Cerchi una ricetta?

Clara pasticcia

Diario di cucina e di emozioni

Girelline Pollo&Gamberetti profumate al basilico

di 10 commenti

Vi ricordate le mie Girelline Pollo & Zucchine profumate alla menta? Simpatiche e golose! E poi easy, stuzzicanti e molto belle
da presentare. Vuoi mettere la differenza fra un filetto di pollo messo lì sul
piatto e una succosa girellina ricca di farcia? Ogni volta riscuotono un successone!!
Adoro questo tipo di
cottura e questo tipo di preparazione. Ti permettono di sbizzarrirti all’inverosimile
senza eccedere con grassi e condimenti. Inoltre il pollo resta succoso e così
morbido…una delizia!! Altresì, per quel che mi riguarda, dopo i bagordi estivi la parola d’ordine
è “dieta” e allora io queste girelline me le preparo
spessissimo! La mia dieta non è ferrea ovviamente. Il weekend sono totally free
e il lunedì evito di pesarmi, perché si riprende da martedì…non so quanto
riuscirò a perdere, ma di sicuro così vivo benissimo!
Ordunque, oggi vi
propongo quest’abbinamento che mi aveva già incuriosito in un paio di
ristoranti, ma che non avevo osato ordinare. Che sbaglio!! …la loro delicatezza
è una coinvolgente rivelazione!
 
 
Ingredienti per
2 persone
 
4
filetti di petti di pollo battuti
4
manciate di gamberetti (meglio freschi, ma se non li aveste van bene anche
quelli surgelati)
q.b.
sale
q.b.
foglie di basilico fresco
q.b.
olio extra vergine d’oliva
 
Per completare, a piacere: fagiolini al vapore e riso bollito conditi con olio
extra vergine a crudo
 
 
 
Preparazione
 
Prendete
una pentola capiente e mettetevi dell’acqua a bollire.
Battete i petti di pollo e ponetevi un
pizzico di sale. Ponete i filetti di pollo su di un pezzo di pellicola da
cucina e distribuite su di esso alcuni gamberetti e alcune foglie di basilico
spezzettato grossolanamente (se i gamberetti fossero surgelati utilizzateli
così: cuoceranno nei giusti tempi assieme al filetto di pollo).
Ora arrotolate il petto di pollo su
se stesso, formando dei rotolini. Li andrete a sigillare con la pellicola
trasparente da cucina, formando come dei pacchetti (o delle caramelle…insomma:
sigillate bene!). Preparati i pacchetti, l’acqua precedentemente messa sul
fuoco avrà nel frattempo raggiunto il bollore: spegnete la fiamma, buttate
nell’acqua i pacchetti, ponete un coperchio e attendete 10 minuti.
Trascorso il tempo, con una schiumarola,
raccogliete i pacchetti e metteteli a raffreddare su di un tagliere. Nel
frattempo preparate l’accompagnamento per il piatto (nel mio caso riso e
fagiolini).
Ora spacchettate, tagliate delle
girelline da ogni “pacchetto spacchettato”.
Prendete il piatto di portata,
disponeteci sopra il contorno scelto, adagiatevi sopra le girelline di pollo e gamberetti.
Un filo di olio extra vergine a crudo e servite. Ottimo sia caldo che freddo (d’estate
ovviamente!)
Buon Appetito!

Crespelle di Zucchine e Persico con crema di Ricotta e Zafferano

di 10 commenti

Auguri a tutti i nonni!

 
Oggi è la festa dei nonni, una figura preziosa e importante per ogni bambino.
Ho la fortuna di conservare un ricordo e un’immagine meravigliosa di entrambe le mie care nonne, Lina e Domenica. Purtroppo non ho conosciuto nonno Renato; avevo 5 mesi e lui andò in cielo, mentre mia mamma scopriva l’arrivo del mio fratellino (!) che, guarda caso, porta lo stesso nome. L’altro mio nonno è mancato che avevo pochi anni e ne ho memoria davvero sfocata. Di nonna Lina, già alcune, piccole cose, briciole in confronto alla sua grandezza personale, vi ho raccontato. Nonna Domenica invece era un “satellite”. Lei viveva in una zona lontana dalla nostra, dall’altra parte della città. Ma ogni settimana prendeva autobus, tram e metropolitana e veniva a trovarci. Il giovedì, lo ricordo ancora!! Ed ero sempre emozionata nell’attendere il suo arrivo…le raccontavo cos’avevo fatto a scuola e poi lei mi diceva sempre che ero tanto bella (ci credo, le somigliavo da matti!) e poi accompagnava me e mio fratello al corso di basket o a catechismo. Avete presente Totò e Peppino quando si parlano uno sull’altro, uno vuol avere ragione ma anche l’altro…ecco: così erano le mie due nonne. Due macchiette! Tanto più che una, nonna Lina, era abruzzese (“la terrona” diceva l’altra) e appunto l’altra era milanese (“la polentona” imbeccava la prima). Nonna Domenica era più la “nonna burlona”, mentre nonna Lina aveva un ruolo più “educativo”. Così, se quest’ultima diceva qualcosa né mio fratello né io ci azzardavamo a disubbidire; intanto nonna Domenica ci passava sottobanco il chewingum (e ricordo ancora la sfuriata di mia mamma!) e le caramelle.
 
Io desidero che le mie figlie godano quanto più i loro 4 meravigliosi nonni. Hanno poi addirittura la fortuna di avere un bisnonno!
 
