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Clara pasticcia

Diario di cucina e di emozioni

Gnocchi di Patate senza uova (ricetta base, senza uova)

di 50 commenti

Max ha preparato gli gnocchi e Gianluca il sugo ai porcini e pancetta!
 
Il Natale si avvicina….e ci penso e strapenso! In queste feste, per me, ciò che conta è stare insieme. Stare insieme in armonia, con la gioia nel cuore. E, per quel che è possibile, cercare di donare serenità a quante più persone.
Adoro profondamente queste atmosfere per le emozioni che mi fanno riaffiorare e vivere. Altresì, la notte di Natale è nata la nostra Beatrice! Mi son saltata il pranzone e il panettone, ho vissuto 20 ore allucinanti, ma alla fine lei, tutta impiastricciata di bianco e grossa come un vitellone di 4 kili, è entrata nella nostra vita! Come non amare il Natale ancor più intensamente?!
 

 

Inizierò come da copione a proporvi alcune ricette che possono essere fruibili in queste feste a venire, dalla Vigilia al pranzo di Natale fino al Veglione. Tante soluzioni per tutti: dai momenti più classici a quelli più easy. In questo senso, gli gnocchi di patate credo rispondano benissimo alle diverse personalizzazioni, da quelle di carne o pesce a quelle di verdure. Inoltre, possono essere preparati assieme ai propri cari oppure realizzati a “più mani”: qualcuno impasterà gli gnocchi e qualcun altro elaborerà il goloso condimento! Così il piatto sarà ancor più coinvolgente. E per tornare alla tradizione, questi gnocchi non prevedono uova … come mia nonna insegnava!

 
INGREDIENTI per 4 persone
1 kg patate vecchie a pasta bianca
200 gr circa farina 00
q.b. sale

PROCEDIMENTO

Premessa: se le patate sono vecchie; se le patate sono fatte lessare in anticpo, intere e con la buccia; se le patate sono farinose, allora si può procedere con il realizzare questi gnocchi, che non prevedono uova e che hanno così poca farina nell’impasto. Il gusto che otterrete sarà delle patate…non della farina 😉

Fate lessare le patate intere con la buccia in abbondante acqua salata. Quando sono cotte (entrerà facilmente la forchetta) scolatele e fatele raffreddare completamente prima di lavorarle. Per far perdere loro quanta più umidità, potete -ad esempio- prepararle la mattina e impastarle prima di cena o cuocerle il giorno prima.
Spelate le patate, passatele nel passapatate, salate e lavorate la purea ottenuta con la farina. Se l’impasto fosse eccessivamente molle aumentate la dose della farina (l’impasto che dovrete ottenere è compatto ma soffice e privo di grumi).
Create una sfera e poi ricavatene man mano dei simil filoncini, dei rotolini lunghi, spessi pochi centimenti, che poi taglierete per ottenere gli gnocchi. Fate riposare gli gnocchi su piatti o vassoi infarinati per non meno di un quarto d’ora.
Lessate gli gnocchi in abbondante acqua salata fino a quando verranno a galla. Scolate benissimo e condite con il sugo che preferite!

Buon Appetito!

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Ringrazio di cuore il blog Dolce e Hobby per il premio “Dardos” che mi hanno assegnato. Il premio Dardos, è stato creato nel 2008 dallo scrittore spagnolo Alberto Zambade. Ha fatto il giro del mondo e ora tocca a noi a farlo diffondere ancora, scegliendo 10 blog a cui assegnarlo.

 
 
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Un gradito premio… ancora!

 

Grazie a Tiziana de La Spianatoia che ha pensato a me per questo award.

Questi premi fanno molto piacere a chi ha un blog appena nato e che ha voglia di vederlo crescere sempre più: è un ‘iniezione di fiducia! Ora ho delle regole da seguire, molto semplici: accettare il premio e pubblicarlo in un post, mettere il link del blog che mi ha segnalato, assegnare lo stesso premio ad altri 3-5 blog che abbiano meno di 200 followers e che meritano di essere conosciuti e ovviamente comunicare loro di aver ricevuto il premio.Tra i blog scelti da me per questo premio ho dovuto ridurre la scelta a:
 
 
 
 

