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Clara pasticcia

Diario di cucina e di emozioni

CupClafoutis alle ciliegie!

di 30 commenti

Cupcakes! Cupcakes! Cupcakes! Cosa volete che vi dica…li adoro!

I Cupcakes hanno decisamente forma e grandezza perfette. Perfette per concedersi un peccato di gola, ma anche per fare il bis…perchè a due arrivi alla dimensione di un muffin!
Anche per gli aperitivi…ci si può sbizzarrire e proporre un tripudio di frittate golose, sformati, miniquiche… Insomma puoi stuzzicare occhi e palato senza limiti.
E ora veniamo a noi…caro clafoutis! Erano anni che mi ci volevo cimentare. Chissà perchè poi non l’ho mai fatto…forse dal nome francese? Mah! Non ne avevo nemmeno la più pallida idea del tipo di realizzazione necessaria.
Ora ho avuto la fortuna di vedere tantissime e diverse proposte da parte di golosi e stupendi foodblog. Mamma che tripudio fantastico! E la mia gola ha iniziato a palpitare come un cuoricino innamorato. Potevo forse non accontentarla? Però…
…potevo rendere infelice il maritino che mi aveva proibito di preparare nuove torte? Però…
…se ti invitano a cena, puoi presentarti a mani vuote? E Assoutamente no! Avete ragione! Trattandosi poi di clafoutis…ça va sans dire!
E avendoli realizzati con la mia panzerotta Eleonora, abbiamo appunto optato per la versione cupcakes. Fan festa lì tutti insieme con queste ciliegie che fuoriescono invitanti dal loro involucro goloso di uova, latte, farina e zucchero…e che profumo!

p.s. prima di uscire a cena ho mostrato il vassoietto ricco dei cupclafoutis a mio marito. Senza commentare, ne ha afferrato uno mettendolo voracemente in bocca: “… fammi capire, ma a noi non ne resta nemmeno uno???”. E non ho reso infelice il maritino, evvai!!
INGREDIENTI per 24 cupcakes
350 gr ciliegie senza nocciolo
200 ml latte intero
50 gr zucchero semolato
50 gr zucchero di canna
100 gr farina 00
1 bustina vanillina
3 uova
q.b. burro e zucchero di canna

PROCEDIMENTO
Eliminate i noccioli dalle cililegie che avrete precedentemente lavato. In un capiente recipiente o mixer unite gli zuccheri e le uova e montate bene, fino a far raddoppiare il volume. Quando avrete un composto omogeneo e ben spumoso, unite poco alla volta la farina e la vanillina e dopo aver ben mischiato aggiungete a filo il latte. Ora che l’impasto è pronto accendete il forno a 180° -forno a gas-. Imburrate gli stampini e spolverizzate di zucchero di canna. Inserite 3 o 4 ciliegie per cupcake e versate il composto circa per 3/4. Infornate per 30 minuti e comunque fino a quando non saranno dorati in superficie.
Fate intiepidire, eliminate i contenitori, impiattate spolverando con zucchero a velo.
Bon Appétit! 
Nota: L’impasto dolce e la nota acidula della frutta fresca creano un contrasto intrigante.  Il clafoutis è un rinomato dolce di origine francese, dalla consistenza molto particolare:  “budinosa” e umida, quasi una crema  molto solida. Proprio questa sua consistenza crea una forte spaccatura tra chi davvero impazzisce per il clafoutis e chi lo detesta (“è una frittatona morbida” è la critica generalmente mossa).
Il clafoutis vanta numerose varianti: la ricetta originale prevede le ciliegie non siano denocciolate poichè in cottura donano un aroma molto particolare (e chi l’ha testata lo conferma!) e nell’impasto andrebbero due cucchiai di brandy o rhum. C’è poi chi unisce panna o farina di mandorle. Insomma, variazioni intrigantissime che adorerei poter testare tutte!
Notabis: … si conserva in frigorifero per al massimo 3 giorni!

Salmone e Indivia Belga in fiore su letto di Avocado

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Estate Millenovecento98. Mi ero sfidanzata da pochissimo. Con parecchia sofferenza.
Valentina, neo inserita nella compagnia teatrale amatoriale nella quale recitavo da qualche anno, appena ne abbe notizia non perse tempo nel coinvolgermi in quella che divenne fra le più belle vacanze di tutta la mia vita … destinazione: Formentera! Fra Valentina e me era scattato quel feeling speciale che in men che non si dica ti porta ad essere complice. Così, si prese a cuore quel mio delicato momento.
Legare poi con Francesca e Marta -le altre due ragazze che conobbi il giorno della partenza-, fu davvero un attimo. All’inizio nemmeno io credevo sarebbe stato possibile…eppure, ci divertimmo all’inverosimile in piena armonia e sfrenata allegria. 
Durante la nostra vacanza ci innamorammo di un ristorantino di pesce sulla spiaggia e poco dopo ci dedicammo lì una cena superlativa! Il tramonto alle nostre spalle, la bottiglia di vino bianco freschissima, il costoso menù davanti e noi alla ricerca dei piatti più economici (eravamo universitarie squattrinate, in vacanza con i nostri risparmi e l’aiutino di mamma e papà). Sicchè si decise per 4 antipasti e 2 secondi da dividere.

