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Clara pasticcia

Diario di cucina e di emozioni

Mixed Vegetables platter thai style

di 9 commenti

E’ una settimana che sono rientrata dal favoloso viaggio che il mio dolce maritozzo ed io ci siamo regalati per festeggiare questo 2015 che ci vede sposati da 10 anni … quindi siamo stati 10 giorni in chick to chick in Thailandia!

Bangkok

Phi Phi Islands
Railay – Ao Nang (Krabi)
La Thailandia che abbiamo potuto visitare è magnifica e spero di poterci tornare il prossimo anno perché voglio scoprirla ancora, ancora e ancora! La cucina è meravigliosa nel suo equilibrato incontro di dolce, salato, morbido e croccante, piccante e delicato… un tripudio di gusti insieme armonici. E poi tante verdure per piatti leggeri e goduriosi. Basti dire che nonostante non mi sia fatta mancare nulla, sono rincasata con lo stesso peso!
 
Così in questi giorni, disponendo di quel che ho in casa, mi ripropongo alcuni piatti, cercando di seguire le basi: pochissimo olio di arachidi, tantissime verdure ridotte in piccolissimi pezzi in modo che cuociano in meno di 10 minuti rimanendo croccanti e saporiti, pollo o pesce e poi riso!
Ecco un piatto di verdure fantastico nel gusto e nelle calorie … meglio di così!!

Mixed Vegetables Platter thai style
 
INGREDIENTI
per 2 persone
 
2 cipollotti
2 manciate cimette broccoli
2 manciate rosette cavolfiori
1 manciata anacardi
2 cucchiai olio di anacardi
1 bicchiere acqua naturale
1 tazzina di caffè salsa di soia
 
PREPARAZIONE
 
Laviamo e prepariamo le nostre verdure: devo essere ridotte in piccoli pezzi in modo da cuocere e restare croccanti in velocissimi minuti. In Thailandia non si usa il coltello a tavola, pertanto i bocconcini sono pronti per essere portati alla bocca e masticati!
 
Avvaliamoci di una wok o di una padella antiaderente nella quale metteremo l’olio e dopo una manciata di secondi un paio di cucchiaio di acqua. Inseriamo le verdure ad eccezione del cipollotto. Rigiriamo per far amalgamare e poi versiamo mezzo bicchiere di acqua e la salsa di soia.
Teniamo la fiamma vivace e continuiamo a rigirare con una paletta di legno.
Se occorre uniamo altra acqua. La verdura deve cuocere per circa 5 minuti.
Al termine uniamo gli anacardi, rigiriamo e infine aggiungiamo il cipollotto. Spegniamo la fiamma.
Rigiriamo e impiattiamo subito accompagnando con riso thai bollito.
 
Buon Appetito!
 
 

Cous Cous di Cavolfiore con Funghi Champignon

di 10 commenti

Sono così fiera di far parte del fighissimo network iFood, che quando il mio maritozzo l’ha visto e ha commentato che “cavolo, è davvero bello … fa venir voglia di cucinare!” ho pensato che ne avesse colto l’essenza!
Sì, essere foodie è proprio questo … leggere una ricetta e avere l’impulso di cimentarcisi. Non è solo per godere del boccone … è proprio una goduria che sale passo dopo passo.
 
Una delle prime ricette che ho adorato in iFood è stata il Cous Cous di Cavolfiore, l’ho trovata geniale, favolosa, stupenderrima. Siccome oggi si usa, lo userò anch’io adesso per rendere l’idea: “e niente”, sono andata al super e l’ho comprato ‘sto cavolfiore!! Da allora il cous cous di cavolfiore me lo sono regalata almeno 5 volte. E’ velocissimo da realizzare, leggero e super versatile! Eccovi una delle mie ultime interpretazioni!
 
 

 
Cous Cous di Cavolfiore con funghi Champignon
 
 
INGREDIENTI
per 2 persone
 
1/2 cavolfiore (circa 300 g)
300 g funghi champignon (io li ho presi già lavati e affettati)
q.b. olio extra vergine
q.b. sale e pepe
 
 
PREPARAZIONE
 
Laviamo il cavolfiore riduciamolo in cimette. Frulliamolo grossolanamente fino ad ottenere una gran simile a quella del cous cous. Adesso prendiamo una wok o una padella antiaderente a bordi alti, mettiamoci un filo d’olio extra vergine e poi inseriamo il “cous cous”. Saliamo moderatamente e facciamo saltare per circa 5 minuti fino ad avere un cavolfiore al dente.
 
In una diversa padella mettiamo una lacrima d’olio extra vergine, aggiungiamo i funghi champignon, saliamo e rigiriamo. Mettiamo il coperchio e lasciamo cuocere a fiamma dolce per circa 15 minuti. Rigiriamo di tanto in tanto fino a cottura.
 
Uniamo al “cous cous” i funghi, impiattiamo e serviamo sia tiepido che a temperatura ambiente.
 
 
 
Buon Appetito!
 
 
 

Polpette di quinoa e lenticchie (vegan & gluten free)

di 26 commenti

In tempi non sospetti lo avevo detto. Sì sì ve l’avevo anticipato e forse non mi avete dato ascolto;  ma nemmeno io mi sono data retta.
E quindi eccoci ora con Dicembre iniziato e il Natale in arrivo come una vagonata in faccia BAAAAAAAAAMMMMM, talmente rapido che ancora travolto sei lì che pensi alle cose che ti mancano da fare! Sicchè, Keep calm & organizziamoci.
 