Pesce Spada con pomodorini e olive

di 12 commenti

 
Beatrice in questi giorni disegna in maniera meravigliosa! Osservo sempre le sue “produzioni” e le conservo meticolosamente. Lei ed Eleonora hanno dei veri faldoni strazeppi di tutti i capolavori realizzati in questi anni.
E’ risaputo che dai disegni dei bambini emergono e traspaiono alcune caratteristiche della loro personalizzatà, così come eventuali disagi. Quindi, anche per esser più vicina in questo gioco che a loro piace particolarmente, chiedo sempre di raccontarmi il disegno.
Dopodiché, cerco di interpretarlo meglio che posso! Beatrice ha quasi 5 anni e disegna la casa grande con tante finestre, il tetto che a volte ha anche i mattoncini. E ha un senso di prospettiva alla Giotto! Poi c’è sempre il cielo azzurro, il sole che splende in alto a sinistra, il prato verde brillante rallegrato da tanti fiorellini colorati. I fiorellini hanno il gambo, la foglia e anche il pistillo. Che dire infine di quel magnifico albero, dal tronco grande, dal cui folto fogliame si vedono intricati rami? Io da mamma, e non da esperta, trovo tanto colore e tanta armonia. Penso che tutto riveli una personalità solare e attenta ai mille dettagli che la circondano. Lei ha una sana curiosità che spero, per lei, nella vita possa portarla a raggiungere sempre tante gioie e soddisfazioni. Qualsiasi esse possano essere!

INGREDIENTI per 2 persone
 
2 tranci di pesce spada (o 1 soltanto di almeno 200gr)
q.b. olio extra vergine d’olive
1 manciata capperi
1 manciata olive nere cotte al forno
q.b. sale
2 generose manciate di pomodorini 

PROCEDIMENTO

Lavate i capperi sotto acqua corrente. Snocciolate le olive e tagliatele grossolanmente. Lavate e mondate i pomodorini a metà.
 
 
In una padella antiaderente o di ceramica ponete alcune cucchiaiate di olio extra vergine d’oliva, i capperi e le olive. Fate soffriggere dolcemente per circa un minuto. Unite i pomodorini e dopo due minuti adagiate il trancio di pesce spada. Fate colorire per circa 2 minuti. Rigirate e coprite con un coperchio. Portate a cottura (circa 5 minuti), scoprite e fate ritirate il sughetto (altri 2 minuti circa). Non fate cuocere eccessivamente. Il tempo di cottura dipende anche da quanto sono spesse le vostre fette; se spegnete la fiamma appena sono cotte, avrete una carne morbida e succosa! Servite immediatamente.
Buon Appetito!
 
 

Nota: sapete che io non amo il prezzemolo…comunque unitelo a fine cottura fresco, se a voi piace!
 
Nota bis: Quasi a fine cottura, si può anche unire un trito composto da prezzemolo e origano!

Bigoli alla Veneta in Salsa

di 24 commenti

Quanto mi piace la pasta fresca. Così come le ricette veloci e pratiche, golose e saporite … sì, dai, quelle che sapete anche voi rientrano nella categoria “minimo sforzo, massimo risultato!”. Questa pasta ad esempio. E’ un primo piatto semplice e gustoso, tipico del Veneto. La tradizione vorrebbe fosse consumato durante i giorni di magro o di digiuno (Vigilia di Natale, Venerdì Santo e Mercoledì delle Ceneri) … infatti io -coerentemente- l’ho degustato durante il Carnevale veneziano, a Venezia per l’appunto, durante l’ultima gita alla magnifica città.
 
L’ultima gita a Venezia … mamma mia ma risale al 2005!! E’ il caso di dire che da allora ne è passata di acqua sotto i ponti!!

INGREDIENTI per 4 persone
400 gr bigoli freschi
2 cipolle bianche
8 acciughe sott’olio (la ricetta originale prevede quelle sotto sale)
q.b. olio
extra vergine d’oliva
q.b. sale e pepe macinato

PREPARAZIONE

Mettete una capiente pentola d’acqua a bollire. Nel frattempo tritate finemente le cipolle (io uso il mixer per evitare lacrime su lacrime). Fatele appassire in una padella antiaderente o di ceramica, che sia capiente, con alcuni cucchiai di olio extra vergine d’oliva. Tenete la fiamma bassa, unite un paio di cucchiai d’acqua e coprite con il coperchio. Quando il trito di cipolle sarà morbido e trasparente, unite le acciughe e fatele sciogliere dolcemente per un paio di minuti. Assaggiate per regolare di sale (nel caso aggiungete delle acciughe), pepate e coprite con il coperchio spegnendo la fiamma.
Quando l’acqua ha raggiunto il bollore, salate e lessate i bigoli. Scolateli al dente e uniteli alla padella, mescolate delicatamente e servite.
 

Buon Appetito!

