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Clara pasticcia

Diario di cucina e di emozioni

Mini quiche con broccoli e pancetta

di 14 commenti

 
 
Mancano pochi giorni al mio compleanno e io che adoro le feste ho già fatto la lista di tutte le portate con le quali desidero coccolare tutta la mia famiglia questo venerdì (sono a 15 commensali) e poi nel corso dell’intero weekend una marea di amici brinderanno e ancora festeggeranno insieme a me, Evvivaaaaaaaa!! Adoro circondarmi dei miei affetti!
 
Fra le diverse proposte, ormai con grande fierezza, porto a tavola anche piatti con ingredienti che magari al primo pensiero fanno storcere il naso … in realtà ho scoperto che ogni volta riscuotono un successo assoluto e allora mi sento di andare sul sicuro! E’ l’esempio della mia Quiche di Cavolfiori pancetta e zafferano: tutte le volte, ma proprio tutte, vedo fronti corrucciate e bocche che si rovinano in giù. Ma al primo boccone ogni titubanza è rotta e si procede con un felice ed incredulo bis. Quindi ecco un altro dei finger food che circola in casa pasticcia e che va per la maggiore con il suo gusto saporito e ricco e quella consistenza golosa. Insomma, una gran rustica leccornia!
 
 

Mini quiche con broccoli e pancetta
 
INGREDIENTI
per 8 persone
 
1 rotolo pasta sfoglia
500 g broccoli
150 g pancetta affumicata a dadini
200 ml latte intero
150 g fontina o asiago
2 uova grandi (o 3 piccole)
q.b. olio extra vergine, sale e pepe

INGREDIENTI

Laviamo i broccoli, riduciamoli in cimette e cuociamo a vapore o in acqua salata.

Nel frattempo uniamo in una ciotola le uova, il latte, il sale e il pepe. Amalgamiamo.
Tagliamo il formaggio a cubetti grandi.
Quando i broccoli saranno pronti, schiacciamoli grossolanamente e delicatamente con una forchetta e per alcuni minuti facciamoli insaporire in una padella antiaderente insieme alla pancetta e ad un filo d’olio extra vergine. Lasciamo poi raffreddare.
Uniamo al composto di uova i broccoli con la pancetta. Amalgamiamo.
Dal rotolo di sfoglia, aiutandoci con un coppapasta o un bicchiere, ricaviamo tanti dischi rotondi e posizioniamoli all’interno di una teglia da muffin che andremo leggermente a imburrare e infarinare.
Intanto accendiamo il forno e portiamo a 180° (gas e statico).
Posizioniamo i dischi di sfoglia all’interno di ogni forma da muffin e procediamo a farcire con il ripieno. All’interno di ogni tortino inseriamo uno o due cubetti di formaggio.
Inforniamo per circa 25-30 minuti.
Sforniamo e serviamo questi golosi tortini sia tiepidi che a temperatura ambiente.

Buon Appetito!
 
 

Seupa à la vapelenentse e il “Saveurs Campagnards”

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Allora amici miei foodie che come me davanti a questa immagine iniziate ad avere le papille gustative che fremono per godere di un boccone … e poi un altro e un altro ancora e poi ancora! Insomma: questo piatto caldo e favoloso merita tutta l’attenzione perché è di una goduria pazzesca! Eccovi la ricetta che ci è stata raccontata e spiegata con amore e passione.
 
Prima di lascarvi alla ricetta, vi invito a visitare questo sito, che spiega in dettaglio il meraviglioso e autentico progetto legato al GAL media Valle d’Aosta!

Seupa à la Vapelenentse
INGREDIENTI
per 4 persone
 
400 g pane bianco tipo brutto e buono
400 g fontina
150 g burro
1 pizzico cannella in polvere
1 lt e 1/2 circa di brodo di carne preparato con salvia, rosmarino, alloro e 1/4 di cavolo verza e verdure varie a piacere

PROCEDIMENTO

 
Affettiamo il pane, possibilmente acquistato il giorno precedente, in fettine di circa 1 centimetro di spessore.
Affettiamo la fontina in fettine di circa 2/3 millimetri di spessore.
Imburriamo una teglia da forno.
Stendiamo uno strato di pane, disponendolo ben vicino in modo da non lasciare spazi vuoti, poi stendere nello stesso modo uno strato di fontina, badando che ricopra completamente lo strato di pane. Ripetiamo l’operazione per tre volte.
Versiamo sulla “seupa” così preparata il brodo bollente e punzecchiamo con una forchetta per far penetrare in maniera uniforme. Versiamo il brodo stando attenti a non esagerare.
Facciamo fondere il burro con il pizzico di cannella e versiamo uniformemente sulla “seupa”.
Inforniamo per 40 minuti a 200/220°, arrivando a far dorare la superfice senza farla bruciare.
Togliamo dal forno, facciamo riposare alcuni minuti e portiamo in tavola.