Propongo quest’anno di calendariare ogni cosa e di stilare una to do list, sono certa funzionerà! Allora, inizio io:
 
– organizzare le cene e gli aperitivi di auguri con gli amici vari, quelli di scuola e dei vari gruppi che frequentiamo
– con gli amici più intimi poi, organizzare l’happy hour con annessa torta di compleanno di Beatrice, così insieme tatticamente in un colpo solo mi smazzulo una cifra di gente. Ne esco stremata, la camera delle bimbe per settimane è inagibile, ma ce la posso fare
– comprare i regali di Natale delle princy, che non hanno ancora fatto la lista e non sanno cosa chiedere
– comprare il regalo di compleanno a Beatrice, anche se non ho la più pallida idea di cosa prenderle
– comprare il regalo di Natale al maritozzo, si accettano suggerimenti
– organizzare l’ultimo dell’anno
 
 
In effetti, la mia lista è meno drammatica di quel che pensassi … forse, cioè se sapessi cosa regalare, potrei sbrigarmela rapidamente!
 
E voi, come siete messi?

Polpette di quinoa e lenticchie
 
 
INGREDIENTI
per 2 persone
 
150 g quinoa
100 g lenticchie già lessate
1 cucchiaio olio extra vergine d’oliva
1 zucchina
q.b. sale e pepe
PROCEDIMENTO
 
Sciacquiamo per un paio di minuti sotto acqua corrente e poi cuociamo la quinoa, come indicato sulla confezione (ogni marca riporta il procedimento, pertanto meglio attenersi alle indicazioni riportate).
Laviamo la zucchina e facciamone una julienne.
In un mixer inseriamo le lenticchie e l’olio, mixiamo e poi aggiungiamo le quinoa e la zucchina. Assaggiamo per regolare di sale e facciamo riposare circa 10 minuti in frigorifero.
Intanto ungiamo una leccarda rivestita di carta forno e poniamoci sopra le polpettine che andremo a realizzare.
Inforniamo a 180° (gas e statico) per circa 20 minuti, rigirando a metà cottura.
 
Serviamole tiepide.
Buon Appetito!

 

Polpette di Broccoli e Ricotta

di 24 commenti

 
 
Davanti ad atti e parole di villania, maleducazione, prepotenza e cattiveria, molte volte resto basita e frastornata e altresì mi monto d’ira che nemmeno gli albumi con il cremor tartaro e le gocce di limone.
Nella settimana appena trascorsa ne ho viste e sentite di brutte, troppo brutte …
 
La mammina super gnocca che dopo un sorrisino di circostanza nel guardare un bimbo piccolo che ancora non cammina bene e blocca l’ingresso … lo sposta malamente informando a voce alta che “la gente che lavora non ha tempo e deve anche andare“.
 
La nonnina raggirata dal nipote della vicina di casa. Quello che lei ha per anni coccolato come un nipote vero. E ora lei rischia le portino via la casa.
 
La signora in panne a lato strada che viene insultata perchè rallenta il traffico.
 
La pioggia devastante di questi giorni e gli automobilisti che nel vedere le larghe e profonde pozzanghere dei viali, aumentano la velocità inondando i pedoni con veri tsunami di acqua putrida. E dire che ci sono bimbi con impermeabili catarifrangenti e mamme che da lontano lanciano chiari segnali di warning …
 
I colleghi che ti rubano il lavoro, il merito e il riconoscimento del mazzo che ti fai e che magari ad alta volce evidenziano i tuoi 3 minuti di ritardo in entrata. Però tu non fai mai pausa caffè e pausa sigaretta, manco chiami tuo marito durante il giorno! Sicchè se lui vede il tuo nome sul cellulare invece di “Ciao amore“, tanta è sorpreso di ricevere un tuo squillo che ti chiede “Che succede??!!?“. A dirla tutta la taglia che hai perso è dovuto al salto delle pause pranzo …
 
Sono questi pochi, ma brutti esempi.  
 
Educazione
Umanità
Senso civico
Intelligenza
Intelligenza emotiva
Coscienza
 
 
Dove sono?? 

Polpette di Broccoli e Ricotta
 
 
INGREDIENTI
per 20 polpette
1 kg di broccoli
2 cucchiai ricotta
1 e più cucchiaio parmigiano
1 uovo
q.b. pangrattato, sale, pepe e olio extra vergine
PROCEDIMENTO

Puliamo i broccoli e riduciamo a cimette. Sciacquamo sotto l’acqua corrente e cuociamoli al vapore per circa 15 minuti. Mettiamoli poi in una ciotola capiente dove li schiacceremo grossolanamente con i rebbi di una forchetta. Ora saliamo e pepiamo, aggiungiamo l’uovo, il parmigiano e la ricotta e infine il pangrattato. Impastiamo e aumentiamo la dose di pangrattato qualora la consistenza fosse troppo molliccia. Lasciamo a riposo in frigorifero per una decina di minuti e intanto foderiamo di carta forno la placca e accendiamo il forno a 200° (gas e statico).
Ora creiamo delle polpette, facciamo scendere una pioggia delicata di pangrattato e una lacrima di olio extra vergine d’oliva sopra ogni polpetta realizzata. Inforniamo per 10 minuti a lato.
Si possono gustare calde o a temperatura ambiente.

Buon Appetito!
 