Ora, quell’antipasto fu una scoperta papillogustativa rilevante: i nostri palati erano in visibilio per quegli accostamenti deliziosi che ancora non conoscevamo. Il salmone affumicato con la sua nota caratteristica si univa così bene con l’amarognolo dell’indivia belga fino a fondersi con il morbido avocado. Un tripudio di felicità! Ve lo presento con tutte le felici emozioni che i miei ricordi conservano vividi.

INGREDIENTI per 2 persone
100 gr salmone affumicato
1 cespo indivia belga
1 avocado maturo (deve essere morbido al tatto, ma non molle)

PROCEDIMENTO:
Pareggiate i bordi del cespo di indivia e poi smontatelo con delicatezza, foglia dopo foglia fino a raggiungere il centro. Sciacquate e asciugate le foglie e, partendo da quelle interne, ricomponete il cespo inserendo man mano le fettine di salmone affumicato.
Per compattare la creazione, avvolgete il cespo nella pellicola trasparente da cucina. Stringete ben stretto e fate riposare in frigorifero per circa 2 ore. Prima di servire pulite l’avocado e tagliate a fette in modo da far rimanere il buco del grosso nocciolo. Sarà in quel buco che andrete poi ad inserire il cespo. Nell’impiattamento finale quindi, senza rimuovere la pellicola, tagliate il cespo a metà e ponetelo delicatamente nel piatto, eliminando la pellicola e aprendo leggermente in modo da favorire la forma di una gardenia.
Potete condire con una salsina a base di delicato olio extra vergine, succo di 1 limone, sale e pepe.
Nota: in 10 minuti di preparazione avrete un piatto sopraffino da poter presentare ai vostri ospiti, che rimarranno estasiati dall’effetto e dal gusto di questo elegante antipasto. Ci tengo a sottolineare che questo impiattamento è tratto da questo video tutorial su Youtube.

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Con questa ricetta partecipo al contest “Carpacci Golosi” di About Food
contest CARPACCI

Stracciatella&Cioccolate CupRicottaCakes

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La scuola materna – scuola primaria dell’infanzia – dove abbiamo iscritto Beatrice invita i genitori a vivere attivamente i numerosi momenti ludici ed educativi proposti. Sì quindi a rinfreschi e cene alla fine delle varie recite o dei percorsi ginnici, assolutamente sì alle feste di compleanno organizzate dopo le 16:00 in giardino o nel salone… La scuola inoltre ha solo 3 classi di materna e quindi offre un ambiente molto raccolto, familiare e protettivo: perfetto per la mia Beatrice, che ai tempi dell’inserimento non aveva ancora 3 anni e che era diventata sorella maggiore da soli 6 mesi. Insomma, nonostante sia a Milano, ho avuto la fortuna di trovare quest’oasi felice e informale proprio dietro casa (non scherzo, è girato l’angolo). Scelta felice, lo ripeto!

Essendoci tutti questi momenti di ritrovo, fra genitori ormai ci si conosce pressoché tutti ed è divertente e anche costruttivo stare insieme. Così, ieri sera abbiamo partecipato con entusiasmo alla  “Pizzata di fine anno” che si è tenuta nel giardino della scuola.
Le pizze sono state commissionate con più di una settimana di anticipo e sono state consegnate all’ora pattuita, i vari aitanti volontari hanno allestito i tavoli e mamme, papà, nonni e tate han preparato torte e dolci, han portato da bere, i bicchieri e quant’altro (c’è dietro un lavoro organizzativo degno di un vero ufficio marketing!).
Io ho provveduto ad una delle torte: ho finalmente avuto la scusa perfetta per poter risfoderare stampini e mixer. Parlo di scusa perchè Max ormai è semiterrorizzato all’idea di vedere torte in casa… L’ho capito (non che ci volesse uno psicologo a dire il vero) l’altra sera.
Ho comprato mezzo chilo di ciliegie per preparare un clafoutis. Max ha aperto il frigo e felice: “Wow buone! le metto in una ciotola con l’acqua, le vuoi?“. Timidamente, visto l’entusiasmo, cerco di fargli pregustare l’idea di una stupenda torta alle ciliegie “Le ho prese per fare una torta francese per la colazione! Così domani mattina ce la gustiamo freschissima!!” Sguardo allibito e attonito: “Ma non ti metterai mica adesso a fare una torta?“. Ammetto che erano le nove passate, le bimbe da mettere a letto…insomma, ammetto il mancato tempismo nella preparazione. Cerco di pararmi in corner: “UUUhh ma che ci vuole?! Una mixata di uova e farina…“.
Avete visto clafoutis postati sul mio blog? …Ecco, appunto 🙁
Comunque, tornando al rinfresco scolastico, mi sono divertita nel realizzare … dunque ma in effetti cos’ho realizzato?? Ero partita con l’idea di una cheesecake tutta cioccolatosa per riuscire a far fuori due delle quattro uova di Pasqua che ancora affollano il tetto del mio frigorifero. E siccome mi piace giocare con le ricette ma anche con le forme, ho realizzato un … si può parlare di “plumcheesecake“?!?