Buon Appetito!

Il Jambon de Bosses e una magnifica giornata nella Vallée d’Aoste

di 4 commenti

 

Sono passate un paio di settimane e ancora ho vivo nel cuore, nella mente e altresì nel palato, la magnificenza vissuta in occasione del favoloso tour educational che mi ha portata nella meravigliosa Valle d’Aosta (il tour fa parte del Progetto “Saveurs Campagnardes en route“, un percorso del gusto alla scoperta dei prodotti tipici del territorio delle Comunità montane Grand Combin et Mont Emilius).

In circa un paio d’ore, da Milano siamo giunti a 1600 metri di altitudine nella Valle del Gran San Bernardo al confine con la frontiera svizzera. Baciati da un sole felice, siamo abbiamo visitato lo stabilimento dell’azienda De Bosses srl. Abbiamo visitato i locali di lavorazione delle carni e i locali di essicazione e maturazione dei prosciutti con e senza fieno, scoprendo i segreti della produzione del pregiato Jambon de Bosses Dop.

 
 
Dopo esserci inebriati di profumi e racconti ricchi e invitanti, abbiamo potuto ammirare il Castello dei Signori de Bosses. Una struttura monoblocco risalente al medioevo che si sviluppa su tre piani. Qui abbiamo pranzato con i prodotti tipici del territorio delle Comunità Montane Grand Combin e Mont Emilius.
 
 
Felici delle delizie degustate, abbiamo trascorso il pomeriggio partecipando al carnevale storico della Coumba Freida, una festa molto sentita e originale che vede sfilare per le strade le “Landzette”, maschere tradizionali che richiamano le divise delle truppe di Napoleone che transitarono attraverso il passo del gran San Bernardo nel maggio del 1800.
 

Siamo rimasti colpiti non solo dai costumi e dall’entusiasmo ma altresì dall’accoglienza calorosa e famigliare con la quale siamo stati abbracciati. Un ringraziamento particolare alla signora Ilda che ci ha accolti nella sua dimora, offrendoci prelibatezze da lei preparate.

A fine giornata abbiamo visitato il Birrificio artigianale Les Bieres du Grand Saint Bernard, che attraverso la lavorazione di quattro materie prime quali l’acqua, i cereali, il luppolo ed il lievito, produce favolose birre non pastorizzare, non filtrate e al 100% naturali.

 
 
Che dire? Un rientro a casa emozionato e un sorriso che ancora oggi mi caratterizza e … domani una ricetta locale pazzesca!!! 

Black and White Cake

di 10 commenti

Ci troviamo in un momento molto particolare della storia. Il cambiamento che sta avvenendo ci fa vivere conseguenze che non siamo in grado di gestire. E’ per questo che di frequente si è assaliti da insicurezza, ansia, titubanza. E’ che abbiamo una vera e propria crisi delle figure che hanno a che fare con l’autorità. Una sorta di crisi dell’autorevolezza in tutti campi: politici, religiosi, scolastici … famigliari.
 
Questa è stata la premessa dell’interessantissimo incontro avuto ieri con uno psicoterapeuta che, invitato dalla dirigente scolastica della scuola dell’infanzia che frequenta Eleonora, ha affrontato il tema del “Rapporto genitori – bambini“.
 
Sono andata speranzosa di poter avere un bigliettino magico sul quale leggere la risposta definitiva, unica, infallibile ed inequivocabile sul come rapportarmi in modo “sano” con le mie bimbe. Invece no.
 
Ci è stato spiegato che nella nostra società si devono ancora configurare dei veri e propri modelli autorevoli ed è per questo che i bambini sempre più frequentemente e in età sempre più precoci, tenderebbero a mancare di rispetto, a non avere il senso del dovere e a essere troppo liberi. Tutto deriverebbe dal fatto che oggi i bambini “li facciamo nascere” già ricchi di potenzialità, orientamento, inclinazioni e via dicendo. Quindi con loro ci si rapporta con un Sì costante all’ascolto, alla comprensione, al riempirli di attività su attività … e non si sanno gestire i “no“.
 