 

Parmigiana bianca di Zucchine (al vapore)

di Lascia un commento

Io adoro le zucchine. Le trovo così versatili e il loro gusto non smette mai di conquistarmi e sorprendermi! Pensate davvero a quante ricette sfiziose, sane e golose ci permettono di realizzare: dai primi ai secondi, dai contorni ai piatti unici. Eccovi allora una proposta non propiamente light vista la presenza dei formaggi, ma di certo leggera vista la cottura al vapore che ho riservato a questa verdura. Questo piatto è assolutamente saporito e festoso e ha infatti riscosso grande successo fra i miei amici, anche fra coloro che d’abitudine alle verdure rispondono sempre “No, grazie!“. Questa sì che è una grandissima soddisfazione!! Altresì, mi piace pensare che essendo domani festa … magari il tempo clemente ci permetterà di potercela godere in un allegro picnic!

 INGREDIENTI
per 4 persone
 
1 kg zucchine
1 uovo
q.b. sale
q.b. pepe
60 ml latte intero
250 mozzarella o scamorza bianca
q.b. olio extra vergine d’oliva
q.b. parmigiano o grana
q.b. pangrattato

PREPARAZIONE

Quando ho preparato questo piatto, ho trovato su Internet alcune versioni che prevedono o la classica frittura, o l’alternativa grigliatura o la messa in forno diretta senza alcun tipo di cottura preventiva. Non volevo friggere e non avevo voglia di trascorrere troppo tempo davanti ai fornelli, ma non desideravo nemmeno un formaggio secco in forno con una verdura troppo al dente … sicchè ho pensato di ammorbidire le zucchine al vapore.
Nel frattempo tagliamo a rondelle il nostro formaggio scelto per la preparazione.
Quando la forchetta entrerà facilmente allora potremo terminare la cottura al vapore e tagliare le zucchine per il lungo, in strisce quanto più regolari e sottili (non trasparenti).
 

Accendiamo il forno e portiamo la temperatura a 180° (gas e statico). Ora prendiamo una pirofila, ungiamola e cospargiamola con del pangrattato. Costruiamo un letto di zucchine, facciamo cadere a pioggia del pangrattato e saliamo con moderazione. Ora una lacrima d’olio e poi disponiamo alcune fette di formaggio. Cospargiamo un po’ di formaggio grattugiato e proseguiamo la costruzione degli strati, ultimando con le zucchine. Le andremo ancora a cospargere di pangrattato, un po’ di sale e dell’olio.

Ora in una ciotola uniamo l’uoco, il latte, un paio di cucchiaini di formaggio grattugiato e un paio di fette di formaggio a pasta filante tritate grossolanamente. Rimestiamo e irroriamo le zucchine con questo condimento.

Inforniamo per circa 25 minuti e comunque fino a doratura della superficie. Lasciamo intiepidire, formiamo le porzioni e gustiamocele belle filanti!

 

Buon Appetito!
 
 
 


Involtini di Coste

di 23 commenti

Dopo quasi nove mesi di blog, avrete capito quanto le verdure siano amate nella mia cucina. Di ogni tipo, quasi… Di ogni genere, più o meno… Sì, a dir la verità non è che proprio tutte mi facciano venire convulsioni di felicità. Parliamo delle coste ad esempio. MMMmmmhhh…no! Le prendo perché di stagione, economiche e  altresì piacciono all’amato consorte (in pratica le preparo solo per lui, che se le porta in ufficio). Ci provo a mangiarle, ma ogni volta resto scettica. Il loro gusto non mi convince. E poi le trovo poco versatili … errore!! Sì, perchè vai e vai che cerco di farmele piacere ho sperimentato alcune soluzioni. Questa di oggi ad esempio: è davvero strepitosa! Mi sono spazzolata tutto e con un gran sorrisone. E il dolce maritozzo? Era ancor più contento di me; ma non sulla quantità: “Vuoi dirmi che l’antipasto era tutta la mia cena?!?“

INGREDIENTI per 2 persone
(nel caso lo proponiate come secondo piatto…aumentate le dosi!)

100 gr prosciutto crudo
100 gr fontina
q.b. olio extra vergine d’oliva
q.b. parmigiano
circa 8 foglie di coste

PROCEDIMENTO

Sbollentiamo in acqua salata le sole foglie delle coste (i gambi riserviamoli per un contorno: fatti in padella con poco olio e sale, fateli cuocere con un coperchio per alcuni minuti). Occorreranno uno o due minuti perchè le foglie si ammorbidiscano; poi con estrema attenzione leviamole dall’acqua. Ora lasciamole raffreddare e nel frattempo prepariamo il loro ripieno. Ricaviamo delle striscioline dalla fontina e separiamo ben bene le diverse fette di prosciutto. Ungiamo una teglia, accendiamo il forno e portiamo a 200° (gas e statico). Nel frattempo le foglie di coste saranno divenute maneggiabili; prendiamone una, poniamo sopra una fetta di prosciutto crudo e poi un pezzetto di fontina. Richiudiamo come se dovessimo fare un pacchetto regalo, maneggiamo con cura e delicatezza e poggiamo il fagottino sulla teglia, dalla parte delle pieghe in modo che non si smonti.

 

Proseguiamo così, fino al termine degli ingredienti. Ora innaffiamo con una lacrima d’olio e facciamo cadere una moderata pioggia di parmigiano. Inforniamo per circa 15 minuti.

Serviamo subito.

Buon Appetito!

