Quasi due anni e mezzo fa ho preso una decisione che mi ha
letteralmente cambiato la vita e che mi ha aperto,
allo stesso tempo, ad un mondo ricco di nuovi sapori e colori: ho scelto di diventare vegetariana (non ad
hoc e purista poiché mangio pesce).
da un post letto sul profilo Facebook di un certo “Marco Bianchi”,
ai tempi sconosciuto ma rivelatosi fondamentale in questa
scelta. Ho poi iniziato a studiare sia su Internet che su cartaceo e ho arricchito il mio bagaglio di conoscenze alimentari per immettermi in
questo cammino con consapevolezza. Posso dire di avere letteralmente studiato che cosa
significa mangiare, come funziona il nostro corpo e come questo
possa essere migliorato. Ho cominciato a sperimentare in cucina piatti e sapori, ho cominciato a recarmi al supermercato con la consapevolezza che
di ogni prodotto devo conoscere ingredienti e provenienza … mentre un tempo la mia priorità era
scegliere il prodotto meglio inscatolato o pubblicizzato (ero fedelissima ai
famosissimi “quattro salti
in padella”, bellissimi i
momenti in cui rivolgendomi al mio ragazzo o ai miei amici chiedevo “busta n.1, busta n.2 o busta
n.3?” ).
non è stato facile. Ma sono una ragazza che
quando si pone un obbiettivo deve raggiungerlo, cascasse il mondo! Ho tenuto
duro e ho proseguito, consapevole che nessuno me lo imponeva.
Ero curiosa e volevo vedere se quanto letto e studiato fosse vero e ad oggi
posso assolutamente confermarlo. I vantaggi? Il BENESSERE. Benessere esteriore (capelli, pelle e fisicità incredibilmente migliorati), mentale e fisico (forza ed energia da vendere
soprattutto per una come me che è una
Duracell: non mi scarico mai. Passo dallo studio di tomi universitari, alla
cura della casa, alla cucina, all’uscire
con amici, alla palestra).
più mi diverte oggi è scoprire piatti nuovi
anche ideati da me stessa. Certo non sempre queste sperimentazioni aggradano il palato
dei miei commensali. Ricordo ad esempio mio padre, quando gli servii un sugo
di lenticchie: “Allora Kicca va bene la lenticchia ma
facciamo che dalla prossima volta solo se accompagnata da un cotechino”. Oppure quando proposi una burgherata vegana ai miei amici …. che però mangiarono tutto! Insomma è questione di abitudine e di convinzione
alimentare.
consapevolezza di quanto la prima colazione sia importante e infatti per me ad
oggi vive il motto :
in bocca”.
recava in cucina stile zombie e con un semplice “mmm” alla
mamma ( “non
parlarmi, non accendere la luce, stai ferma”) e un click alla macchinetta del caffè si beveva il suo
espresso zuccherato e via che cominciava la giornata. Ecco ora di tutto questo è rimasto il “mmm”, per il resto la colazione è diventato il pasto preferito, senza la quale la mia giornata non comincerebbe come deve.
bevendo un bicchiere di acqua tiepida con mezzo limone spremuto, un elisir naturale.
greco al quale aggiungo
una manciata di bacche di Goji, 1 kiwi, dei
mirtilli (ottimi per la circolazione, per chi ha la pelle sensibile come la
mia), farro soffiato e un cucchiaio di crusca d’avena. Accompagno poi il tutto con un bel the verde (antiossidante
ed energizzante).