Auguri a tutti i nonni!

 

Oggi è la festa dei nonni, una figura preziosa e importante per ogni bambino.
Ho la fortuna di conservare un ricordo e un’immagine meravigliosa di entrambe le mie care nonne, Lina e Domenica. Purtroppo non ho conosciuto nonno Renato; avevo 5 mesi e lui andò in cielo, mentre mia mamma scopriva l’arrivo del mio fratellino (!) che, guarda caso, porta lo stesso nome. L’altro mio nonno è mancato che avevo pochi anni e ne ho memoria davvero sfocata. Di nonna Lina, già alcune, piccole cose, briciole in confronto alla sua grandezza personale, vi ho raccontato. Nonna Domenica invece era un “satellite”. Lei viveva in una zona lontana dalla nostra, dall’altra parte della città. Ma ogni settimana prendeva autobus, tram e metropolitana e veniva a trovarci. Il giovedì, lo ricordo ancora!! Ed ero sempre emozionata nell’attendere il suo arrivo…le raccontavo cos’avevo fatto a scuola e poi lei mi diceva sempre che ero tanto bella (ci credo, le somigliavo da matti!) e poi accompagnava me e mio fratello al corso di basket o a catechismo. Avete presente Totò e Peppino quando si parlano uno sull’altro, uno vuol avere ragione ma anche l’altro…ecco: così erano le mie due nonne. Due macchiette! Tanto più che una, nonna Lina, era abruzzese (“la terrona” diceva l’altra) e appunto l’altra era milanese (“la polentona” imbeccava la prima). Nonna Domenica era più la “nonna burlona”, mentre nonna Lina aveva un ruolo più “educativo”. Così, se quest’ultima diceva qualcosa né mio fratello né io ci azzardavamo a disubbidire; intanto nonna Domenica ci passava sottobanco il chewingum (e ricordo ancora la sfuriata di mia mamma!) e le caramelle.

 

Io desidero che le mie figlie godano quanto più i loro 4 meravigliosi nonni. Hanno poi addirittura la fortuna di avere un bisnonno!

 

A  fronte di quanto narrato, devo rivelare che spesso ai giardini sento frasi che, in tutta franchezza, davvero mi dispiacciono: “Piuttosto di lasciare mio figlio a quella str… di mia suocera…!!” – “No, mia madre mi fa venire l’orticaria, mia figlia gliela faccio vedere poco…“.

Io sono “arrivata” ad un pensiero che reputo rappresenti per me una vera e proprio consapevolezza. Uno stato di benessere. Mi piace quindi condividerlo e, se vi andrà, avere un confronto 🙂

 

Con l’arrivo di Beatrice ho avuto i miei forti, fortissimi momenti di gelosia, le sensazioni dove me li sentivo tutti addosso perchè tutti sapevano sempre esesattamente cosa fare in ogni momento, per ogni pianto, ogni movimento, ogni ruttino. “…ma lasciatemi fare!!” pensavo io, che avevo solo voglia di far tutto da sola (io poi che non chiedo mai favori a nessuno) e mi sentivo inguaiata in una responsabilità così importante, che l’assenza di sonno mi faceva sentire addirittura onerosa.

Ma mentre io “godevo” della presenza di mamma e suocera con i miei forti alti e notevoli bassi umorali e ormonali, iniziai a tendere l’orecchio su quello che accadeva nelle altre case: chi si lamentava di suoceri-nonni completamente assenti verso i propri cuccioli, chi della mancanza di un aiuto, di un pensiero o di un gesto d’affetto (“sono la moglie del figlio mica una sconosiuta“), chi confessava istinti omicidi per l’eccessiva intromissione, i troppi commenti e consigli, quell’euforismo che “sì, vabbé, ma non è mica figlio suo! Che si riprenda un attimo!!” (io assicuro che queste frasi le ho sentite) …

 

Insomma, diciamolo: a partire dai primi momenti (gravidanza e/o nascita), gira che ti rigira spesso non va mai bene alcun tipo di atteggiamento che le nostre mamme o le nostre suocere manifestano!

 

Un giorno sul forum mamme che consultavo, si aprì un acceso dibattito proprio su questo argomento. Le neomamme erano pressoché tutte inviperite. Ad un certo punto si evidenziarono le parole di una nonna, che recitavano più o meno: “Sono una suocera. Sono una nonna. Sono una mamma di uno dei vostri mariti. Se penso che mia nuora postrebbe celarsi fra voi … pensare di me una fra le cose che ho letto, mi si stringe il cuore. Ditemi voi una donna, una mamma, una nonna, una suocera come deve porsi nei vostri confronti? Se offiramo un aiuto siamo invadenti, se rispettiamo i vostri spazi siamo assenti…“. Le voci si placarono un attimo e la luce spostata su un altro punto di vista, quello “dell’imputato”, fu utile e fruttuosa.

