“Signora non si deve preoccupare … appena gira l’angolo smette di mugugnare e gioca serena e spensierata!“.
“Sì sì lo so, grazie! Ne ho un’altra … so come funziona!“.
“Davvero signora, vada tranquilla!“.
Eh caspiterina, come la mia Eleonora, devo avere avuto un musino mica molto allegro stamane, visto che una delle assistenti della scuola materna mi ha seguita lungo il corridoio per dedicarmi le parole appena trascritte.
E’ che io, classe 1973, appartengo alla generazione del senso di colpa.
Non c’è proprio niente da fare: senza di lui non ci si riesce a stare. Sicuramente ai miei tempi si allevavano i bambini a cucchiaiate di sensi di colpa.
Per aver risposto male ai genitori e adesso forse mi vogliono meno bene; per aver sbuffato ai nonni e diamine nonno Edilberto ha pure male al cuore; per averli tutti forse delusi dalla pagella e dall’ultima interrogazione in algebra applicata alla fisica trascendentale; perchè si sono arrabbiati per come ti sei comportato alla comunione di quel cugino che prima di allora non avevi mai visto; per non avere salutato la vicina di casa che ti sta cordialmente antipatica visto che ti chiama Sara, Chiara, Claudia a scusa ma non mi ricordo tu com’è che ti chiami??; perchè il moroso di turno santa pace con quel calzino bianco di spugna proprio inizia a non piacerti più e poi oggi ho provato una fitta di piacere incredibile nel sapere che quella acida di Margherita s’è finalmente presa un 5.
E tu ti dici che crescendo quelle sensazioni non le avrai più. Diventerai padrona delle tue emozioni e sarai sicura e determinatissima. Poi entri nel mondo del lavoro e … se sei pirla come la sottoscritta e ti fai sgamare dal tuo capo che hai quel tarlo lì, è la fine. E’ che tu sviluppi un senso del dovere quasi patologico. Solo che non è con quello che farai carriera.
E c’è poi il top fra i top dei sensi di colpa: quello verso i figli. Ci hai giocato troppo oppure troppo poco e forse stanno soffrendo, li hai sgridati e hai urlato esasperata e adesso come si sentiranno? o forse non glielo hai spiegato a sufficienza e si sentono in colpa anche loro?, probabilmente non dorme perchè gli trasferisci ansia, mangia poco perchè cucini da schifo e crescerà alimentandosi male per colpa tua, probabilmente è troppo socievole per contrastare la tua apatia, avresti dovuto mandarlo al nido prima e adesso resterà chiuso chissà per quanto tempo, forse non era pronto per il tempo pieno e gli stai creando il rifiuto della scuola, magari con quel compagno con cui lo fai giocare sempre gli stai creando tensione e odierà il calcio a vita … il senso di colpa si insinua e checchè tu razionalmente ti rendi conto che non c’azzecca e non c’entra assolutamente nulla, lui malefico serpeggia e ti circonda come un profumo fastidioso.
Riusciremo un giorno a farne a meno?
INGREDIENTI
per 4 persone
1 kg vongole
q.b. pistacchi salati sgusciati (io ho contato un pugnetto a testa)
1 spicchio d’aglio
q.b. sale e pepe
q.b. olio extra vergine
a piacere prezzemolo
Filtriamo il sughetto e sgusciamo la metà delle vongole.