Polpa di Manzo al forno con rosmarino e aglio

di 33 commenti

Un sonno incredibile. Pazzesco. Avete presente quella sensazione tipo Vinavil che vi tiene premuti a letto e che vi impedisce di alzarvi?! Sì certo che purtroppo anche voi l’avete presente 🙁 E più passa il tempo, più questa sensazione aumenta. Specie se nel fine settimana non si è avuto modo di riposare a dovere. “Ma è sempre stato così?” Me lo chiedo sempre più spesso, perchè non posso credere sia solo un chiaro segnale dell’età che avanza. Sono persuasa che questa sensazione devastante una volta passava appena avevi modo di riprenderti: tutti i fine settimana o quanto meno in settimana! Chi la domenica non ha dormito fino alle due del pomeriggio, dopo una notte da “leoni”? Adesso è pura utopia il solo pensarci. Il fine settimana infatti le mie cucciole alle sette tuonano un “Mamma! Maaaaamma!” o un “Io BIOOOOOOOOOOOONNNN!!!” (Il “bion” è l’abbreviazione coniata da Beatrice per BIberON … geniale nella sua incapacità primordiale di pronunciare una tal parolona!). Quindi, come ogni “bravo genitore” che contravviene alle regole auree di tata Lucia, noi le si prende tutt’e due e le si piazza nel lettone per proseguire a dormire, meravigliosamente fin oltre le dieci! Tutto questo salvo complicazioni, come la tosse di Eleonora di queste ultime 48 ore. La tosse che questa notte c’ha tenuti svegli fin quasi alle 3 …
 
Così, mi sento particolarmente bradipa in questi giorni. E quando  ho sonno ho più appetito mannaggiammè!! La proposta odierna allora è proteica. Non light…proteica, di un buono incredibile se anche per voi i profumi sprigionati da aglio e rosmarino sono paradisiaci. Allora, non rimarrete immuni da questo semplice e saporito piatto.

INGREDIENTI per 4 persone

 
600 gr circa di polpa di manzo di prima scelta (a me questa volta m’han rifilato una polpa mica bella … non ho controllato e ho sbagliato!)
8 spicchi d’aglio in camicia (con la pellicina)
2 bei rametti di rosmarino fresco
1 bicchiere di olio extra vergine d’oliva
q.b. sale grosso
 

PROCEDIMENTO
 

Accendete il forno e portatelo a 250° (gas, statico).
In una pirofila da forno versate l’olio extra vergine e disponetevi l’aglio e il rosmarino. Massaggiate la polpa di manzo con il sale grosso e poi adagiatelo nella pirofila. Rigiratelo per ungerlo ben bene. Ponete in forno e fate cuocere per circa (regolatevi in base al vostro forno mi raccomando! le mie indicazioni sono indicative): 10 minuti per carne molto al sangue; 15 minuti per carne al sangue; 20 minuti per carne a cottura media.
 
 

Togliete dal forno e attendete circa 10 minuti prima di affettare. Servite con il suo condimento così caratteristicamente profumato e aromatico.
 

Buon Appetito!
 
 

Nota: L’unica pecca di questa ricetta è che il forno si sporcherà notevolmente poichè l’olio schizzera. Tuttavia, per chi ama questi odori, il piatto è davvero prelibato.

Nota bis: Ho indicato la polpa poichè è ciò che ho utilizzato; senz’altro ottimo (ça va sans dire) il filetto!

Vanilla cupcakes di Magnolia Bakery

di 28 commenti

“Mi è semblato di vedere … dei cupcakes!”

“Avanti tutta!” con forza ed entusiasmo, finalmente i giorni impegnativi e negativi sembrano essere passati. Arieccomi insieme con nuovo entusiasmo e tanta, tantissima energia, idee e innumerevoli ricette. Sono anche galvanizzata da un corso di cucina che frequenterò giovedì pomeriggio sugli happy hour delle feste, e poi un nuovo corso di cake design a metà dicembre. Insomma: non mi fermo mai :))

Voi sapete ormai quanti ami i cupcakes…sì sì che lo sapete! Ho navigato su internet in maniera forsennata e dopo aver confrontato quattro preparazioni, dopo aver cercato su Youtube, ho deciso di affidarmi alla ricetta pubblicato da CakeMania. Per cosa?? Volevo il cupcake per antonomasia, quello che ha dato origine alla cupcake-mania: quello alla vaniglia di Magnolia Bakery! Il risultato mi ha convinta: l’impasto è molto soffice ma corposo (non è un pandisgpagna, ricorda una angel cake senza esserlo!), profumato ma non invadente. Ho deciso di proporlo per una festa di compleanno di una bimba che festeggiava i suoi dolcissimi 3 anni. Il tema scelto era Twitty …

INGREDIENTI per circa 12 cupcake

100gr farina auto lievitante
70gr farina 00
110gr burro a temperatura ambiente
210gr zucchero
2 uova
110ml latte
1 cucchiaino di estratto di vaniglia (io non l’ho trovato e mi sono affidata alla vanillina)

Per la decorazione
q.b. crema spalmabile al cioccolato
q.b. pasta di zucchero bianca
q.b. colorante alimentare giallo e arancione
pennarelli alimentari nero e blu

 

PREPARAZIONE

Tutti gli ingredienti devono essere utilizzati a temperatura ambiente (quindi devono essere fuori dal frigo da circa 1 ora).