A  fronte di quanto narrato, devo rivelare che spesso ai giardini sento frasi che, in tutta franchezza, davvero mi dispiacciono: “Piuttosto di lasciare mio figlio a quella str… di mia suocera…!!” – “No, mia madre mi fa venire l’orticaria, mia figlia gliela faccio vedere poco…“.
Io sono “arrivata” ad un pensiero che reputo rappresenti per me una vera e proprio consapevolezza. Uno stato di benessere. Mi piace quindi condividerlo e, se vi andrà, avere un confronto 🙂
 
Con l’arrivo di Beatrice ho avuto i miei forti, fortissimi momenti di gelosia, le sensazioni dove me li sentivo tutti addosso perchè tutti sapevano sempre esesattamente cosa fare in ogni momento, per ogni pianto, ogni movimento, ogni ruttino. “…ma lasciatemi fare!!” pensavo io, che avevo solo voglia di far tutto da sola (io poi che non chiedo mai favori a nessuno) e mi sentivo inguaiata in una responsabilità così importante, che l’assenza di sonno mi faceva sentire addirittura onerosa.
Ma mentre io “godevo” della presenza di mamma e suocera con i miei forti alti e notevoli bassi umorali e ormonali, iniziai a tendere l’orecchio su quello che accadeva nelle altre case: chi si lamentava di suoceri-nonni completamente assenti verso i propri cuccioli, chi della mancanza di un aiuto, di un pensiero o di un gesto d’affetto (“sono la moglie del figlio mica una sconosiuta“), chi confessava istinti omicidi per l’eccessiva intromissione, i troppi commenti e consigli, quell’euforismo che “sì, vabbé, ma non è mica figlio suo! Che si riprenda un attimo!!” (io assicuro che queste frasi le ho sentite) …
 
Insomma, diciamolo: a partire dai primi momenti (gravidanza e/o nascita), gira che ti rigira spesso non va mai bene alcun tipo di atteggiamento che le nostre mamme o le nostre suocere manifestano!
 
Un giorno sul forum mamme che consultavo, si aprì un acceso dibattito proprio su questo argomento. Le neomamme erano pressoché tutte inviperite. Ad un certo punto si evidenziarono le parole di una nonna, che recitavano più o meno: “Sono una suocera. Sono una nonna. Sono una mamma di uno dei vostri mariti. Se penso che mia nuora postrebbe celarsi fra voi … pensare di me una fra le cose che ho letto, mi si stringe il cuore. Ditemi voi una donna, una mamma, una nonna, una suocera come deve porsi nei vostri confronti? Se offiramo un aiuto siamo invadenti, se rispettiamo i vostri spazi siamo assenti…“. Le voci si placarono un attimo e la luce spostata su un altro punto di vista, quello “dell’imputato”, fu utile e fruttuosa.
 
Ecco…è solo uno spunto di riflessione, solo per dire che, al di là delle incomprensioni personali o delle reali e oggettive difficoltà (ma diciamolo anche che spesso ci possono essere delle vere cattiverie), credo che i nostri figli, di tutto questo, non dovrebbero vivere nulla! Dovrebbero solo poter vantar la gioia dell’amore incondizionato dei nonni.
I nonni sono il patrimonio della storia famigliare, i custodi del nostro passato e la chiave del nostro futuro…
 

INGREDIENTI x 4 buone forchette

Ripieno Zucchine e Persico:
4 etti filetto persico
4 zucchine piccole
1 spicchio aglio
q.b. olio extra vergine
q.b. sale e pepe

Crema di Ricotta e Zafferano:
4 cucchiai ricotta vaccina
4 cucchiai latte intero
1 bustina zafferano
q.b. sale

Crepes (circa 6):
250 gr latte

125 gr farina 00
2 uova
q.b. burro e sale

Finitura:
q.b. olio extra vergine a crudo
4 spolverate di parmigiano o grana

 
 
 
PROCEDIMENTO:

Aiutandovi con la mandolina ricavate tanti sottili dischetti dalle vostre zucchine (di stagione da giugno a settembre…pertanto affrettiamoci e mangiamone ancora adesso). Tagliate a tocchetti (tipo bocconcini per spezzatino) il persico. In una capiente padella di ceramica o antiaderente mettete un filo d’olio extravergine e fate colorire leggermente uno spicchio d’aglio, che leverete appena aggiungerete le zucchine. Salate moderatamente e pepate a piacere. Abbassate la fiamma e mettete un coperchio. Fate cuocere fino a quando le zucchine saranno tenere (non appassite; circa 15 minuti). Ora aggiungete il persico, girate bene con il cucchiaio di legno e coprite ancora con il coperchio. Sempre a fiamma moderata, portate a cottura (circa altri 15 o 20 minuti).

Nel frattempo prepariamo le crepes:  unite in una ciotola gli ingredienti e lavorate con un frullino fino ad ottenere un impasto omogeneo e privo di grumi. La ricetta è molto più che collaudata e siate certi del risultato: crepes magnifiche! Prendete un padellino antiaderente e fate sciogliere una puntina di burro (circa 20 gr). Il burro non dovrà sfrigolare, solo sciogliersi. Colate adesso il burro fuso nella ciotola, mescolate e unite anche una puntina di sale. Con una carta da cucina ungete bene tutta la padella con il grasso rimasto del burro. Tenete da parte questa carta perché la userete ogni volta che farete una crepe, per ravvivare l’untuosità! Per verificare la padella sia a giusta temperatura, versate una goccia dell’impasto, se si rapprende subito è pronta, abbassate la fiamma e tenete costante il calore. Per fare la crepe: aiutandovi con un mestolo, mettete l’impasto nella padella e muovetela in senso orario in modo che l’impasto vada a rivestirne uniformemente il fondo. Se ci fosse un eccesso di pastella, riversate immediatamente nella ciotola. Vedrete che la crepe si formerà immediatamente e l’operazione del versare l’eccesso servirà unicamente ad ottenere un risultato finale sottile (altrimenti sembrerà una frittata!). Con l’aiuto di una spatola in plastica o silicone staccate tutti i lati e muovete la padella affinché siate certi la crepe sia completamente staccata. Rigiratela in modo che cuocia dall’altro lato. Procedete fino ad esaurimento della pastella. Io riesco ad ottenere circa 6 crepes con una padella larga 20 cm.

Ora è la volta della nostra profumata cremina: in un pentolino messo sul fuoco versiamo il latte, facciamo intiepidire, uniamo la ricotta e rimestiamo. Spegnamo la fiamma e aggiungiamo una puntina di sale e lo zafferano. Rimestiamo fino ad avere una crema omogenea.

Adesso procediamo a realizzare i nostri piatti: prendiamo una crepe, farciamola a metà con il ripieno di zucchine e persico, richiudiamo a metà (tipo piadina) e ancora fino ad avere un triangolo. Mettiamo sopra una buona cucchiaiata abbondante della crema di zafferano. Mettiamo ogni triangolo in una pirofila, spolveriamo con il formaggio grattugiato e inforniamo funzione grill…giusto un paio di minuti per avere una crosticina.
Impiattate e servite caldi con un filo d’olio extravergine a crudo.