 

Involtini di verza al forno ripieni di zucca, peperoni e cous cous

di 20 commenti

 
Fra le cose che adoro dello stare in cucina c’è anche il non aver nessuno attorno. Mi piace avere tutto per me frigo e dispensa. E nel frattempo amo ascoltare la musica … non ho un genere preferito, sono più e per lo più “umorale”.  I Metallica ad esempio mi rilassano. I Redo Hot mi caricano. Mina mi fa sognare. I Beatles mi fanno sentire spensierata mentre Madonna ha il potere di ringiovanirmi. I Super Tramp mi fiondano al mare, dove li ascolto sempre al massimo volume ogni volta che guido fra le colline pescaresi, discendendo al mare. I Depeche tirano fuori tanti pensieri…
 
Pochi giorni fa mi ritrovavo fra le braccia di Mina e della sua seducente “Marrakesh“, per la quale potrei mettere il repeat e dopo anche 50 volte non essere ancora annoiata. Avevo l’anta del frigo spalancata e la verza da cuocere. Intanto le note della canzone mi rendevano molto invitante quel singolo e turgido peperone giallo e stuzzicante anche quel pezzo di zucca … Poi, mentre cubettavo minuziosamente queste dolci verdure, chissà perchè mi è saltato in testa lo chef Giovanni Maggi che, durante una short lesson natalizia de La Cucina Italiana, raccontava quanto amasse lo zenzero fresco. Sicchè m’è venuta voglia di unire lo zenzero! Io quello fresco però non l’avevo (mai avuto a dir la verità), ma quello in polvere sì: “meglio di niente dai“. Le verdure e i profumi si sono uniti e per legante ho scelto il morbido e umido cous cous.
 
Siccome sono proprio orgogliosa del risultato ottenuto, condivido felicemente questo momento di spensierata e felice cucina 🙂

INGREDIENTI per 4 persone
 
8 foglie di verza
100 gr cous cous
(il peso si riferisce a cous cous già rinvenuto; il peso “a secco” dovrebbe essere circa la metà)
1/2 peperone giallo di media grandezza
80 gr zucca
1/2 pomodoro ramato
2 spicchi d’aglio
1 cucchiaino da caffè di zenzero in polvere
qb olio extra vergine d’oliva
qb sale fino

PROCEDIMENTO

Mettiamo a bollire dell’acqua per la cottura a vapore delle foglie di verza (le foglie possono essere sbollentate per pochi minuti; ma questa volta ho optato per la cottura al vapore). Puliamo le foglie di verza e laviamole.
Mondiamo accuratamente il peperone, la zucca e il pomodoro. Mettiamo in una padella antiaderente o di ceramica, assieme all’aglio, l’olio, una presa di sale e lo zenzero.
Facciamo cuocere a fiamm dolce, rimestando di quanto in quanto fino a cottura (le verdure dovranno essere morbidissime ma non spappolate). Nel frattempo ammorbidiamo le foglie di verza e prepariamo il cous cous.
 Quando il mix di verdure sarà pronto, uniamo il cous cous e mescoliamo. Ora possiamo procedere alla crezione dei nostri involtini! Accendiamo il forno a 200° (gas – statico) e ungiamo una teglia da forno. Ora
riprendiamo le foglie di verza ed eliminiamo la venatura centrale dura se ce ne fosse bisogno. Poniamo nel centro una cucchiaiata di ripieno, chiudiamo la foglia come se fosse un
pacchettino regalo e appoggiamo sulla teglia con l’apertura verso il basso (così i fagottini restano chiusi seppur privi di spago).  
Inforniamo per circa 10 minuti. Io li ho proposti semplicemente così, come piatto unico con un filo di olio extra vergine a crudo.

Buon Appetito!
 
 
 
Nota: sono buoni anche freddi
 

Ciabbotta o ciabbott’, la ratatouille abruzzese

di 28 commenti


Questa settimana non ho ancora avuto modo di fare la spesa. Così, sopravvivo e faccio sopravvivere marito e figlie. Ieri mattina ho però dovuto provvedere a comprar quantomeno due cosine … il latte ad esempio! Senza latte le mie cucciole come fanno?! E poi mi sono procurata un po’ di verdura, perché avevo un bel pezzo di carne da fare al forno e desideravo accompagnarlo con un contorno caldo e profumato.
 
Ho preparato quello che amo particolarmente e al quale anche Max s’è affezionato e appassionato: la Ciabbotta.
Mia nonna soleva raccontarmi che in dialetto abruzzese, per la precisione nel pescarese, questo contorno o piatto unico ha questo nome perchè  “abbotta”, ovvero “riempie”. La Ciabbotta è un antico piatto della tradizione abruzzese, frequentemente preparato d’estate, quando le verdure sono facilmente reperibili e più gustose. Inoltre è assai leggera poiché vengono stufate. E’ vero però che la Ciabbotta è declinata in modo assai differente in ogni provincia della regione; così, in alcune cucine le verdure vengono fritte separatamente e poi mischiate, in altre la cottura è stratiforme al forno. Altresì, questa ricetta ha una sua diversa preparazione e nome in ogni regione italiana: Cianfotta, Ciambotta, Caponata, … E oltralpe? Abbiamo la Ratatouille!
 
Nel corso del tempo ho via via utilizzato la Ciabbotta per arricchire altre preparazioni, perchè è davvero unica nel gusto e piace a tutti per l’armonia e i profumi che sprigiona. Consiglio dunque vivamente di utilizzarla per una strepitosa bruschetta, una ricca frittata, una golosa torta salata, un prelibato primo piatto, una succulenta lasagna vegetariana, una strabiliante farcia per crepes salate con farina integrale, un semplice cous cous …

 

INGREDIENTI per 4 persone (dosi per un contorno):
 
(Ogni verdura deve aver lo stesso peso. In questo caso, indicativamente, circa 200 gr)
q.b. olio extra-vergine d’oliva
1/2 cipolla gialla
1/2 grossa melanzana
1 peperone giallo
2 patate non troppo grandi
2 zucchine di media grandezza
3 pomodori perini o ramati
q.b. sale
 
 
 
PREPARAZIONE

Affettate e tagliate a cubetti di circa 1 centimetro tutte le verdure. Soffriggete l’olio in una padella capiente e fate sfrigolare la cipolla dolcemente. Unite i vari ingredienti di volta in volta (io per non avere tempi morti fra un’attesa e l’altra procedo come segue: quando inserisco in tegame una verdura copro con il coperchio e inizio a lavare, pulire e cubettare un’altra verdura). In genere seguo quest’ordine: peperoni, melanzane, patate, zucchine, pomodori.