Accendete il forno a 180° e sistemate i pirottini di carta nella teglia dei muffin. In una ciotola setacciate le due farine insieme. In un bicchiere mescolate latte e vaniglia. Con una frusta elettrica sbattete il burro per alcuni minuti, fino a farlo diventare simile a una crema. Aggiungete lo zucchero poco alla volta, “sempre sbattendo per circa tre minuti“. Unite poi un uovo alla volta; infine, alternandoli,aggiungete le farine e il latte vanigliato. “Sbattete il giusto: gli ingredienti devono essere ben incorporati e il composto omogeneo ma non montato“.
 
 
Versate l’impasto ottenuto nei 3/4 dei pirottini, e infornate per circa 20 minuti (vale la prova stecchino). Lasciate raffreddare i cupcakes completamente prima di porre sopra qualsiasi crema o decorazione.
 
 
 
 

Buon Appetito!
 

Nota: i cupcake si conservano per circa 3 giorni a temperatura ambiente chiusi in un contenitore ermetico.

Frollini al Farro (senza burro) con la Marmellata

di 31 commenti

 

Se facessi un elenco degli avvenimenti che mi hanno investita in queste due ultime settimane, qualcuno potrebbe pensare ci sia qualcosa di non vero… Già solo il dire che il venerdì era stato operato il marito e che la domenica sarebbe stato il mio papà a dover essere ricoverato per un intervento, è una buona premessa.
Mio papà sarebbe stato operato nella tarda mattinata di martedì. Nel mio programma di quella mattina c’era quindi il sistemar il maritiello degente, preparar le bimbe e portarle a scuola, volar dal mio papà in ospedale. Nel mio programma… Eh sì, perchè mentre preparo le bimbe vedo Eleonora che si gratta la testa. Se la gratta un pochino troppo per i miei gusti. “Ti prego fa con siano pidocchi!” penso allarmatissima visto il warning particolarmente accorato di quest’anno nelle scuole. Prendo un pettine…eccole! Porca miseriaccia se si vedono: sono lendini!!! Prendo anche Beatrice, anche a lei la mossa del pettine dietro alle orecchie: l’esito non cambia. Lendini. Meno male che non vedo bestie perchè avrei urlato dal ribrezzo! Non ci posso credere…controllo le loro teste almeno 3 volte a settimana. Divento isterica, mentre il maritozzo mi dice che non c’è motivo per esserlo. “Non c’è motivo, sì certo: non posso andare da mio papà, non posso salutarlo, speriamo vada bene l’intervento, devo correre all’Asl perchè non c’è il medico a scuola e qualcuno ci dovrà pur controllar le steste -intanto mi gratto anch’io colta dai brividi al pensiero di poter aver pidocchi- dovrò fare i trattamenti alle teste di tutta la famiglia e poi lavare, lavare, lavare….2 letti singoli da sfoderare e disinfettare, anche il nostro letto ovviamente, sfoderare i divani, i peluche e poi ci sono i vestiti, le coperte, i piumini e i cappelli…santa pace dovrò poi stirare un miliardo di cose!!!“. 

Questo accadeva martedì mattina. Ma di quel martedì l’unica notizia bella è stata che il mio papà è stato poi bene. L’altra cosa bella è stata il fare biscotti con le mie bimbe.
Da quella ricetta è nata questa, poichè desideravo arrivare ad una consistenza più simile a una frolla. Io ho molto apprezzato, maritozzo, fratello e cognata anche! Eleonora ne ha mangiati senza sosta, mentre Beatrice ha confessato di preferire l’altra versione più morbidosa. Questi frollini li abbiam preparati domenica per allietare la merenda e anche la colazione di lunedì (non siamo andati oltre poichè sono terminati!). Insieme a me, “biscuit designer Beatrice” che con le sue manine ha creato dei veri capolavori! E poi…non si vede bene dalle immagini, in realtà non si vedeva nemmeno bene dal vero poichè il colore della farina integrale di farro ha reso impossibile la colorazione che desideravamo… sì, con il colorante alimentare che utilizzo per le pdz abbiam reso l’impasto un pochino pink. “Mamma così questo biscotto è un pochino pazzo!“. Sì tesoro…viva l’allegra pazzia! 🙂

 


INGREDIENTI per circa 30 biscottoni

200gr farina integrale di farro
80 gr zucchero grezzo di canna
50 gr olio di oliva
1 uovo
1 bustina vanillina
1 cucchiaino lievito vanigliato
q.b. marmellata di arance amare
q.b. zucchero a velo
 

 

 

 
PROCEDIMENTO

In una ciotola mischiate farina, zucchero, vanillina e lievito. Aggiungete l’olio e lavorate e infine l’uovo. Formate un panetto e con l’aiuto di carta forno stendete la pasta e ricavate dei biscotti spessi circa 1 cm. Infornate a 180° (gas statico) per 10 minuti circa (controllate se sono coloriti sotto e sfornateli. Se cuociono eccessivamente induriscono perdendo fragranza).
 