 

Buon Appetito!
 
 
 
Nota: Crepe o Crespella? Gli ingredienti sono gli stessi, così come le dosi. L’unica differenza nell’una o nell’altra è nella cottura che segue quella in padella: se dopo la farcitura si prosegue con forno o grill, la nostra crepe diventa una golosa crespella!
 
Nota bis: …poi lo so anche io che purtroppo esistono nonni che del ruolo da nonno proprio non ne vogliono sapere e che nonostante l’invito a esser più partecipe ha sempre un precedente impegno improrogabile. Mi auguro appartengano alla minoranza. In primis, me lo auguro per loro!
 

Tempura (senza uova) di Fiori di Zucca, con cuore filante e crema al basilico

di 14 commenti

Vi ho già raccontato del nostro piccolo orto. Un piccolo, piccolo orto nel giardino della casa al lago, che in primavera seminiamo -o interriamo le piantine- per avere d’estate un raccolto non sufficiente per tutti, ma che dona una soddisfazione che non avrei mai creduto! Ogni w-e, ovvero quando viviamo la casa, annaffiamo … sicché è proprio il caso di dire che la produzione di quel microscopico appezzamento è proprio BIO: più bio di così!! E allora via libera a basilico, menta, alloro, rosmarino, pomodori, insalate, melanzane, peperoni e zucchine…
 

L’orgoglio delle mie bimbe nel vedere l’orto da loro innaffiato crescere ogni volta sempre più!

A proposito di zucchine, quest’estate solo 2… al loro posto una gran e felice proliferazione di fiori di zucca! Assolutamente indifferente sugli effetti disastrosi che avrei avuto sulla prova costume che ancora mi attendeva, mi son data a sperimentare pastelle e fritti a go go!
Eccomi allora ancora con una diversa versione di questa golosità. Oggi è la volta della pastella semplice o della tempura, ma una versione senza uova e cubetti di ghiaccio. So che sarebbe forse preferibile per cavolfiori e carciofi. Però, siccome alla domanda “Oggi come ve li preparo?” ho ottenuto 6 risposte differenti, ovvero tante quante eran le bocche da deliziare, ho proceduto a unire le due richieste predominanti. Ovvero: cercar di non coprire troppo il buon gusto del fiore, impreziosire l’interno… Ma come fare? ‘ste due robe insieme sembran un pochetto cozzare!! Allora ho pensato di evitare la pastella lievitata, quella classica per il fiore di zucca (quella che prevede il lievito e le uova), privilegiando uno scrigno non predominante nel gusto e che potesse essere una vera e propria crosticina leggera e golosa …  Suoceri, bisnonno e maritozzo hanno apprezzato :))


 
 
INGREDIENTI PER 8 Fiori di Zucca

per friggere:

q.b. olio vergine
d’oliva (è preferibile)

per la pastella semplice:
circa 200 gr di farina 00
circa 100 ml acqua frizzante fredda
q.b. sale
 
per il ripieno:
1 mozzarella
 
per il pesto di basilico:
10 foglie di basilico
2 cucchiai olio extra vergine d’oliva
1 cucchiaio di parmigiano reggiano o grana
1 cucchiaino di pecorino (io avevo il romano; perfetti anche il toscano e quelli delle isole)
q.b. aglio e sale grosso
1 cucchiaino formaggio spalmabile tipo Philadelphia
 
 

PREPARAZIONE

Mescolate la farina setacciata con l’acqua gassata, aiutandovi con una forchetta. Unite una presa moderata di sale e coprite il contenitore utilizzato con la pellicola da cucina. Lasciate riposare in frigo.
Nel frattempo, lavate delicatamente i fiori, privateli del pistillo e fateli asciugare su carta da cucina ( o canovaccio).
Tagliate la mozzarella a listarelle e mettete in un piatto leggermente inclinato posizionato sul lavandino, per far perdere un po’ del suo latte.
Preparate ora la crema di basilico. Prendete un mixer e sporcate le pareti con l’aglio in modo che la crema ne acquisti il profumo ma non l’eventuale difficoltà digestiva. Ora lavate le foglie di basilico e asciugatele come i fiori. Questo non è un vero pesto…l’ho dovuto spiegare al bisnonno che m’ha subito rimproverata e inoltre ha commentato: “Belan si usa un mortaio!“. Quindi, meglio specificarlo ancora! 😉
Ora inserite nel mixer sporcato d’aglio le foglie asciutte di basilico, qualche grano (qualche: pochissimi!) di sale grosso, i formaggi e l’olio extravergine. Mixate fino ad ottenere una crema.
Ora aprite i fiori delicatamente, inserite una strisciolina di mozzarella e un po’ di crema al basilico. Richiudete e procedete con un altro fiore. Mettete l’olio vergine d’oliva nella padella, accendete il fuoco e preparate un piatto con carta da cucina per adagiarci i fiori una volta fritti.
Prendete la pastella e immergete uno alla volta i fiori e friggeteli fino a doratura, rigirando con la forchetta. Ritirateli quando sono pronti, poneteli sul piatto preparato e infine serviteli caldi (… e il bisnonno dopo il primo morso mi ha detto: “Sono una cannonata!“).

 
Buon Appetito!

 

Cupcakes nocciola e cioccolato bianco

di 17 commenti

Chiudiamo in dolcezza questa settimana così ricca di impegni ed emozioni! 

Che io adori i cup cakes vi è ormai noto. Che gola e fantasia mi spingano a sperimentare, unire e disfare, provare ricette…beh, anche questo lo avete capito. Sicchè, se vi raccontassi che questi cupcakes son così tanto piaciuti che durante un weekend al lago con amici ne ho fatto 3 infornate?!! Sto parlando di oltre 40 cupcakes… Le ultime due “produzioni” han visto un ingrediente diverso…ma questa storia ve la racconterò un’altra volta! Adesso godiamoci questi due profumati e squisiti ingredienti: le nocciole e il cioccolato bianco… un’ emozione papillo-gustativa!!

 
 

 
INGREDIENTI per circa 25 cupcakes

200 gr farina 00
1 bustina di lievito vanigliato
100 gr nocciole
200 gr zucchero
100 cioccolato bianco
2 uova intere
150 ml latte intero vaccino
160 ml olio di semi

 
 
 
 


PROCEDIMENTO:

Preriscaldate il forno (a gas) a 180° e tritate finemente le nocciole nel mixer.