Ogni volta che inserite una verdura salate leggerissimamente e coprite sempre con il coperchio. Aggiungete un filo d’acqua se occorresse e fate sempre cuocere a fuoco dolce.
Il piatto è pronto in circa 40 minuti di cottura (più la verdura è piccola, meno tempo occorre per cuocerla). A due minuti dalla fine, unite delle foglie di basilico e un filo di olio extra vergine. Spegnete la fiamma e coprite con il coperchio. Servite come contorno o come piatto unico. 
 
Buon Appetito!
 

 
 
— — —
 
Con questa ricetta partecipo a:


“Colora il tuo Autunno“, categoria “Arrivano i Saladini“, del bellissimo blog di Ely



“Ho l’Arcobaleno in bocca“, primo contest di Mela e Cannella 


 “La Nonna Made in Italy“, primo Contest della dolce Elena

 

Cavolfiore filante e croccante

di 39 commenti

Maleducazione. Se c’è una cosa che non riesco a tollerare è proprio la maleducazione.
 

Purtroppo la maleducazione si aggira e serpeggia in ogni dove. Persino tra i bambini. E poverini, perché loro colpe non ne hanno. E’ colpa dei genitori. Da questo non mi muovo e non mi smuovo! Non era terminata la fase “democratica” del rapporto genitori-figli? Non era forse stato appurato da psichiatri, pediatri e tate alla riscossa che il bene e la serenità dei figli sono proprio nel dar loro regole, in modo che possano crescere con certezze e non nelle insicurezze dei propri genitori…??
 
Oggi sono cattiva. Lo so. Me lo sento. Oggi devo temperare ciò che scrivo. Perché, lungi da me giudicare gli altri (non è nella mia indole sia chiaro), eppure…mmmmhh….che fastidio, che fastidio mi viene quando certe cose passan per (ghigno di soddisfazione di chi parla) “Eh, lui di carattere è così! Si sa imporre. Si vede che è un leader!”.
 
No, scusa. Non ho capito. Cioè, qualcuno tira gli schiaffi a mia figlia e costui è un leader? E poi…a 3 anni il “si sa imporre”, non esiste! E’ il genitore che deve far capire cosa è giusto e cosa è sbagliato, cosa si fa e cosa no. Il problema ulteriore è che se poi ne parli alla maestra, si apre uno squarcio irreparabile nella case history di tale famiglia: “Ma ti pare?! I bambini giocano e devono imparare a cavarsela da soli!”. Certo, signora, anch’io credo lo stesso. Ma lo credo fino al momento in cui i genitori del bimbo che offende mia figlia non intervengono (per scelta o per carenza di polso) per far capire al loro piccolo leader che quella cosa non si fa. Superato quel momento, per me, il dire che “non si fa” non ha deroghe in rispetto del carattere del futuro leader… Lo sosteneva anche Vastano quando al Drive In, negli anni ’80, impersonando il calabrese che studiava in Bocconi, commentava: “E’ chiaro stu fattu??!!”. 

 

Per addolcirmi a pranzo ho deciso di “regalarmi” un piatto davvero molto, molto sfizioso! Le avete ormai capite le “mie regole”?

Si prepara qualcosa che:
vada bene a tutta la famiglia (bimbe incluse, che mangian le nostre stesse pietanze),
sia di stagione (possibilmente),
rispetti il mio budget alimentare settimanale,
sia quanto più poco calorico (quanto più…). 
 
Per pranzo dunque un bel cavolfiore. Ma il cavolfiore e basta? Va bene dar un occhio alla bilancia, ma non scherziamo! Sicché fantasia e gola han detto la loro … e han fatto bene, perché il mio pranzo è stato molto goloso. Inoltre, lo stesso piatto s’è rivelato uno squisito contorno per cena! E le bimbe con i cavolfiori? Li A D O R A N O ;))

  

INGREDIENTI per 4 ricche porzioni di contorno

 
1 grosso cavolfiore
q.b. sale grosso
q.b. olio extra vergine d’oliva
q.b. pan grattato
q.b. parmigiano o grana
1 mozzarella di latte vaccino
50 gr pancetta affumicata cubettata

 

 
PROCEDIMENTO

 
Mettete a bollire in un grosso recipiente l’acqua nella quale bollirete il cavolfiore. Nel frattempo lavate e mondate il cavolfiore: privatelo delle foglie e lavorate sul suo fusto centrale, dal quale staccherete le varie cimette. Ed ecco a voi il trucco per non aver il caratteristico e poco piacevole odore in casa o in cucina: appena l’acqua bolle, salate e immergete le cimette. Coprite immediatamente. Contate 5 minuti. Scolate. Et voilà! Nessun odore e, per me soprattutto, cimette cotte al dente e non sgradevolmente spappolate!
 
 
Ora ungete una pirofila con l’olio e spolverizzate di pangrattato. Cubettate la mozzarella. Ponete le rosette di cavolfiore nella pirofila, ungetele, fate una pioggia di pangrattato e formaggio. Unite poi la mozzarella.
 
 
Ora accendete il forno a 200°. Nel frattempo cuocete 4 minuti la pancetta in un padellino antiaderente o di ceramica. Versate i croccanti cubetti o listarelle sui cavolfiori.
 
