Ognuno di noi conserva nel cuore scene, fotogrammi, odori, parole che riportano ad una sensazione, ad un pensiero. Io custodisco nella memoria una serata, nella quale fu rappresentato il mio concetto di “che cos’è l’amor”…
Il fratello di Max è mio intimo amico sin dai miei 17 anni. Amico sincero e schietto, di quelli che chiami singhiozzando a mezzanotte il 15 di agosto, perché il moroso dell’università ti ha appena scaricata e arriva in moto da te per farti ridere. Ma, Max, in quanto fratellino del mio caro amico del quale nutro profondo rispetto, resta per me per anni un “untouchable angel” (No?? Mi faccio io troppe paranoie? Vabbè ma che vi devo dire, io son fatta così!). Inoltre conosco anche i genitori, perché nella compagnia che abbiamo formato (erano gli anni in cui non c’eran mica Internet e simil…noi si usava il baracchino! “Brecco, Brecco!“) si facevan feste in casa ogni sabato. Comunque, passano gli anni, ne passano tantissimi, oltre dieci. Arriviamo ad una telefonata in cui i due fratelli: “Clara vieni con noi al lago a farti questi giorni di ponte?“. Certo che sì! Verranno pure Riccardo e Andrea, con cui mi diverto davvero! E poi in mezzo a loro quattro io mi sento una piccola principessa senza malizia, perché la mia presenza palesa semplicemente che sono un maschiaccio! Ciò che non sapevo, era che con i due fratelli e gli altri due amici, al lago c’erano pure la mamma e il papà, il nonno e a la nonna! Ah, c’era pure la gelosissima Camilla, la boxerina di Max. Insomma…pensare che quello fu il lungo ponte galeotto per Max e me ha dell’incredibile!!
Comunque, noi arrivammo in tarda serata, quando tutta la “senior family” era seduta a tavola. Io i nonni non li avevo mai visti. Spassosissimi, entrambi di origine ligure. Lui alto, spalle larghissime, occhi azzurri, capelli bianco dorati. Si capisce che da giovane dev’essere stato particolarmente attraente. Lei spettacolare con un paio d’occhi mozzafiato, ancora ammalianti a ottant’anni. Durante la cena lui, sfiorandole la mano: “Stella, mi passi il sale?” ” Sì amore” “Grazie stella” e le da un bacio sulla fronte. I miei occhi divennero lucidi, e non potei trattenermi dal commentare quanto fossero affettuosi, complici, innamorati!
E il nonno disse a tutti noi: “Io sono un uomo fortunatissimo. Non chiedo nulla al Signore, nella vita mi ha già dato Ida e una famiglia meravigliosa. Se sarete felici la metà di quello che siamo noi, sarete già molto fortunati“.
E per voi…”che cos’è l’amor”?
Il nonno, che oggi è un orgoglioso bisnonno purtroppo senza la sua stupenda Ida, è dolcissimo, ti vien voglia di coccolarlo, ed è di una simpatia incredibile. Il suo “Belàn” è un’espressione assolutamente caratteristica in casa. Anche nostra!
INGREDIENTI
tortiera di circa 24 cm
400 gr. di fagiolini
300 gr. di patate
2 uova
70 gr. di parmigiano
1/2 cipolla
q.b. olio extra vergine d’oliva
q.b. sale
q.b. pane grattugiato
1 leggera spolverata
per il pesto di gamberetti:
200 gr gamberetti
1 spicchio d’aglio
3 foglie basilico
1 manciata pinoli
q.b. olio extra vergine
q.b. sale
PROCEDIMENTO
Bollite in acqua leggermente salata e in due pentole differenti le patate e i fagiolini.
In una padella antiaderente fate appassire la cipolla intera in un filo d’olio extra vergine e fatevi poi insaporire i fagiolini scolati.
In un capiente mixer frullate i fagiolini, la cipolla e le patate. Unite poi le uova e il formaggio grattugiato. Regolate di sale.
Preparate una tortiera, ungendola e passando del pangrattato. Stendete l’impasto di fagiolini e patate, spolverate di pangrattato e ultimate con un filo d’olio extra vergine. Infornate a 200° – forno a gas – per circa 30 minuti (si deve formare una crosticina).