In una ciotola capiente mescolate la farina 00, il lievito, le nocciole tritate e lo zucchero.
Munitevi di un recipiente alto nel quale miscelerete le uova, il latte e l’olio; versate poi il tutto nella prima ciotola, andando a lavorare velocemente con l’aiuto di una forchetta. Spezzettate il cioccolato e aggiungetelo all’impasto, rimestando ancora.

Prendete gli stampini (se non disponete di quelli in silicone, suggerirei di foderare quelli classici con dei pirottini di carta) e versatevi l’impasto per ¾. Ponete in forno e fate cuocere per circa 20 minuti (vale la prova stecchino).

Quando sfornate attendete circa 15 minuti prima di rimuovere delicatmanete le vostre golose e magnifiche cupoline bianche. Sentirete che meraviglioso profumo inonderà la casa!!

Buon Appetito!

tante, tantissime cupoline bianche disposte sul vassoio, in attesa di essere pappate e altresì farcite a piacere!

teneri, morbidi, si fondono in bocca. I pezzettini di cioccolato sono molto intriganti
 
con topping di cream alle nocciole…banale, ma superlativo! :))
 

 

Zuccotto Salato di Riso e Zucchine

di 4 commenti

 
Il post di ieri ha generato una sorta di corsa all’idea del riciccio…via hotmail, via gmail, via facebook la domanda è stata pressoché la seguente (uso quella della mia cara e di lunga data amica Monica): “Avresti qualche consiglio x qualche tortino o altro con del riso bollito avanzato?:-* “.
Ma che domande… tanto più che il riso lo amo! Probabilmente è per questo che ho sposato un uomo dal taglio degli occhi molto orientale. Davvero! Sarà stato per questo che in Comune, quando facemmo il cambio di residenza, la signora che smistava le persone all’ingresso chiese addirittura: “Per extracomunitari?“. D’altronde, non è di certo stata la prima a vedere in lui un che di Keanu Reeves (…sono innamorata giusto? Quindi io Keanu Reeves c’ho visto!). Storica e stoica lo fu di certo mia mamma. Max veniva a prendermi per uscire ormai da un paio di mesi (lui molto cavaliere citofonava, saliva, salutava i miei e poi uscivamo. Ovviamente l’orgoglio di mia suocera che ancora oggi mi dice -a ragione-: “Li ho cresciuti proprio bene i miei ometti!“) e la mia mamma che fece? Ebbe il coraggio di chiedere: “Ma hai per caso origini mongole?“.
E giuro che tutto questo è realmente accaduto…
 
 Così come è realmente accaduto che la necessità di ricicciare del riso bollito in più, il bisogno di mangiare un pochino più light, la mia solilta golosità e il desiderio di stupire i miei amici, mi abbia portato a elaborare queste monoporzioni di zuccotti salati. Sfiziosi da proporre in un buffet assieme ai diversi finger food, sono caratterizzati da gusto delicato e inusuale presentazione.
 
 

INGREDIENTI per 4 persone
 
250 gr mix di tre diverse tipologie di riso: basmati, rosso e selvaggio
2 zucchine di media grandezza
100 gr ricotta vaccina
80 gr coriandoli di pancetta dolce
q.b. olio extra vergine d’oliva
q.b. sale
 
 
PROCEDIMENTO
 
Cuocete il riso per circa 11-13 minuti.
Nel frattempo, portate a ebollizione acqua salata in un pentolone che possa contenere un cestello per la cottura a vapore. Ora disponete nel cestello delle strisce di zucchine, realizzate con la mandolina (proprio come se doveste cuocerle alla griglia!). Fate cuocere fino a quando diventano tenere (pochissimi minuti: non si devono spappolare. Devono essere “al dente”). Estraete il cestello e fate riposare in modo che la loro lavorazione non scotti le dita!
Intanto, con l’aiuto di una forchetta lavorate la ricotta con i coriandoli di pancetta (io ho scelto questa pancetta che si trova nel banco frigo poiché avendo lo spessore di una fetta di prosciutto cotto, si sposa con la morbidezza dell’intero piatto da realizzare. La pancetta tradizionale a quadrotti ho ritenuto potesse essere troppo grossa; dopo di che: va bene lo stesso! E se preferite un gusto più deciso, potete optare per la pancetta affumicata).
Ora che disponiamo di tutti gli ingredienti, non ci resta che assemblare il piatto. 

Prendete una ciotola piccola (o uno stampo monouso per muffin) e rivestitela con le fette di zucchina. Riempitela per i suoi 3/4 con il riso.

 
L’ultimo 1/4 della ciotola così preparata sarà formato dall’impasto di ricotta e pancetta.
 
 Ora che l’interno della ciotola è pronto, procedete con il chiuderla così come da foto.
  

Prendete la ciotola, ponete il piattino da portata sopra, come se fosse un coperchio. Rovesciate il tutto tenendo ben aderenti il piatto e la ciotola. Ecco lo zuccotto!


Completate e ultimate con un filo di olio extra vergine a crudo questo antipasto delicato e appetitoso. 
 

Buon Appetito!

 
 

Mazzancolle e Salmone in Insalata di Songino

di 6 commenti

…e se ve ne avanzasse un pochino di quella delizia di salmone al forno preparata giusto ieri? Lo si butterà via??
 
Non so voi, ma io tendo a fare il famigerato e odiatissimo “avanzino”. Dev’essere genetico, o quanto meno emulativo, perchè Beatrice fa esattamente la stessa cosa (e non posso quindi nemmeno troppo rimproverarla perchè risulterei incoerente).
E dunque, per la serie “salviamo il salvabile”, in questi anni sono diventata una stratega del riciclo dell’avanzino. Sicuramente le nostre nonne lo facevano senza sentirsi magiche; anzi, parliamoci chiaro: più che una strategia è un “di necessità virtù”. E in questo momento in cui la crisi tocca in modo vergognoso tutti i fronti, in cui si sentono storie che fan rabbrividire, buttar via il cibo mi fa venire l’orticaria. Piuttosto meno nel piatto, ma lo spreco assolutamente no! 
 