 
Infornate pochi minuti, il tempo che la mozzarella diventa filante. 

 

Buon Appetito!
 
 
 
Nota: Ho aperto questo post sfogandomi…chiudo ringraziando la mia amica blogger Giada, poichè ha scelto di donarmi questo premio che mi ha molto onorata:  

Grazie Giada, grazie ancora!

Ora mi è chiesto di rispondere alla domanda: Che cos’è per te la
semplicità?

Tutto ciò che non è artefatto, aritificiale e artificioso…
Altresì mi è chiesto di dedicare un’immagine a chi mi ha donato il premio: 
Questi sono fra i fiori curati quest’estate insieme alle mie pupattole!
Infine, dedicare a mia volta il premio ad altre 12 blogger.
Ecco, questo è molto difficile, poichè fra tutte le mie amiche blogger trovo sempre spunti interessanti e informazioni utili dai quali traggo un costante insegnamento, anche dal punto di vista umano! Sicchè indicarne solo 12 è veramente frustrante. La mia scelta allora è caduta sulle ultime ricette che ho trovato “semplici”, intese come non artificiali, non artificiose…solo, semplicemente squisite!
Ale – Dolcemente inventando

Barbara – Cucina di Barbara

Bianca – Le ricette di Zia Bianca

Caterina – Semplicemente Light

Claudia – Carotina Abbrustolita

Cristina – Colazione da Cri

Emanuela – Pane, burro e alici

Giulia – La grande abbuffata

Marinella – Mary in cucina

Renza – Sfizi e pasticci

Speedy70 – A tutta cucina

Stefania – Nuvole di farina  

 
Un abbraccio a tutte voi e a tutti gli amici blogger! la vostra Clara



Bocciolo di Uova: Frittata al forno di zucchine e wurstel

di 12 commenti

 

Ho selezionato questa ricetta nella quale l’uovo è protagonista poiché oggi è la Giornata Mondiale delle Uova*, giornata sostenuta dalle aziende del settore riunite nella IEC (International Egg Commission) e dalla FAO (Food and Agricultural Organization). Perché?

Perché questo alimento piace a tutti, dai piccoli agli adulti, in ogni parte del Mondo.
Perché è ricco di proteine nobili che sono utilissime per la nostra salute.
Perché ha un prezzo molto contenuto.

Dunque, nei paesi in via di sviluppo l’uovo è un formidabile alleato contro la malnutrizione!

* Questa iniziativa nasce nel 1996 per approfondire la conoscenza sulle uova, sia dal punto di vista nutrizionale che culturale. Da allora, il secondo venerdì di ottobre di ogni anno sono sempre più i luoghi in cui viene celebrata questa giornata, sia con eventi locali che con manifestazioni a livello nazionale.

 
 
In Abruzzo, dalle mie parti, inteso come dalle parti natali della mia mamma, sotto il periodo natalizio si prepara una “pizza rustica” che nient’altro è che una favolosa frittata al forno. Questa frittata si gusta cubettata, in un piatto fondo nel quale vien poi versato del brodo di gallina bollente. Una goduria incredibile che non mancherò di postarvi.

 

Superba, meravigliosa. La frittata cotta al forno è molto diversa dalle preparazioni in padella, poichè resta particolarmente delicata e leggera, riuscendo tuttavia a sprigionare un gusto intenso. E capirete quindi che per me, al momento della categoria “blogger a dieta”, la realizzazione di ricette golose, gustose e poco caloriche è un must. Più del solito! E sono lieta di rivelarvi che la mia tecnica del: “riduci in settimana, lassa stà la dieta nei w.e“, sembra funzionare dato che la mia bilancia segna meno 2 kg! Quindi, anche per questo motivo, ritengo la mia proposta di oggi speciale. Strazeppa di zucchine, questa frittata è dunque poco calorica, umida e profumatissima. Ho scelto poi di aggiungere il wurstel per spezzare il gusto e donare un brio diverso dai classici abbinamenti di speck o pancetta.
 
 
 
 
INGREDIENTI x 4 persone (porzioni da intendersi se piatto
unico)
misure della mia tortiera in silicone a forma di rosa:
diametro basso 16cm, diametro alto 21cm, altezza 8cm
 
Per le zucchine trifolate

1 kg zucchine

q.b. olio extra vergine d’oliva

1 spicchio aglio

q.b. sale e pepe, prezzemolo

Per la frittata
3 uova intere
80 gr parmigiano o grana
1 wurstel


 
PROCEDIMENTO

Lavate le zucchine, privatele della parte iniziale e
terminale e tagliate per il lungo a metà (a seconda della grandezza delle
zucchine potete procedere a dimezzare ulteriormente). Adesso procedete ad
affettare, realizza do tanti mini cubotti/triangolotti quanto più regolari
possibili. In una padella antiaderente o di ceramica fate sfrigolare
dolcemente lo spicchio d’aglio, unite poi le zucchine. Rigirate, salate e
pepate e mettete un coperchio abbassando di poco la fiamma. Controllate di
tanto in tanto la cottura. Quando le zucchine saran quasi pronte (circa 20
minuti o poco di più) unite il prezzemolo. Fate raffreddare.

 

 

Accendete il forno, portando a 200°. (Io ho utilizzato uno stampo molto profondo
in silicone quindi ho avuto un tempo di cottura assai lungo; nulla vieta
utilizziate altri stampi con forme e profondità differenti. Regolatevi di
conseguenza per i tempi di cottura). In una terrina lavorate insieme le zucchine, le 3 uova, il
formaggio e il wurstel cubettato. Mettete nello stampo (se non disponete di quello in silicone, utilizzate carta
forno) e infornate per circa 40 minuti.