… ok … quindi??? Psicoterapeuta sono le 18.15 e io ancora non ho capito che devo fare per diventare autorevole in casa!! Niente, non lo saprò mai … ci ha lanciato la palla e avviato al confronto.
 
C’è chi sostiene che il problema sia il non riuscire più ad affermare il famoso “No e basta” “No perché te lo dico io“. Insomma, forse era meglio il metodo educativo anni ’70? Mah…
C’è chi considera che l’assenza di coerenza nel contesto famigliare possa generare una carenza di autorevolezza delle figure. E qui concordo.
Altresì è anche importante considerare che oltre alla famiglia i figli si rapportano con altri bimbi che hanno forti influenze spesso negative. Ahi Ahi
 
Voi che ne pensate? E soprattutto, come instaurare autorevolezza in casa?
Mentre ci pensiamo, per questo argomento niente di meglio che una Black and White Cake!

 

Petto di Tacchino al latte

di 15 commenti

 
Io ho un debole per la carne. La sto limitando tantissimo come sapete. Ma resto una carnivora verace. Sicché ora mi sento un po’ come lo squalo in Nemo. Avete presente? Ecco io in questo momento capisco la sua frustrazione e la sua determinazione!
 
Per compensare questo mirato contenimento, fagocito pesce quasi a procurarmi una mutazione. Sento infatti che a breve vanterò branchie e squame tipo Sirenetta. Allo stesso tempo, riduco in polpette, polpettone e burger qualsiasi legume … tanto che ogni volta che una forma sferica si aggira su qualche piatto da portata, in casa tutti mi guardano con diffidenza: “Questa volta cos’abbiamo qui dentro?” chiede tra il preoccupato e l’innervosito il maritozzo. 
Malfidente.
 
Ma due volte a settimana carne sia: una volta bianca e un’altra rossa. Sono le serate preferite dal mio gentil consorte, che ancora mi domanda perché se sono io a voler seguire un certo regime alimentare, lui ne debba subire le conseguenze. Quindi gli ricordo che è per il suo bene. E lui mi guarda tipo E.T., dopo aver dichiarato a Elliot “Telefono – Casa!“.
Malfidente. Ancora.

Arrosto di tacchino al latte
INGREDIENTI
per 4 persone
 
600 g petto di tacchino
1 rametto rosmarino
q.b. foglie salvia
1 spicchio aglio
q.b. sale
2 cucchiai olio d’oliva
1/2 litro latte intero
q.b. maizena o farina
 
 

PREPARAZIONE

Sminuzziamo gli aromi e uniamoli.
Saliamo la carne strofinandola e poi massaggiamo anche con il trito aromatico realizzato.
Prendiamo un tegame a bordi alti e scaldiamoci l’olio a fiamma dolce, rosoliamo con cura la carne.
Quando la carne è dorata su ogni lato, versiamo tutto il latte e facciamo cuocere circa 20 minuti per lato a fiamma dolce e con coperchio. Trascorso il tempo, verifichiamo che la carne sia ben cotta e prolunghiamo la cottura qualora ce ne fosse bisogno.
 
 
Nel frattempo si sarà creato un sughetto delizioso (ultimiamo gli ultimi momenti di cottura senza coperchio se il sughetto fosse troppo lento. Qualora desiderassimo una cremina, possiamo unire un pochino di farina o maiezena). Possiamo accompagnare con patate arrosto o purè.
 
  
Buon Appetito!
 

Anna Princess Doll Cake

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Una settimana fa vi ho raccontato come sono riuscita a esaudire il desiderio della mia piccola amica Gin che tanto desiderava una “torta Anna”. Oggi vi propongo una nuova e diversa interpretazione, una vera Anna doll cake!! 
 
In questi giorni, riguardando queste foto, pensavo a come un personaggio così appassionato e positivo, dolce e a tratti buffo riesca a conquistare i cuori delle bimbe. Perché ricordo che quando uscì il film Frozen nelle sale cinematografiche, fu principalmente Elsa a riscuotere forte clamore … Anna è piaciuta sempre più man mano che il tempo passava. Non trovate anche voi? Comunque sia, mi piace tanto questo cartone animato! E il mio personaggio preferito?
E’ Olaf!

 

Pizzoccheri con Radicchio Tardivo e Scamorza Affumicata

di 17 commenti

Quando nevica torno bambina. Non è il pensiero delle possibili palle di neve. Io sono completamente rapita dal suo “silenzio”. E’ come se sentissi un suono diverso nella mia città. Forse perché le mie orecchie tendono verso quel leggero e soave ticchettio sulle foglie, sull’asfalto e sull’ombrello. Un rumore diverso dall’acqua. E’ qualcosa di sommesso, di impalpabile e che sembra chiedere permesso prima di posarsi sul tuo naso. Ecco. Mi piace così tanto che spesso mi capita di fermarmi con le mie princy e di dir loro: “Sssshhhh … sentite il suono della neve!“. Vi è mai successo?

