In queste settimane, complice la stanchezza che imperversa un po’ su tutti, il confronto fra mamme e amiche è alle stelle. Spesso è il comportamento dei genitori di fronte ad alcune situazioni a rendere animate le chiacchiere davanti al caffè. Così, dopo l’ennesimo racconto, sono arrivata ad una mia personale suddivisione del mondo genitori. Roba spicciola eh, ma molto chiara:
– le “zero assoluto family”. Davanti all’ammissione di colpevolezza di questo pargolo, indicato da tutti i bimbi come “colui che”, questi genitori alzeranno sempre la stessa bandiera “sta attraversando un momento difficile e adesso non posso sgridarlo e fargli salire tensione e stress“. Stress da educazione?
– le “cado dal pero family”. Con loro è tutta una sorpresa. Parli di quell’insegnante, di quella che sembra la strega di Rapunzel, sì dai di quella che è da 9 mesi che sta insegnando alcune materie al figlio… No niente, ti guardano come se avessi rivelato il mistero della Gioconda. Riassumi una situazione difficile e la soluzione che si è cercato di trovare insieme. Ma in loro non trovi un alleato poiché, semplicemente, non interessa. Do you know team building? Non pervenuto.
– le “ansia family”. Ogni settimana ti raccontano che c’è qualcosa che non va, perché il bimbo è strano “no giardinetti meglio di no, lo porto a casa subito, guardalo … guarda che faccia, vedi le occhiaie? si vede povero cucciolo che sta covando qualcosa”. (Le uova … anzi no che magari è allergico!).
– le “ooohmmm family” che non si arrabbiano mai, non alzano la voce mai, parlano lentamente, camminano lentamente, mangiano lentamente, guidano lentamente, si muovono lentamente. I loro figli (forse per reazione) sono dei terremoti, border-line fra la più totale maleducazione e il più completo menefreghismo verso chi li circonda. Confido che un giorno questi genitori arriveranno ad aprire gli occhi. Con calma né. Lentamente.
– le “scassapalle family”. Sono i genitori vecchio stampo con due occhi puntanti al futuro … perché rompono sì ma insieme parlano costantemente con i propri figli. Ci devono metter becco quasi sempre. Alzano la voce. Si arrabbiano. Dicono di No. E lo ridicono. Ancora. Coccolano. Giocano. Amano. Piangono. Si fanno una miriade di pippe mentali.
– “le so tutte io family”. Sanno tutto del figlio. Tutto. Manco avessero la palla di vetro. Leggono la mente dei figli e ne conoscono in anticipo desideri e comportamenti. Da brivido.
E dunque dai dimmelo, tu di quale family sei?! 🙄
- 300 g totani (3 totani da pulire)
- 100 g sogliola
- q.b. dragoncello
- 50 g quinoa bianca da cuocere
- 3 cucchiai passata di pomodoro
- q.b. olio extra vergine
- q.b. sale fino
- Cuociamo la sogliola all'acqua pazza: in una padella capiente con mezzo bicchiere d'acqua, un cucchiaio di olio extra vergine e del sale. Cuociamo alcuni minuti da ambo i lati.
- Cuociamo la quinoa bianca seguendo le istruzioni riportate sulla confezione.
- Puliamo i totani e lasciamoli interi.
- Riempiamoli con i loro tentacoli.
- Frulliamo la sogliola unendo poco dragoncello e mischiamo poi con la quinoa.
- Riempiamo i totani con questo delicato impasto.
- Prendiamo una pentola, mettiamo un filo d'olio, adagiamo i totani ripieni e mettiamo un cucchiaio di passata sopra ognuno di loro.
- Accendiamo la fiamma e facciamo cuocere dolcemente con coperchio per 15 minuti.
- Rigiriamo e proseguiamo la cottura.
- Serviamo subito i totani accompagnando con il goloso sugo che avrà preso il sapore del pesce.