Quando
saranno freddi spolverizzateli di zucchero a velo. Potete offrire una merenda
speciale, spalmando marmellata a piacere (io di arance amare) su un biscotto e
disponendo poi sopra un altro biscotto. Spolverizzate con zucchero a velo e
servite.

Buon Appetito!
 


Torta di Pane e Zucchine

di 26 commenti

La scelta della scuola elementare. Anzi, della scuola primaria. Voi come avete operato le vostre valutazioni? Come vi siete mossi? ILLUMINATEMI! O quanto meno aiutatemi a dissipare qualche dubbio…
Con le mie mamme-amiche, che sono le mamme delle amiche del cuore di Beatrice, mi confronto volentieri. Loro sono pressochè tutte certissime di proseguire l’iter scolastico in questo stesso piccolo Istituto, oasi di pace e serenità. Tuttavia, io tutta questa sicurezza non ce l’ho. Non ce l’ho proprio!
So di “potermi pormi” certe domande, perchè posso scegliere. Per fortuna! In zona ci sono almeno 3 scuole pubbliche validissime e altrettante private e paritarie. Sicchè mi “crogiolo” in riflessioni che ho voluto anche porre all’attenzione della dottoressa Paola, la nostra pediatra (vera e seria professionista che stimo e apprezzo). Lei concorda su ogni punto che le ho posto (anzi, m’ha pure fatto i complimenti per le diverse analisi); alla fine, non potendo giustamente scegliere per me (sob, io forse ci speravo nella soluzione impacchettata), conclude: “Ricordi che più che la scuola è forse ancor più importante l’insegnante che avrà!“. Diciamocelo allora…sono punto e a capo!
Se Beatrice rimanesse in questa scuola, che è piccola (una sezione di elementare), avrebbe le stesse amiche fino ai 10 anni! Avrebbe altresì lo stesso ambiente, le stesse figure di riferimento, le stesse abitudini. Inoltre, in questa scuola c’è un ambiente “sano”: ci si conosce tutti, ci sono i giri di mail per informarsi su cose, fatti e persone. C’è in tutti il valore della famiglia, il rispetto del bambino. Le famiglie sono tutte davvero belle! Si organizzano merende, feste fra di noi… posso fare perdere tutto questo a Beatrice? E’ giusto? Poi, probabilmente, con alcuni compagni finirebbe con il proseguire verso le scuole medie… TUTTAVIA e francamente, se da un lato mi piace tutto ciò, dall’altro mi prende l’ansia da “ovattamento” e il timore di una sorta di “appiattimento cerebrale”. Alle medie, che necessariamente dovrebbe frequentare altrove, si potrebbe ritrovare disorientatissima? Quindi, farle fare materna ed elementari nella stessa piccola struttura è positivo o progiudizievole?
Cambiarle scuola … cosa che non spaventa Beatrice, anzi! Alla mia domanda: “Ti andrebbe di andare in una scuola diversa?” risponde con entusiasmo che “Sì, certo mamma, così conosco nuove amiche!“. [ D’altronde la Dottoresa Paola me l’ha detto: “Si vede che è una mamma socievole, perchè lo sono anche le sue figlie così chiacchierone e simpatiche“. Sono una mamma “social”….vedi un po’ … e nemmeno sa che ho un blog 😉 ].
L’altra scuola avrà tutte le positività descritte sopra? Ma anche se non fosse così, noi siamo “sani” e i nostri amici sono “sani” e poi i bimbi si scelgono fra “simili”…insomma, parliamo delle elementari, non delle medie che (spaventoso) già mi dicono siano in troppi ambienti una sorta di “Noi ragazzi dello zoo di Berlino” ….
 
Infine, last but not least, Max che mi è “finance oriented”, lui che bilancia anche il bilancio famigliare, mi fa saggiamente notare che, a parità di qualità educativa, la scuola pubblica è gratuita mentre quella privata è a pagamento.
 
 
Sì dai, avete ragione, mi sto costruendo delle paranoie pazzesche?! Ma se siete riusciti a leggere fino a qui…illuminatemi davvero!
 