Con questo gran freddo i pizzoccheri sono perfetti e abbinati al radicchio e alla profumata scamorza, si ottiene un primo veloce e di gran gusto.

Pizzoccheri con Radicchio Tardivo e Scamorza Affumicata
INGREDIENTI
per 4 persone
2 cespi radicchio (circa 200 g)
1 scalogno
1 scamorza affumicata (circa 200 g)
100 g parmigiano
300 g pizzoccheri
q.b. olio extra vergine
q.b. sale

PREPARAZIONE

Poniamo sul fuoco una capiente pentola con acqua e saliamo. Portiamo a bollore.
Nel frattempo laviamo e tagliamo a listarelle il radicchio.
In una larga padella antiaderente facciamo scaldare l’olio extra vergine con lo scalogno affettato finemente, uniamo il radicchio per farlo ammorbidire dolcemente. Spegniamo la fiamma quando è ancora croccante.
Tagliamo a tocchetti piccoli la scamorza.
Cuociamo i pizzoccheri, scoliamoli e uniamoli al radicchio riaccendendo la fiamma. Mentre rigiriamo uniamo la scamorza e facciamo sciogliere grossolanamente.
Impiattiamo con una spolverata di parmigiano.
Serviamo subito.

Buon Appetito!


Love Cake

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San Valentino … per celebrare questo giorno dedicato all’amore, scelgo una musica e un testo che mi toccano il cuore e che dedico al mio maritozzo:
 
A te
Jovanotti

A te che sei l’unico al mondo
L’unica ragione per arrivare fino in fondo
Ad ogni mio respiro
Quando ti guardo
Dopo un giorno pieno di parole
Senza che tu mi dica niente
Tutto si fa chiaro
A te che mi hai trovato
All’angolo coi pugni chiusi
Con le mie spalle contro il muro
Pronto a difendermi
Con gli occhi bassi
Stavo in fila
Con i disillusi
Tu mi hai raccolto come un gatto
E mi hai portato con te
A te io canto una canzone
Perché non ho altro
Niente di meglio da offrirti
Di tutto quello che ho
Prendi il mio tempo
E la magia
Che con un solo salto
Ci fa volare dentro all’aria
Come bollicine
A te che sei
Semplicemente sei
Sostanza dei giorni miei
Sostanza dei giorni miei
A te che sei il mio grande amore
Ed il mio amore grande
A te che hai preso la mia vita
E ne hai fatto molto di più
A te che hai dato senso al tempo
Senza misurarlo
A te che sei il mio amore grande
Ed il mio grande amore
A te che io
Ti ho visto piangere nella mia mano
Fragile che potevo ucciderti
Stringendoti un po’
E poi ti ho visto
Con la forza di un aeroplano
Prendere in mano la tua vita
E trascinarla in salvo
A te che mi hai insegnato i sogni
E l’arte dell’avventura
A te che credi nel coraggio
E anche nella paura
A te che sei la miglior cosa
Che mi sia successa
A te che cambi tutti i giorni
E resti sempre la stessa
A te che sei
Semplicemente sei
Sostanza dei giorni miei
Sostanza dei sogni miei
A te che sei
Essenzialmente sei
Sostanza dei sogni miei
Sostanza dei giorni miei
A te che non ti piaci mai
E sei una meraviglia
Le forze della natura si concentrano in te
Che sei una roccia sei una pianta sei un uragano
Sei l’orizzonte che mi accoglie quando mi allontano
A te che sei l’unico amico
Che io posso avere
L’unico amore che vorrei
Se io non ti avessi con me
A te che hai reso la mia vita bella da morire, che riesci a render la fatica un immenso piacere,
A te che sei il mio grande amore ed il mio amore grande,
A te che hai preso la mia vita e ne hai fatto molto di più,
A te che hai dato senso al tempo senza misurarlo,
A te che sei il mio amore grande ed il mio grande amore
A te che sei,
Semplicemente sei,
Sostanza dei giorni miei,
Sostanza dei sogni miei…
A te che sei,
Semplicemente sei,
Compagna dei giorni miei…
Sostanza dei sogni…
 
 
 

Anna Princess Cake

di 26 commenti

Quando una mia amica mi chiede di aiutarla per la torta alla propria bimba, ascolto attentamente per capire se je la fò oppure no. Capita che al mio “Non posso fare un lavoro del genere!” mi senta rispondere che: “Guarda che la Gin ci tiene che gliela fai tu…“. La Gin che ogni volta che mi vede mi domanda: “Quando vengo a casa tua a giocare??“. Dunque nun je la fò a dire ancora “NO!“.
 