Nel frattempo ungete leggermente una padellina antiaderente, fate colorire uno spicchio d’aglio e unite i gamberetti e una leggerissima presa di sale. Fate saltare, coprite con il coperchio per alcuni secondi. Fate risaltare nuovamente. Procedete fino a cottura dei gamberetti. Prendete un piccolo mixer, versatevi gamberetti e intingolo (eliminate l’aglio!) e la presa di pinoli e frullate grossolanamente.
Quando impiattate, proponete la fetta di polpettone con topping di pesto di gamberetti, del basilico spezzettato grossolanamente con le mani e un filo di olio extra vergine a crudo.
Buon Appetito!
Nota: La tradizione ligure vanta un’ottima ricetta, il Polpettone Genovese o Polpettone di fagiolini alla ligure. Si tratta di una torta di verdure a base di fagiolini e patate; assolutamente vegan quindi, checché la parola rimandi ad un impasto a base di carne. Coloro che non l’hanno mai degustato ne restano estasiati. Quanti lo conoscono, lo amano apprezzandone tutti i profumi.
E’ un piatto assolutamente versatile, perché è goloso caldo, come piatto unico con contorno di insalata, e sfizioso freddo, come antipasto.
Il mio polpettone, avrete compreso, è “abelinàto” perché non ha e non vuole avere alcuna pretesa di autenticità dell’antica ricetta. Ho lungamente cercato di scovare la versione originale, ma ogni volta che mi convincevo di essere arrivata “al sapere”, scovavo nuovi pareri e ovviamente discordanti. Sicché posso riassumere le mie ricerche rivelandovi che per molti occorrerebbe unire un trito di funghi secchi al soffritto di cipolla, per altri sarebbe la maggiorana il vero ingrediente profumato che donerebbe un gusto indimenticabile, per altri ancora occorrerebbe non dimenticare la mortadella e per altri esisterebbero antichi testi nei quali si citerebbe la ricotta …
Lacucinaimperfetta di Giuliana dice
Una versione golosa ed originale, mi piace!
Clara dice
^^ Grazie mille Giuliana!
Simo dice
mmmm…molto interessante! Prendo nota!
Buon fine settimana
Clara dice
…che sia un buon w-e anche per te e grazie1000 Simo!
Caia dice
Bellissimo il racconto e delizioso il gateau, con il pesto di gamberetti deve essere di un buono!
Buon week end 🙂
Clara dice
Grazie Caia sei sempre affetuosa! …uniamolo alla tua torta fredda ai mirtilli, sai che cena superba?!! a presto, un bacione Clara
Emanuela - Pane, burro e alici dice
Grazie per aver condiviso con noi questa bella storia! E che ricetta gustosa! 🙂
Un abbraccio cara e a presto!
Clara dice
Grazie Emanuela!! un caro abbraccio, Clara
Patrizia dice
Clara, che bella storia! Dolce e vera…
Il tuo polpettone abelinato è davvero una bontà: lo preparerò senz'altro…magari anche in versione finger…sai che meraviglia!!!!
In bocca al lupo per il contest e grazie di aver partecipato!!
(Se hai voglia di vedere la mia versione del polpettone alla genovese, sul mio blog c'è…niente mortadella(in Liguria difficile..) e niente ricotta (per la tradizione, allora, ci vorrebbe la prescinsoea) ma un ingrediente è indispensabile, secondo me: le melanzane! Il polpettone per noi è quello di fagiolini e melanzane. E si, assolutamente imprescindibile è la maggiorana!!)
Clara dice
Davvero Mille e più Grazie a te Patrizia! Corro subito a vedere la tua versione…sai che non sapevo delle melanzane?!? Io poi le adoro, devo assolutamente provare la tua ricetta! Ancora grazie e a presto, Clara
Paola dice
Ciao questa storia è davvero deliziosa e tenerissima e che dire del tuo piatto? Gustoso! Complimenti un abbraccio paola
Clara dice
Ciao Paola, grazie mille! Benvenuta e ancora grazie non solo di essermi venuta a trovare…ma anche per aver deciso di "restare"! A presto, Clara