Giacché i miei avanzini sono ridicoli (…ma lo giuro: in quel momento non mi ci sta in pancia nemmeno uno spillo! Ho già mangiato per appetito e per gola; per il dovere di dover terminare il piatto, quegli ultimi bocconi proprio non mi ci entrano), ho iniziato a ricicciarmeli per pranzo. Chi si prepara la famigerata “schiscetta” -ovvero il pasto portato da casa-, sa molto bene quanto sia utile cucinare una bella manciata di pasta -al dente!- in più, una fettina di pollo ancora o una frittata con un uovo aggiunto… Quindi non mi sento nemmeno più tanto in colpa: me li mangio a pranzo. L’importante è che il ricicciamento non sia “triste”: un po’ di fantasia, gola e colore e il piatto è pronto. Sì, ma che piatto 🙂  
 
 
 
INGREDIENTI per 2 persone (come piatto unico) o per 4 persone (come antipasto)
 
100 g salmone preparato al forno o di salmone al vapore già pronto
10 mazzancolle (le trovate già cotte al vapore nel banco pesce dei supermercati)
1 mozzarella latte vaccino
1 pomodoro ramato grande
150 g songino
 
per la Citronette (condimento):
4 cucchiai olio extra vergine
1 cucchiaio di succo di limone
q.b. sale
 
a piacere: crostini di pane tostato
 
PREPARAZIONE
 
Mondate il songino. Tagliate a cubetti la mozzarella, pelate e private di acqua e semi il ramato e tagliatelo a cubotti, sgusciate le mezzancolle e spezzettate il salmone. 
Mettete il songino in una terrina e arricchitelo con mozzarella, pomodoro, mazzancolle e salmone.
Formate la Citronette come segue: in un bicchiere versate l’olio e il limone con un pizzico di sale e frullate per un minuto circa. Condite e mischiate l’insalata delicatamente, aggiungendo a piacere dei crostini di pane tostati.
 
Buon Appetito!
 
Nota: …anche le 10 mazzancolle erano un avanzo! 😉
 
 
 

Tenero e Succoso Filetto di Salmone al forno

di 11 commenti

 
Ieri è stata la giornata degli inizi: per Eleonora è stato il primo giorno alla scuola materna (nemmeno una lacrima la mia panzerottola!), per Beatrice il nuovo corso di nuoto (quest’anno in vasca sola senza la mamma; peccato però che la mancata presentazione del certificato medico ci abbia fatto saltare la lezione…stendiamo un velo sulla mia organizzazione! Ma posso migliorare, in fondo è solo da 40anni che mi impegno!!), per me un nuovo post di un mio piatto e dulcis in fundo per Max la prima partita della nuova stagione del campionato di calcetto (che forse non è calcetto, ha un altro nome…Max me l’avrà ripetuto almeno 30 volte ma non mi resta nella zuccaccia).
 
Intanto, sto pensando che quando Eleonora andrà a scuola a pieno regime, sarò senza di lei e Beatrice fino alle 15.30, tutti i giorni. Che nostaglia…che emozioni contrastanti…quanto tempo per me per fare…sì dunque: sistemare quell’armadio, mettere quel cassetto a posto, e poi le foto che non ho mai stampato, le ricette da sperimentare, iniziare a correre o fare comunque un pochino di sport, che a 40 anni non guasta (anzi, direi che è proprio giunta l’ora!). Comunque sarà il tempo, sarà quel che sarà…ma quali sensazioni!
Sono ormai assolutamente persuasa che l’inserimento non serva tanto ai figli quanto ai genitori. Ti ci devi abituare a non averli più con te e per te! Insomma è chiaro che la loro crescita passa attraverso il distacco dal genitore (e in primis dalla madre). E questo è entusiasmante ed emozionante, ma senza dubbio anche (egoisticamente) malinconico. Ma non pensiate sia una mamma morbosa, eh! 😉
 
 
Mentre mi crogiolo in questi e mille altri pensieri, arriviamo alla nostra ricetta va là!!
Se amate il salmone non potrete che adorare questo piatto. Se venerate la praticità, non potrete che gradire questa realizzazione. Una portata gustosa, felice ed equilibrata. Una sola raccomandazione: attenzione al tempo! Il salmone è meraviglioso se cotto bene, altrimenti è un obbrobrio!
 
 
INGREDIENTI per 4 persone
 
500 gr di filetto di salmone fresco, intero e sfilettato
q.b. olio extra vergine d’oliva
q.b. sale e pepe
q.b. rosmarino e salvia tritati grossolanamente
 
 
PREPARAZIONE
 
Accendete il forno (gas statico a 180°) e nel mentre raggiunge la temperatura, prendete una teglia sufficientemente capiente per il filetto di salmone, che adagerete su carta forno. Salate e pepate con moderazione e cospargete di spezie come da immagini (giusto per darvi l’idea del quantitativo. Poi ricordate: regolatevi in base al gusto dei vostri commensali). Un filo (un filo miraccomando) di olio extravergine per finire.
  
 
Infornate per circa 20 – 25 minuti (controllate che sia cotto aprendo delicatamente la parte più carnosa e alta del filetto: appena è cotto tirate fuori dal forno immediatamente). Servite subito tagliando a fette spesse e accompagnando con fresca insalata verde (songino, lattuga, iceberg).
 
Buon Appetito! 
 

Fiori di Zucca pastellati alla birra

di 15 commenti

 
Eccomi! Finalmente!! Finalmente eccomi nuovamente fra voi!!! Come state??
 
Sono sparita per un tempo davvero lunghissimo. Purtroppo ho dovuto lottare con collegamenti debolissimi che mi disconnettevano continuamente, crash del pc, antivirus che non mi faceva collegare nemmeno a forti reti wi-fi di locali pubblici… Non potete capire la frustrazione che mi è salita nel momento in cui ho dovuto realizzare mio malgrado che, inesorabilmente, non sarei riuscita a collegarmi per settimane, settimane e ancora settimane. Quelle nelle quali ho potuto tenere lontane dal caldo di Milano le mie principesse.
E pensare che a inizio mese ho letto su di un quotidiano che una mamma ha chiesto un ingente risarcimento per problemi simili, sembrerebbe essere una nuova tendenza…think about! 😉
  
MA…ora ho potuto leggere le meravigliose ricette (non tutte sigh!) delle mie amiche, ho potuto mettere mano ai numerosi foglietti con i miei appunti e collegarli alle foto scattate ai miei piatti, ho sistemato casa in vista dell’autunno (settimana di pioggia qui nel nord, “ahinoi”), coccolato ben bene Beatrice che ha iniziato l’ultimo anno alla scuola materna e avviato (proprio oggi, che emozione!!) l’inserimento della mia fagottina Eleonora fra i pulcini di 2 anni e mezzo dello stesso istituto!
 