Questa frittata è speciale sia fredda che calda. Potrete esporla in un buffet di aperitivi, oppure introdurla come antipasto in una cena rustica fra amici o ancora come piatto unico.

Buon Appetito!

 
 
 
 

Parmigiana di Melanzane Arrostite con Ricotta Salata

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Buongiorno amici e buon lunedì!
Quest’oggi inizio dalla fine…ovvero inauguro questa settimana proponendovi una delle portate che hanno primeggiato questo weekend sulla mia tavola, insieme all’allegra compagnia di amici, ottimo vino e altre sfiziosità che non mancherò di raccontarvi. Sabato abbiamo avuto amici a cena. Avendo avuto una settimana tribolata, non ultimo il fatto che la signorina che mi aiutava nella gestione della casa mi ha abbondanata – ma questa è un’altra storia -, nonostante gli inviti fatti, non avevo avuto alcun modo di rimpinguare il frigo. Avevo alcune verdure, dei formaggi …
Guizzo: propongo una cena vegetariana!
E’ piaciuta parecchio. E sono felice della sua riuscita anche perchè il suo costo è stato assai irrisorio!
 
Domani vi racconterò gli antipasti (adoro proporre più stuzzichini in attesa del piatto principale), adesso invece immergiamoci nella Parmigiana di Melanzane, che in questa versione cerca di essere leggera. Cerca…ci riuscirà?
 
 
Ammetto di non aver mai mangiato la versione originale, quella che prevede le melanzane fritte (alcune amiche mi raccontano che le suocere napoletane queste melanzane le impanano pure…) Beh, qualsiasi sia la versione, dev’essere qualcosa di celestiale! Ma al momento vi ho già detto che sto fingendo di perdere qualche kilo, sicchè perderei definitivamente la faccia se mettessi in tavola una cosa del genere. Oltretutto settimana scorsa ho preparato la pasta alla Norma…direi che col fritto ho già dato, eccome!
Tornando alla Parmigiana di Melanzane, saprete che la sua origine è  fonte di controversia tra Emilia Romagna, Campania e Sicilia. Così come è ancora da definire il perchè si chiami “Parmigiana”. Mentre mi affascinavo nel leggere tutte queste notizie su alcuni siti regionali, mi balzò in mente che avendo a disposizione della ricotta salata che ci è stata regalata da amici che si sono recati in Sicilia quest’estate, avrei potuto donare un tocco molto personale alla mia ricetta …
 
 
 
INGREDIENTI per 4 persone
 
500 gr melanzana oblunga (quella viola scuro che ha un sapore più deciso)
q.b. latte intero
q.b. olio extra vergine
1 scalogno
500 gr (1 barattolo) polpa di pomodori finissimi italiani
q.b. sale
3 foglie basilico fresco
1 mozzarella
100 gr ricotta vaccina
q.b. ricotta salata siciliana
 
 
 
PREPARAZIONE
 
Lavate la melanzana. Affettatela quanto più regolarmente e mettetela in un largo recipiente dove verserete un po’ di latte. Ora, io non so se sia una cavolata o meno, comunque in un programma di cucina uno chef accreditato disse che il latte aiuta la melanzana a spurgar velocemente quell’acquetta amara…io da allora uso questo metodo e mi par proprio che funzioni!
 
 
Mentre le melanzane sono nel latte, accendete il fuoco vivace sotto una padella antiaderente. Non usate la bistecchiera o altro per grigliare poichè l’operazione del latte appena descritta fa facilmente appicciare la melanzana; cosa che invece non accade con l’antiaderente (ve lo dico perchè, come noterete dalle foto, mi ci sono ritrovata in impasse!). Iniziate ad arrostire le fette di melanzana. Quando saranno pronte irrorate con un filo d’olio extra vergine; saranno così più gustose!
 
 
Intanto che le melanzane arrostiscono, ungete una padella capiente e fate soffriggere lo scalogno affettato, unite la polpa di pomodori, salate. Coprite con il coperchio, abbassate la fiamma e fate cuocere per almeno mezz’ora. Al termine della cottura unite il basilico, un filo di olio extra vergine a crudo, rigirate e coprite ancora con il coperchio. Spegnete la fiamma.
 
 
Tagliate la mozzarella. Grattate la ricotta e iniziate a comporre la parmigiana: un filo d’olio nella pirofila, melanzane, sugo di pomodoro, un cucchiaino di ricotta sopra ogni melanzana, una fettina di mozzarella e a finire una bella spolverata di ricotta salata. Completate gli strati fino ad ultimare gli ingredienti.
 
 
Infornate a 200° per circa 40 minuti. Servite caldo e filante!
 
 
Buon Appetito!
 

Nota: le foto sono pessime e me ne cruccio poichè non esaltano il piatto che davvero è stato molto apprezzato e spazzolato (con tanto di scarpetta). Ho dovuto spostarmi a far la foto del piatto addirittura in bagno per poter avere una luce migliore…non c’è stato niente da fare!