 
Mentre tutto sedimenta e un giorno mi par chiara una definizione e il giorno dopo il suo opposto, ecco che mi devo riaddentrare nel far ricettine leggere per lo stomachiello del maritiello ancora degente a casa. Le uova le può mangiare. Le verdure le deve tassativamente assumere. Il pane va benissimo. Molto bene allora, ho la ricetta per il pranzo…ma quale ricetta? Non so … qualcosa m’invento … 🙂
 
 
 
INGREDIENTI per 4 (antipasto) o 2 persone (piatto unico)
2 zucchine
3 uova
q.b. sale
q.b. olio extra vergine
3 cucchiai latte intero
1 cucchiaio parmigiano
q.b. fette pane (io fatto in casa ai 5 cereali, qui la mia ricetta)
 
PROCEDIMENTO
Riscaldate il forno a 200° gradi (gas, statico). Nel frattempo lavate le zucchine, tagliatele a julienne con la mandolina e fatele ammorbidire un paio di minuti in padella antiaderente o di ceramica, in modo che perdano umidità e acqua. In una ciotola sbattete le uova insieme al sale, al latte e al parmigiano.
 
 
Ungete una teglia -circa 20 cm- e foderatela di fette di pane (avendo cura di formare anche un bordino e che non ci siano spazi fra una fetta e l’altra), sulle quali farete poi cadere un filo di olio extra vergine. Unite le zucchine all’impasto di uova e poi versate sulla base di pane.
 
 
Infornate per circa 40 minuti e comunque fino a quando la superficie della vostra golosa torta non risulta cotta. Servite tiepido come pasto e freddo come antipasto. 
 




 
 



 

Buon Appetito!

 

Filetto di Tacchino al Forno con Radicchio di Chioggia

di 24 commenti

In questi giorni le mie sperimentazioni di ricette proseguono senza sosta. Purtroppo anche i pensieri e i momenti non decisamente sereni…ma passerà! Sono un’inguaribile ottimista e anche quando tutto è nero cerco di vedere le cose in modo positivo. Quindi sì, tutto passerà!!

Oggi vi propongo un secondo piatto, leggero, delicato, gustoso e semplicissimo. Ho scelto di accompagnare il tanto famigerato e odiato tacchino con il gusto deciso del radicchio, scegliendo la varietà di Chioggia perchè più a buon mercato (quella di Treviso la riservo per le lasagne o i risotti). Perchè poi il tacchino non piaccia…mah! Son d’accordo che fatta in padella e servita così semplicemente non sia il massimo della vita; ma è sufficiente una buona verdura per avere un secondo piatto saporito e ghiotto. E poi, basta cuocerlo senza esagerare con i tempi, per aver la sua carne morbida 🙂

Se tutto questo non fosse comunque sufficiente a farvi cambiare idea (e fra questi inserisco anche la mia amata suocerina), ricordate che il tacchino è economico e altresì pregiato. Insomma, io una volta a settimana lo propongo e fino ad adesso nessuno si è mai lamentato, anzi! 🙂

INGREDIENTI per 2 o 3 persone

1 filetto di Tacchino (circa 500 gr)
q.b. olio extra vergine d’oliva
q.b. sale grosso
q.b. spezie in grani: pepe nero, pepe rosso, ginepro
1 radicchio
q.b. sale fino e olio extra vergine

 


PROCEDIMENTO

Massaggiate il filetto con l’olio e il sale. Prendete una pirofila da forno (io uno stampo da plumcake!) ungetela leggermente e ponete le spezie (una spizzicata, proprio per dare profumo senza prevaricare nel gusto), infine adagiatevi il tacchino e coprite con stagnola. Infornate a forno caldo, 180° (gas, statico) per circa 20 minuti.

 
 
Nel frattempo pulite il vostro radicchio e tagliatelo a listarelle spesse. Togliete con attenzione la stagnola. Rigirate il tacchino e completata la cottura senza copertura per altri 10 minuti. Sfornate, coprite con il radicchio, mettete un pizzico di sale fino e una lacrima di olio extra vergine. Infornate fino a quando la verdura sarà appassita.
 

Sfornate, affettate il tacchino e impiattate servendo con radicchio e intingolo profumato e se desiderate un filo di olio extra vergine.
 
 
Buon Appetito!
 
 
 
Nota: ho scelto di unire odori in grani per poterli poi togliere e non offrirli nel piatto a quanti non li gradiscono e non li digeriscono.

Pere al forno senza vino, al profumo di quel brulé!

di 23 commenti

Amiche e Amici, prosegue la dieta postoperatoria del maritino … e prosegue dunque la ricerca di piatti leggeri che rispondano alla sua ripresa e che non mi portino a diventare triste! Via libera quindi anche al capitolo dei dolci … ma come?