 

Ecco…è solo uno spunto di riflessione, solo per dire che, al di là delle incomprensioni personali o delle reali e oggettive difficoltà (ma diciamolo anche che spesso ci possono essere delle vere cattiverie), credo che i nostri figli, di tutto questo, non dovrebbero vivere nulla! Dovrebbero solo poter vantar la gioia dell’amore incondizionato dei nonni.
I nonni sono il patrimonio della storia famigliare, i custodi del nostro passato e la chiave del nostro futuro…

 

INGREDIENTI x 4 buone forchette

Ripieno Zucchine e Persico:
4 etti filetto persico
4 zucchine piccole
1 spicchio aglio
q.b. olio extra vergine
q.b. sale e pepe

Crema di Ricotta e Zafferano:
4 cucchiai ricotta vaccina
4 cucchiai latte intero
1 bustina zafferano
q.b. sale

Crepes (circa 6):
250 gr latte

125 gr farina 00

2 uova

q.b. burro e sale

Finitura:
q.b. olio extra vergine a crudo
4 spolverate di parmigiano o grana

 

 

 

PROCEDIMENTO:

Aiutandovi con la mandolina ricavate tanti sottili dischetti dalle vostre zucchine (di stagione da giugno a settembre…pertanto affrettiamoci e mangiamone ancora adesso). Tagliate a tocchetti (tipo bocconcini per spezzatino) il persico. In una capiente padella di ceramica o antiaderente mettete un filo d’olio extravergine e fate colorire leggermente uno spicchio d’aglio, che leverete appena aggiungerete le zucchine. Salate moderatamente e pepate a piacere. Abbassate la fiamma e mettete un coperchio. Fate cuocere fino a quando le zucchine saranno tenere (non appassite; circa 15 minuti). Ora aggiungete il persico, girate bene con il cucchiaio di legno e coprite ancora con il coperchio. Sempre a fiamma moderata, portate a cottura (circa altri 15 o 20 minuti).

Nel frattempo prepariamo le crepes:  unite in una ciotola gli ingredienti e lavorate con un frullino fino ad ottenere un impasto omogeneo e privo di grumi. La ricetta è molto più che collaudata e siate certi del risultato: crepes magnifiche! Prendete un padellino antiaderente e fate sciogliere una puntina di burro (circa 20 gr). Il burro non dovrà sfrigolare, solo sciogliersi. Colate adesso il burro fuso nella ciotola, mescolate e unite anche una puntina di sale. Con una carta da cucina ungete bene tutta la padella con il grasso rimasto del burro. Tenete da parte questa carta perché la userete ogni volta che farete una crepe, per ravvivare l’untuosità! Per verificare la padella sia a giusta temperatura, versate una goccia dell’impasto, se si rapprende subito è pronta, abbassate la fiamma e tenete costante il calore. Per fare la crepe: aiutandovi con un mestolo, mettete l’impasto nella padella e muovetela in senso orario in modo che l’impasto vada a rivestirne uniformemente il fondo. Se ci fosse un eccesso di pastella, riversate immediatamente nella ciotola. Vedrete che la crepe si formerà immediatamente e l’operazione del versare l’eccesso servirà unicamente ad ottenere un risultato finale sottile (altrimenti sembrerà una frittata!). Con l’aiuto di una spatola in plastica o silicone staccate tutti i lati e muovete la padella affinché siate certi la crepe sia completamente staccata. Rigiratela in modo che cuocia dall’altro lato. Procedete fino ad esaurimento della pastella. Io riesco ad ottenere circa 6 crepes con una padella larga 20 cm.

Ora è la volta della nostra profumata cremina: in un pentolino messo sul fuoco versiamo il latte, facciamo intiepidire, uniamo la ricotta e rimestiamo. Spegnamo la fiamma e aggiungiamo una puntina di sale e lo zafferano. Rimestiamo fino ad avere una crema omogenea.

Adesso procediamo a realizzare i nostri piatti: prendiamo una crepe, farciamola a metà con il ripieno di zucchine e persico, richiudiamo a metà (tipo piadina) e ancora fino ad avere un triangolo. Mettiamo sopra una buona cucchiaiata abbondante della crema di zafferano. Mettiamo ogni triangolo in una pirofila, spolveriamo con il formaggio grattugiato e inforniamo funzione grill…giusto un paio di minuti per avere una crosticina.
Impiattate e servite caldi con un filo d’olio extravergine a crudo.

 

Buon Appetito!

 

 

 

Nota: Crepe o Crespella? Gli ingredienti sono gli stessi, così come le dosi. L’unica differenza nell’una o nell’altra è nella cottura che segue quella in padella: se dopo la farcitura si prosegue con forno o grill, la nostra crepe diventa una golosa crespella!

 

Nota bis: …poi lo so anche io che purtroppo esistono nonni che del ruolo da nonno proprio non ne vogliono sapere e che nonostante l’invito a esser più partecipe ha sempre un precedente impegno improrogabile. Mi auguro appartengano alla minoranza. In primis, me lo auguro per loro!