 
Ebbene eccoci nuovamente a noi! Con quale fra le mie ricette inizio? Ho considerato il tempo…direi allora con qualcosa di sfizioso e goloso. Ed è pure lunedì…serve qualcosa che sia “coccoloso”.
Quest’estate l’orto che abbiamo seminato in primavera ci ha deliziato con un’infinità di fiori di zucca. Sicché ogni 2 o 3 giorni mi impegnavo in qualche elaborazione differente per maritozzo e famiglia. Ecco dunque una fra quelle che ha riscosso maggior approvazione! Una ricetta per la pastella senza lievito e senza uova. Solo farina, sale e con un po’ di birra per un fiore di zucca fritto… leggero, gonfio, croccante e, vi assicuro, molto
gustoso!

 
 
 

INGREDIENTI PER 8 Fiori di Zucca

q.b. olio vergine d’oliva
circa 150 gr di farina
00
circa 1 bicchiere di birra bionda
q.b. sale

 
PREPARAZIONE
 
Mettete la farina (setacciatela, si lavora meglio!) in una terrina e unite una presa di sale moderata. Aggiungete lentamente la birra e mescolate con forchetta o frusta fino ad ottenere un impasto omogeneo e privo di grumi (la pastella deve risultare non né troppo densa, né troppo liquida: deve avere la consistenza simile all’impasto delle crepes). Coprite la terrina con pellicola e lasciatela riposare in frigo.
Ora occupiamoci dei nostri fiori (sono di stagione ancora per pochissimo!): laviamoli delicatamente (al loro interno si trovano spesso insetti…una volta impazzivo dallo schifo, ora mi sento molto impavida!), priviamoli del pistillo e poniamoli ad asciugare su carta da cucina o un canovaccio.
 
Mettere l’olio nella padella e accendere il fuoco.
Preparare il piatto con la carta da cucina sulla quale adageremo i nostri fiori.
Estrarre dal frigo la terrina e tuffare uno alla volta i fiori e friggerli. Raggiunta la doratura, ritirarli e porli sul piatto già preparato. Salare a piacere e servire caldi.
 
Buon Appetito!

Nota: con la pastella avanzata ho realizzato delle golosissime frittelle croccanti!
 
Nota ancora: è meraviglioso ed eccitante esser nuovamente insieme!

Pane 5 Cereali, Mousse di Tonno e Prosciutto Crudo Dolce: il panino del viaggio!

di 16 commenti

“Tutti al mare! Tutti al mare!” alzi la mano chi non la cantava da piccolo (non fatemi sentire troppo vecchia…). Ebbene sì, fra pochissime ore saremo in viaggio e sono emozionatissima: le partenze mi regalano sensazioni antiche, rivivo la trepidazione che provavo da piccola e sento il cuore battere più forte. Ma tutto questo mi porta anche ad una sensazione nettamente opposta: odio feroce nel fare e disfare le valigie! Datemi piatti e bicchieri da lavare a mano, fatemi pulire i pavimenti e mettetemi addosso catini di robe per far lavatrici … ma levatemi valigie & co. …
Di certo non mi lamenterò e di certo non voglio che le mie stelline lo facciano durante il viaggio… Noi genitori infatti lo sappiamo bene: se i nostri cuccioli viaggiano bene, noi viaggiamo anche meglio! E dato che di km da macinare questa volta ne abbiamo ancor più del solito (dobbiamo superare Napoli senza far soste) sono state attivate delle strategie che ci auguriamo siano vincenti. Probabilmente pensarete che le mie tusine siano due mostri, viziate all’eccesso e insopportabili. In realtà sono l’opposto ma hanno entrambe un difetto che spero sia solo tipico delle età (2 e 4 anni): non hanno pazienza…

Max ha pensato alla prima mossa: partenza alle 5 del mattino… Io ho strutturato il resto: io “comodamente” piazzata in mezzo ai due seggiolini nel reparto posteriore dell’auto così da giocare con le pupine; nei momenti di inizio stanchezza con nenie tipo “ma quando arriviamo??” partiranno balli di gruppo statici sotto le note della compilation “Le tagliatelle di nonna Pina mega mix” con sottofondo di Max: “devo viaggiare con ‘sta roba nelle orecchie??“; supertatticaborsafrigoanni’70 sapientemente equipaggiata con litri di acqua fresca, banane, succhi di frutta, fruttolo, paninetti, dolcetti vari al cioccolato da propinquare a mò di gioco: “dai che adesso facciamo un pic nic“. Insomma, arriveremo a destinazione prima o poi…

E per Max e me, che panini preparerò? Devo smaltire dal frigo alcune piccole cosine: 2 uova, 1/4 di scatolina di philadelphia, una scatolina di tonno piccina piccina, c’è un barattolino di alici e poi i capperi… insomma ecco la mia mente golosamente deviata che cosa ha concepito: tonné di Philadelphia spalmato nel pane scuro ai cereali che ho preparato martedì, insieme a fettine dolcissime di prosciutto crudo. Che dire se non: panini da megaurlo con quel delizioso e accattivante contrasto di dolce e salato che mi piace così tanto!!!
Non mi resta che augurare a tutti voi amici, nuovi e vecchi e tutti cari, delle splendide vacanze! Spero di riuscire a connettermi ogni tanto per potervi leggere e per poter condividere qualche nuova ricetta … Sono certa che mi mancherete!!

INGREDIENTI per 4 golosi panini
8 fette pane scuro ai cereali*
(a pié di pagina la ricetta)
2 etti prosciutto crudo dolce
per la mousse di tonno:
50 gr tonno già sgocciolato
50 gr Philadelphia
3 capperi
2 olive taggiasche
1 filetto di alice

PREPARAZIONE

Mettete nel mixer gli ingredienti per la crema e frullate fino ad ottenere un composto morbido, spumoso e privo di grumi. Spalmate abbondante una delle due fette con cui assemblerete il panino, distribuite almeno un paio di dolci fette di prosciutto crudo e richiudete.