Le pere sono di stagione, sono buonissime così aromatiche, croccanti e dolci. Fortunatamente sono adorate da tutti a 4. Altresì fanno benissimo!! Ho scelto quindi di proporle in modo un po’ diverso dal solito. Non potendo utilizzare il vino, ho voluto profumare questo frutto con spezie (consentite alla sua dieta) intriganti e a noi gradevoli. Ne è venuto fuori un dessert assolutamente delizioso: aromatico e leggero, delicato e raffinato. Ricorda il vin brulé, ma il vin non c’è!

INGREDIENTI per 4 persone

4 pere abate
1 bicchiere zucchero
1 bicchiere acqua
2 chiodi di garofano
q.b. bacche di ginepro
q.b. cannella macinata 

 

PROCEDIMENTO

Accendete il forno a 150° (gas, statico). Lavate bene le pere e senza sbucciarle ponetele in un recipiente adatto al forno, nel quale possano stare comodamente. Dopo aver verificato la capienza della vostra pirofila, togliete le pere, mettete gli altri ingredienti ad eccezione della cannella, miscelate bene per far sciogliere lo zucchero. Rimettete le pere, coprite con un foglio di alluminio e fate cuocere per circa 30 minuti. Con attenzione rimuovete l’alluminio dopo aver verificato che la forchetta penetra “pressoché” comodamente (dovreste essere a circa metà cottura!). Rigirate le pere e proseguite a cuocere per altri 45 minuti circa.

 
 
Servitele tiepide, impiattando come segue: una ciotolina nella quale disporrete la pere, alcune cucchiaiate di questo brodo/caramello profumato e una leggera spolverata di cannella.

 
 
Buon Appetito!
 

 
Nota: Le pere preparate così mi son talmente piaciute che il giorno dopo mi ci sono preparata una mousse. Come? Ho pulito una delle pere avanzate, l’ho scaldata al microonde, l’ho frullata con un paio di cucchiai di brodo-caramello e ho spolverizzato con cannella 🙂
 

Delizioso brodo di petto di pollo con verdure e cous cous

di 14 commenti


Tutte le donne lo sanno. Non è un luogo comune, è la verità. E’ così! Anche se accanto abbiamo la persona migliore del mondo, davanti alla malattia, semplice o più gravosa, l’uomo diventa un bambino: via libera ai lamenti, ai capricci, alle coccole. 
L’altra verità è che la mia metà sta veramente male poichè ha subito un intervento e il postoperatorio non è una passeggiata. La dieta da seguire è proprio da ospedale … ehm ehm… da ospedale?!! Ommammia!! All’inzio ho pensato: “Bella lì, vai che finalmente perdo gli ultimi kiletti!“. Ma mi è bastato il primo giorno di convinto impegno per desistere senza ripensamenti e indugi: “Col cavolo!“. E allora dieta sia, ma con gusto e saporito coinvolgimento! Come questo brodo, succulento e ricco di soddisfazione per le papille gustative 🙂

 


INGREDIENTI per 2 persone

1/2 petto di pollo
1 carota
1 cipolla
1 patata
2,5 lt acqua fredda
q.b. sale grosso
q.b. olio extra vergine d’oliva
q.b. pastina all’uovo o cous cous

 
 
 

PREPARAZIONE

Mettete in una capiente pentola il petto di pollo, le verdure pulite, l’acqua e il sale. Fate cuocere con coperchio a fuoco moderato per circa 1 ora. Eliminate il pollo e fate riposare il brodo (almeno 30 minuti). Filtrate il brodo e utilizzatelo per cuocere la pastina o preparare il cous cous.

 
 
Potete servire il semplice brodo con la pastina per un delizioso e ristoratore primo piatto.
 

Oppure potete impiattate come segue. Prendete tutte le verdure e schiacciatele grossolanamente con una forchetta. Sfilettate il petto di pollo e tagliuzzatelo. Ora in un piatto ponete una generosa cucchiaiata di verdure schiacciate, una di petto di pollo sfilacciato, la pastina o il cous cous quanto basta, il brodo e infine olio extra vergine a crudo e parmigiano a piacere. Questa versione è per me paradisiaca!

Buon Appetito!
 

 

Biscottini al farro senza uova e senza burro

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Oggi vi propongo dei biscottini speciali, specialissimi. Non posso che definirli tali visto che per loro le mie principesse sono impazzite! Li vogliono a colazione, per merenda e dopo cena. Li vogliono portare a scuola per poterli offrire alle loro amichette, tronfie del piacere che anch’esse manifestano.