Il punto (anche) questa volta è stato proprio ostico. Dunque Gin voleva la torta di Anna di Frozen: “La torta con la bambola dentro Clara me la fai??“. Ok direte voi. OK mica tanto vi dico io perché la bambola è spesso irreperibile, anche online, in pochi giorni. E poi la torta con la bambola dentro è per circa 25 persone, MA la torta che la mia amica mi ha chiesto è per 10 … e io come diavolo la faccio questa torta?!?!?!
 
Ditemelo dai, ditemelo che sono un genio…
 

 

Sgombro al cartoccio

di 13 commenti

Adoro il pesce e lo propongo alle princy e al maritozzo quasi quattro volte a settimana. Cerco preparazioni molto semplici perché non amo stravolgere il gusto e poi … il tempo è sempre tiranno no? Cerco ovviamente di variare altrimenti se la noia arriva a prendere il sopravvento è la fine per la mia sopravvivenza!
 
Sgombro. Ci sono tantissimi luoghi comuni da sfatare su questo pesce dalle mille proprietà. Lo sgombro a dirla tutta è favolosissimo:
– costa poco, proprio poco
– si prepara in un attimo
– è meraviglioso in numerose varianti.
– ha una carne polposa e tenera, succosa e saporita.
 
Personalmente adoro il cartoccio poiché senza sporcare forno e pentole ottengo sempre un risultato egregio. Ecco quindi questo splendido sgombro, profumato con erbe provenzali e pomodorini.
 

Sgombro al cartoccio
 
 
INGREDIENTI
per 1 persona o 2 bambini
 
1 sgombro
1 spicchio d’aglio
3 pomodorini
q.b. sale e spezie provenzali
q.b. olio extra vergine d’oliva
 
 
PROCEDIMENTO
 
Accendiamo il forno a 180° (gas e statico). Laviamo e tagliamo a metà i pomodorini.
Puliamo il nostro sgombro sotto l’acqua corrente e farciamolo con i pomodorini, l’aglio e un filo d’olio. Poniamo il pesce all’interno di una carta forno, saliamo e uniamo le spezie e infine una lacrima d’olio extra vergine. Creiamo il cartoccio chiudendo a fagotto (io per praticità pongo all’interno di uno stampo da plumcake, così tutto rimane ben sigillato come in un comodo letto!).
Inforniamo per circa 20 minuti.
 
Serviamo subito e buon appetito!
 

 

#tilovvoCAKE, la torta di San Valentino di Roberto Rinaldini

di 10 commenti

Oggi le mie dite battono frenetiche sulla testiera, ancora emozionate al ricordo dello splendido showcooking del maestro Roberto Rinaldini, al quale ho avuto il gran piacere di partecipare mercoledì scorso. Roberto, noto e abile pasticcere, ci ha veramente deliziate e inebriate con la preparazione della sua torta di San Valentino … che meraviglia incredibile!!!
 
 
Per coloro che adorano cucinare e per quanti amano la pasticceria, poter ammirare così da vicino un personaggio di questo spessore è un autentico godimento: puoi apprezzare ogni sfumatura della sua abilità manuale; puoi coccolarti nell’ascoltarlo ed entusiasmarti nell’osservarlo realizzare un autentico capolavoro. E poi c’è sempre la spiegazione di una chicca, di un piccolo trucco che non vedi l’ora di poter realizzare!
 
 
Per noi blogger e foodie una vera gioia quindi. Immaginate allora quando è giunto il momento dell’assaggio …
 
 
Ringrazio ancora Roberto per il favoloso pomeriggio e per il graditissimo cadeau cioccolatoso!!
 
 
 

Doraemon Cake

di 8 commenti

C’è una dolce bimba che ormai da 3 anni non fa che richiedermi una torta al cioccolato per festeggiare il suo compleanno. Ne sono intenerita e tanto orgogliosa. Quest’anno la richiesta è andata su Doraemon e la sua mamma mi ha pregato di realizzare una torta semplicissima ma di effetto. Ecco come ho soddisfatto le richieste della mia amica grande e della sua piccola!