Buon viaggio!
Nota: Per realizzare 1 kg di  questo pane ho utilizzato la macchina del pane. Seguendo le istruzioni d’uso, ecco gli ingredienti che ho utilizzato:
375ml di acqua tiepida,
320 gr farina 5 cereali,
300 farina 00,
1 cucchiaio zucchero di canna,
1 cucchiaino e mezzo sale fino,
2 cucchiaini lievito secco.

Bocconcini di Filetto Persico con Mandorle sfogliate su crema di Peperone Rosso

di 20 commenti

…che titolone! “Ammazza Clara ma che è ?!” E’ che domenica non avevo assolutamente nulla in frigorifero…potrei fare un elenco imbarazzante di ciò di cui disponevo, ma per pudore me lo evito! Ma siamo in partenza ed è inutile riempiro il frigo, occorre smaltire le  rimanenze delfreezer, sicchè l’ho aperto e con lui la mia dispensa e ho assemblato l’assemblabile.

Iniziamo con il reparto fresco: un peperone rosso. Non posso nemmeno scrivere “bel” peperone; poverino stava appassendo e quindi non c’era da rimuginarci troppo. L’ho messo in padella perchè l’idea di accendere il forno mi gettava nello sconforto più totale. “Ma come lo propinquo ‘sto peperone?? Con la pasta? …mmmahhh…” ma ammetto che avevo anche voglia di crear qualcosa di appetitoso… E quindi il freezer ha subito risposto all’appello con 4 etti di filetto di pesce persico! Un pesce versatile, gustoso ed economico e altresì super adatto per le mie piccole poichè privo di spine, realizzabile in cinque minuti in padella in qualsiasi versione: al pomodoro, impanato, a bastoncini, a quadrotti… Quindi sì, avete ragione, ho tolto di bocca alle pupe il pesce, rifilando la versione “amori miei fa caldissimo: oggi, prosciutto cotto!“… Loro sono state contentissime e io forse più di loro!
Beh, quindi, se Mary Poppins usava lo zucchero per far andar giù la pillola, io con un pò di fantasia ho fatto andar giù un pranzo domenicale veramente ghiotto, oltre che veloce ed economico … tutti elementi da non sottovalutare!

INGREDIENTI per 2 persone
Bocconcini:
400 gr filetto persico
2 manciate capperi
2 manciate olive taggiasche
1 alice sott’olio
q.b. olio extra vergine
q.b. sale
1 manciata generosa di mandorle affettate (circa 10 gr)
Crema:
1 peperone rosso
q.b. olio extra vergine
q.b. sale
1 cucchiaino spezie provenzali (mix di timo, rosmarino, salvia, maggiorana, basilico)
PROCEDIMENTO
Partiamo con la preparazione della crema di peperone poichè richiede un tempo di cottura molto lungo. Lavate e pulite il peperone, tagliatelo a quadrotti dopo averlo privato della parte interna bianca e dei semi. In una padella antiaderente o in una di ceramica ponete un filo d’olio extra vergine, i peperoni, una presa di sale moderata e le spezie. Iniziate a far sfrigolare facendo saltare. Dopo un paio di minuti circa unite mezzo bicchiere d’acqua, coprite con il coperchio, abbassate la fiamma e lasciate cuocere per almeno 40 minuti controllando di quando in quando che non si aciughi troppo e quindi aggiungendo acqua qualora ce ne fosse bisogno. Quando il peperone giunge a cottura fate evaporare per bene l’acqua, ponete tutto in un mixer e frullate benissimo in modo che si formi una crema profumata omogenea nella sua texture.
(N.b. Questa crema, con un cucchaio di ricotta, è spaziale per condire la pasta!).

Nel frattempo che il peperone giunge a cottura, preparate il pesce. Tagliate a cubotti quanto più regolari il filetto. Ungete una padella antiaderente o di ceramica, mettete i capperi, le olive, il filetto di alice e fate sfrigolare. Unite il pesce e fate saltare pochi minuti. Regolate di sale e continuate a rimestare.

Il pesce cuocerà in circa 10 minuti poichè i bocconcini sono piccoli! Giunti ormai a cottura unite le mandorle sfogliate e fate saltare ancora gli ultimi minuti. Impiattate come segue: una generosa cucchiaiata di crema e accanto i golosi bocconcini.

Buon Appetito!

Nota: Spero quest’abbinamento riscontri i vostri gusti! In genere il peperone si abbina con il pesce spada e quindi, magari, potrà suonarvi strano l’abbinamento; ma ho imparato ad apprezzarlo in Abruzzo, dove viene aggiunto spesso con le preparazioni di tutti i tipi di pesce.

Orecchiette con sugo di Melanzane e fresca Feta

di 15 commenti


“Amore non è guardarsi negli occhi, ma guardare insieme nella stessa direzione“. La classica frase da adolescente scritta sulla Smemoranda…ma quant’è vera! Spesso ci penso e trovo che descriva molto me e il mio maritozzo. Non ci siamo messi a parlare di come avremmo voluto il nostro futuro, né come singoli individui né come coppia. Tutto è avvenuto sapendo che era così che lo volevamo entrambi.
7 anni. Oggi sono sette anni da uno dei giorni più stupendi ed emozionanti della mia vita: il mio matrimonio, che fu appunto estasiante ed eccitante, sereno e consapevole, spensierato e vibrante!