Son certa che il loro entusiasmo derivi dal fatto che li abbiamo preparati insieme e, soprattutto, (finalmente) han soddisfazione nell’addentare un dolce! Le mie bimbe infatti i dolci non li guardano mai. Amano focacce, pane e crackers. Ma tutto quello che rientra nella categoria di plumcakes, torte, muffin e biscotti, crostatine e marmellate varie, con loro è un flop (cioccolata a parte naturalmente!).

Martedì per me è stata una giornata inverosimilmente pesante. Forse per il senso di colpa per il nervosismo manifestato in casa, avevo promesso alle mie bimbe che avremmo giocato con la farina prima di cena… alle 6.30 mi sento tuonare “Mamma però non abbiamo ancora fatto dei biscotti!“. Insomma, non potevo non mantenere la promessa!! Mi occorreva una ricetta lampo e senza uova poichè le avevo finite …

Vi presento quindi il risultato di quel momento. I nostri biscottini sono morbidosi, non particolarmente dolci, con il gusto aromatico del farro, super leggeri, senza uova e senza burro. Li ho trovati speciali con lo zucchero a velo, spaziali con la marmellata di arance amare e superlativi con il cioccolato 🙂

INGREDIENTI per circa 50 biscottini

200gr farina integrale di farro
50 gr farina 00
1/2 bustina lievito vanigliato

80 gr zucchero semolato
1 bustina vanillina
q.b. sale
50 gr olio vergine
80 gr latte intero
1 cucchiaino miele acacia

q.b. latte da spennellare prima di infornare
q.b. zucchero a velo

PROCEDIMENTO

In una capiente recipiente mettete le farine, lo zucchero, la vanillina, il lievito e il sale. Mescolate. Unite l’olio e iniziate ad impastare, infine unite il miele e il latte. Lavorate velocemente e stendete con il matterello, aiutandovi con la carta forno in modo che non appiccichi. Accendete il forno e portate la temperatura a 180° (forno a gas statico). Ricavate tante formine abbastanza spesse (circa 1 cm) che andrete a disporre sulla placca da forno rivestita dell’apposita carta. Spennellate le superfici con il latte e infornate per circa 8 -10 minuti. A fine cottura spolverate con zucchero a velo.
 

Buon Appetito!

Spezzatino di Manzo con Patate e Zafferano in Pentola a Pressione

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Un piatto succulento. Un piatto che gratifica. Un piatto che in famiglia da noi mette tutti d’accordo. Un piatto economico.
E’ lo spezzatino! Godibile in diverse varianti (manzo, vitello, suino), arricchibile con pomodoro, piselli o tantissime verdure, con patate, puré, riso o cous cous. Che dire poi della cottura in pentola a pressione che promette bocconcini di carne saporiti e teneri e patate morbide e cremose. Last but not least, tutto cuoce da solo e si può preparare con anticipo!
 
 
 
 
INGREDIENTI per 4 persone

30 gr burro
1 cipolla dorata
qb farina
qb sale e pepe
700 gr polpa di manzo prima scelta
½ bicchiere Gin (andrebbe il vino bianco che –ovviamente- non avevo)
2 bicchieri brodo vegetale
2 foglie alloro
1 bustina di zafferano
700 gr abbondante patate

 
PROCEDIMENTO

Infarinare leggermente i bocconcini di carne che ricaverete dal pezzo intero di polpa o che andrete a ridurre nel caso acquistiate la confezione di polpa già cubettata (potete anche non infarinare i pezzetti di carne prima di metterli in pentola, ma con la farina il sugo verrà più denso e cremoso). Disponete bene su di un piatto e salate e pepate.

Tritate la cipolla (io ho utilizzato il mixer: una grandissima comodità e niente lacrime!).
Accendete la fiamma sotto la pentola a pressione scoperta, dove soffriggerete dolcemente il burro, unendo poi la cipolla e infine la carne. Rosolate bene i bocconcini.
Sfumate con il vino (io il Gin), fatelo evaporare e unite brodo, zafferano e alloro.
Rimestate e chiudete la pentola. Con il primo sibilo abbassate la fiamma e lasciate cuocere per circa 20 minuti (il tempo di cottura dipende dal quantitativo di carne. Per un kilo di carne ad esempio, portate a 30 minuti). Spegnete il fuoco, fate sfiatare la valvola e poi aprite il coperchio per aggiungere le patate tagliate a tocchetti grandi quanto i bocconcini di carne. Se fosse necessario aggiungete ancora poco brodo, rimescolate e richiudete la pentola. Riaccendete il fuoco e dal sibilo contate almeno una decina di minuti di cottura. Se al termine della cottura il sughetto fosse eccessivamente liquido, fatelo restringere a fuoco vivo a pentola scoperta. Servite caldo! 
 
Buon Appetito!
 
 
Nota: Prima di aprire la pentola a pressione, ricordate sempre di farla sfiatare completamente.