo metodo? Cioè, perché scaldare l’acqua sul fuoco..?
clarapasticcia dice
Ciao Matteo,
grazie per avermi letto e per la domanda… davvero interessante! L’acqua occorre calda per poter lavorare al meglio l’impasto, che altrimenti diventerebbe difficile da gestire. Non ho sinceramente mai provato con acqua fredda, ma questo è quanto mi è stato insegnato e quanto ho letto in altre ricette.
Eventualmente se provassi con acqua a temperatura ambiente fammi sapere il risultato!
Ancora grazie e a presto, C.
Mariangela dice
Io sono abruzzese, da me si chiamano ” li gnucch ‘ngutt”. Io li cucino in bianco con il castrato. Buonissimi!!!
clarapasticcia dice
Mariangela sai che non conoscevo questo nome! Di quale parte dell’Abruzzo sei?
Michela dice
Devo dire che ha funzionato tutto alla perfezione! Grazie! 🙂
È stato un po´come rifare gli gnocchi con mia nonna in estate quando avevo ancora la fortuna di poter passare tutta l´estate al caldo del Sud.
Sono scappati anche a me qualche “Maronn´quant coce!”, ma ne é valsa la pena! Grazie 🙂