“Gateau abelinàto” con pesto di Gamberetti

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Ognuno di noi conserva nel cuore scene, fotogrammi, odori, parole che riportano ad una sensazione, ad un pensiero. Io custodisco nella memoria una serata, nella quale fu rappresentato il mio concetto di “che cos’è l’amor”…

Il fratello di Max è mio intimo amico sin dai miei 17 anni. Amico sincero e schietto, di quelli che chiami singhiozzando a mezzanotte il 15 di agosto, perché il moroso dell’università ti ha appena scaricata e arriva in moto da te per farti ridere. Ma, Max, in quanto fratellino del mio caro amico del quale nutro profondo rispetto, resta per me per anni un “untouchable angel” (No?? Mi faccio io troppe paranoie? Vabbè ma che vi devo dire, io son fatta così!). Inoltre conosco anche i genitori, perché nella compagnia che abbiamo formato (erano gli anni in cui non c’eran mica Internet e simil…noi si usava il baracchino! “Brecco, Brecco!“) si facevan feste in casa ogni sabato. Comunque, passano gli anni, ne passano tantissimi, oltre dieci. Arriviamo ad una telefonata in cui i due fratelli: “Clara vieni con noi al lago a farti questi giorni di ponte?“. Certo che sì! Verranno pure Riccardo e Andrea, con cui mi diverto davvero! E poi in mezzo a loro quattro io mi sento una piccola principessa senza malizia, perché la mia presenza palesa semplicemente che sono un maschiaccio! Ciò che non sapevo, era che con i due fratelli e gli altri due amici, al lago c’erano pure la mamma e il papà, il nonno e a la nonna! Ah, c’era pure la gelosissima Camilla, la boxerina di Max. Insomma…pensare che quello fu il lungo ponte galeotto per Max e me ha dell’incredibile!!
Comunque, noi arrivammo in tarda serata, quando tutta la “senior family” era seduta a tavola. Io i nonni non li avevo mai visti. Spassosissimi, entrambi di origine ligure. Lui alto, spalle larghissime, occhi azzurri, capelli bianco dorati. Si capisce che da giovane dev’essere stato particolarmente attraente. Lei spettacolare con un paio d’occhi mozzafiato, ancora ammalianti a ottant’anni. Durante la cena lui, sfiorandole la mano: “Stella, mi passi il sale?” ” Sì amore” “Grazie stella” e le da un bacio sulla fronte. I miei occhi divennero lucidi, e non potei trattenermi dal commentare quanto fossero affettuosi, complici, innamorati!
E il nonno disse a tutti noi: “Io sono un uomo fortunatissimo. Non chiedo nulla al Signore, nella vita mi ha già dato Ida e una famiglia meravigliosa. Se sarete felici la metà di quello che siamo noi, sarete già molto fortunati“.
E per voi…”che cos’è l’amor”?
Il nonno, che oggi è un orgoglioso bisnonno purtroppo senza la sua stupenda Ida, è dolcissimo, ti vien voglia di coccolarlo, ed è di una simpatia incredibile. Il suo “Belàn” è un’espressione assolutamente caratteristica in casa. Anche nostra!

INGREDIENTI
tortiera di circa 24 cm
400 gr. di fagiolini
300 gr. di patate
2 uova
70 gr. di parmigiano
1/2 cipolla
q.b. olio extra vergine d’oliva
q.b. sale
q.b. pane grattugiato 
1 leggera spolverata

per il pesto di gamberetti:
200 gr gamberetti
1 spicchio d’aglio
3 foglie basilico
1 manciata pinoli
q.b. olio extra vergine
q.b. sale
PROCEDIMENTO
Bollite in acqua leggermente salata e in due pentole differenti le patate e i fagiolini.
In una padella antiaderente fate appassire la cipolla intera in un filo d’olio extra vergine e fatevi poi insaporire i fagiolini scolati.
In un capiente mixer frullate i fagiolini, la cipolla e le patate. Unite poi le uova e il formaggio grattugiato. Regolate di sale.
Preparate una tortiera, ungendola e passando del pangrattato. Stendete l’impasto di fagiolini e patate, spolverate di pangrattato e ultimate con un filo d’olio extra vergine. Infornate a 200° – forno a gas – per circa 30 minuti (si deve formare una crosticina).
Nel frattempo ungete leggermente una padellina antiaderente, fate colorire uno spicchio d’aglio e unite i gamberetti e una leggerissima presa di sale. Fate saltare, coprite con il coperchio per alcuni secondi. Fate risaltare nuovamente. Procedete fino a cottura dei gamberetti. Prendete un piccolo mixer, versatevi gamberetti e intingolo (eliminate l’aglio!) e la presa di pinoli e frullate grossolanamente.
Quando impiattate, proponete la fetta di polpettone con topping di pesto di gamberetti, del basilico spezzettato grossolanamente con le mani e un filo di olio extra vergine a crudo.
Buon Appetito! 
Nota: La tradizione ligure vanta un’ottima ricetta, il Polpettone Genovese o Polpettone di fagiolini alla ligure. Si tratta di una torta di verdure a base di fagiolini e patate; assolutamente vegan quindi, checché la parola rimandi ad un impasto a base di carne. Coloro che non l’hanno mai degustato ne restano estasiati. Quanti lo conoscono, lo amano apprezzandone tutti i profumi.
E’ un piatto assolutamente versatile, perché è goloso caldo, come piatto unico con contorno di insalata, e sfizioso freddo, come antipasto.
Il mio polpettone, avrete compreso, è “abelinàto” perché non ha e non vuole avere alcuna pretesa di autenticità dell’antica ricetta. Ho lungamente cercato di scovare la versione originale, ma ogni volta che mi convincevo di essere arrivata “al sapere”, scovavo nuovi pareri e ovviamente discordanti. Sicché posso riassumere le mie ricerche rivelandovi che per molti occorrerebbe unire un trito di funghi secchi al soffritto di cipolla, per altri sarebbe la maggiorana il vero ingrediente profumato che donerebbe un gusto indimenticabile, per altri ancora occorrerebbe non dimenticare la mortadella e per altri esisterebbero antichi testi nei quali si citerebbe la ricotta …