Noi arrivavamo da una convivenza nata in pochissimi mesi e andammo all’altare desiderosi di costruire una famiglia. E da quel giorno, ci impegnamo a rispettarla e ad amarla con intensità. “Quel giorno” corrisponde al giorno in cui iniziammo a vivere insieme…è da allora che mi sento sposata. Il rito religioso e civile hanno sugellato una promessa già presente e già ricca di ogni vincolo.
Sono stra-certa che è per questo che il giorno delle nozze una calma che non mi contraddistingue m’investì in modo lampante. Qualche esempio? Dunque, iniziamo con la rottura del cursore della lampo del corsetto del mio abito… Ora, solo a pensarci adesso mi tremano le gambe, ma in quel momento pensai: “Ci sono ago e filo, non c’è problema!“. Poi fu la volta dell’autista, che a mezz’ora dalla cerimonia mi chiamò: semiasse spezzato, era mortificato ma non riusciva a venire a prendermi… Anche in quel momento non feci una piega: “Papàaaaaaàààà, chiedi a qualcuno che ha l’auto pulita se ci porta in Chiesa. Piazzate un paio di coccarde così fa un po’ auto della sposa , partiam fra venti minuti!“.
Insomma: se questa non è consapevolezza 🙂

Oggi allora vi racconterò di un magnifico primo piatto i cui sapori si fondono armonicamente senza coprirsi, i cui ingredienti si rivelano in bocca, di volta in volta in perfetto equilibrio… Come un rapporto d’amore ricco di complicità…
INGREDIENTI per 4 persone
1 melanzana
2 spicchi d’aglio
1 cucchiaio triplo concentrato di pomodoro
4 grossi pomodori ramati
4 pomodori secchi sott’olio (se Il Pomo di Max … ancora meglio!)
2 generose manciate olive nere cotte al forno
q.b. olio extra vergine d’oliva
q.b. sale
200 gr feta fresca
500 gr orecchiette fresche
PROCEDIMENTO
Lavate e pulite la melanzana e i ramati. Sbucciate i pomodori e riducete a cubetti; tagliate a cubetti quanto più regolari anche la melanzana e fate dei pezzettini con i pomodori sott’olio. Denocciolate le olive e tagliatele e ametà.
Ungete leggermente una padella antiaderente o di ceramica, metteteci l’aglio in camicia (non sbucciato; così il sugo è più leggero. E’ da eliminare prima di servire) e completate con il concentrato, il pomodoro sott’olio e il ramato. Accendete il fuoco, moderato, e fate iniziare a soffriggere. Dopo un paio di minuti unite all’incirca mezzo bicchiere di acqua e fate ridurre. Ora unite la melanzana e rigirate ancora per un paio di minuti. Unite le olive, rigirate ancora, fate cuocere un paio di minuti. Aggiustate di sale e irrorate nuovamente con un mezzo bicchiere d’acqua, rigirate, coprite con un coperchio e lasciate appassire e insaporire a fiamma bassa per circa 45 minuti…anche un’ora (controllate l’evaporazione dell’acqua ed aggiungetene se occorresse).
Sbriciolate la feta con le dita in modo da ridurla a pezzetti piccoli (tipo fiocchi di latte).
Fate cuocere le vostre orecchiete e scolatele al dente, mettetele sulla padella del vostro sugo e fate saltare velocemente a fiamma viva fino a quando la pasta non si sarà leggermente colorata. Impiattate e unite in ogni piatto una generosa presa di feta sbriciolata. Potete servire sia caldo che freddo: queste orecchiette così condite sono speciali in entrambi i casi.
Buon Appetito!

Nota: l’abito ricucito resse tutto il giorno e ancora oggi penso che più bello di così non avrei potuto averlo. Giancarlo, l’autista, arrivò in tempo sotto casa mia con una macchina diversa…una Bentley bianca! Insomma: oltre ad aver trovato il mio maritozzo sono stata baciata dalla fortuna anche in queste occasioni…

fresca Viennetta fatta in casa!

di 18 commenti


Avevo preparato una frolla con 4 tuorli e avevo 4 albumi da dover utilizzare… questa ricetta inizia proprio così! Ho iniziato a girovagare su Google alla ricerca di preparazioni che richiedessero l’impiego di così tanti albumi… poi l’ho vista! Una volta, due, tre…insomma: ho messo insieme le versioni che mi risultavano più consone, gli ingredienti li avevo di fortuna nel frigo et voilà!
Se così non fosse stato, sono onesta, non avrei mai pensato di realizzarla. E sarebbe stato un vero gran peccato. Oltre ad essere una ricetta molto estiva, fresca e golosa, è molto, ma moolto buona!! Sto parlando della famosa Viennetta, che preparata in casa risulta così intrigante e piacevole e poi … volete mettere la soddisfazione di papparvela dopo averla realizzata con le vostre mani?!! A me la Viennetta non ha mai fatto impazzire…ma fatta in casa acquista un qualche cosa che in franchezza mi porta a dirvi: “Provatela perchè ne val proprio la pena!!“.
Molto semplice da realizzare ma di grande effetto, non potrete che riscuotere l’entusiasmo dei vostri bimbi e dei vostri amici!
INGREDIENTI per 1 Viennetta
stampo da plumcake
3 albumi
1 pizzico di sale
500 ml panna fresca da montare
100 gr zuccero a velo
1 bustina vanillina
150 gr cioccolato fondente
PREPARAZIONE
Fate sciogliere il cioccolato fondente e poi stendetelo quanto più sottilmente possibile (aiutatevi con una spatola piatta in plastica o silicone) su un foglio di carta forno, che sistemerete su di un vassoio grande abbastanza da entrare nel vostro freezer (fate la prova prima…avendolo saputo in anticipo mi sarei evitata delle vere e proprie scene alla Bridget Jones…). Ponete quindi il vassoio lì bello in piano nel vostro freezer a far solidificare il cioccolato. Nel mentre prepariam le creme…

Montate gli albumi a neve fermissima con una puntina di sale, unite la vanillina e infine lo zucchero a velo. Montate la panna e poi amalagmate i due composti. Prendete il vostro stampo da plumcake, foderatelo di pellicola trasparente da cucina. Tirate fuori dal freezer il vostro vassoio.

Rompete il cioccolato creando delle foglie di cioccolato grandi in lunghezza e larghezza poco meno dello stampo da plumcake. Ora iniziamo a creare la Viennetta: ponete un foglio di cioccolato, sopra la crema e poi ancora cioccolato. Proseguite fino a quando porrete un ultimo strato di cioccolato. Con la siringa o il sac à poche create dei ciuffetti di crema (o se preferite di panna) e poi ponete la vostra Viennetta in freezer, per almeno 4 ore pima di servire. Prima di impiattare, attendete circa 5 o 10 minuti.

Buon fresco Appetito!
 
Nota: Esistono numerose varianti della Viennetta….biscotto, caramello, granelle di nocciole, Nutella… Non c’è che l’imbarazzo della scelta con cui guarinire e arricchire questa preparazione perfetta per la calda estate finalmente giunta!