Ma…non solo. Siccome l’impasto era in effetti parecchio, assieme alle mie bamboline, abbiamo giocato a far le cuochine e poi alle signorine che prendono il the (come il loro idolo, la fatina Trilli che fa questo gioco con la sua nuova amica nel mondo degli umani). Abbiamo dunque realizzato delle … si può parlare di “cupcheesecakes“?!? Comunque, le abbiamo accompagnate alle mie tazzine floreali.
Insomma, ci siamo proprio divertite! E quindi oggi vi propongo proprio questi mignon in onore alle mie cuochine!

INGREDIENTI per circa 20 cupcakes
base:
250gr biscotti secchi (ho utilizzato le Macine, che preferisco agli OroSaiwa in queste preparazioni)
100 burro
impasto:
500 gr ricotta vaccina
250 ml panna fresca da montare
3 uova
50 gr farina OO
200 gr cioccolato al latte
1 bustina vanillina
100 gr zucchero semolato
10 gr cacao amaro in polvere
PREPARAZIONE
Sbriciolate in un mixer i biscotti. Nel frattempo ammorbidite il burro a bagnoamria o nel microonde e quindi mescolate i due ingredienti. Mettete circa un cucchiaio abbondante di composto nelle basi dei cupkes (io ho usato quelli in silicone quindi non ho rivestito con carta forno, cosa che consiglio in caso utilizziate gli stampini in alluminio) e premete molto bene in modo che si compattino. Poi riponete in frigo a riposare.
Tritate nel mixer il cioccolato e mettetelo da parte. Separate gli albumi dai tuorli; ponete i primi in frigo e lavorate gli ultimi con lo zucchero, sempre avvalendovi del comodissimo mixer, nel quale poi inserirete la ricotta, la panna, la farina, la vanillina e il cioccolato già triturato. In ultimo incorporate gli albumi dopo averli montati a neve fermissima.
Preriscaldate il forno a 180 ° -forno a gas- e prendete le vostre golose basi.
Ponete in ogni cupcakes un cucchiaio abbondante di impasto di stracciatella (arriverete a 3/3 circa dello stampo). Ora avete un bell’avanzo di crema, nella quale andrete a mettere il cacao in polvere. Aiutandovi con un cucchiaimo da the, adagiate questa nuova colorata e profumata crema sopra quella già posta nei vostri fantastici cupckaes!
Ponete in forno per 30 minuti circa (si deve formare un bordino ambrato tutt’intorno). Spegnete il forno e lasciate i cupcakes in forno per un’ulteriore mezzoretta circa prima di riporre in frigo a riposare per circa 3 ore (più riposano, più si compattano e diventano buoni…questa mattina erano infatti paradisiaci!)
Nota: Ieri pomeriggio non sono mica riuscita ad attendere il compattamento in frigorifero … nelle foto si nota infatti il cioccolato ancora sciolto, erano così scioglievoli…mmmhhh… la mia gola non ha limiti!
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Con questa ricetta dolce partecipo a Get an Aid in the Kitchen di Cucina di Barbara

“Turkey Wellington” (near)by Gordon Ramsey

di 26 commenti

A Natale i canali televisivi spopolavano con programmi sui menù delle feste. Tutte ricette speciali e favolose! Tra i vari, approdai su quello che dedicava spazio al famoso e famigerato chef Ramsey, mentre preparava il suo rinomato Filetto alla Wellington. Ca va sans dire…immediatamente volli cimentarmi nell’impresa! Ma aimé non potei, nonostante le buone intenzioni poichè il Natale in casa nostra è alquanto tradizionale (per carità: mica mi lamento!! ANZI!). Nel cuore, nella mente e in gola il pallino su quella ricetta…
Complice un filetto di tacchino che ieri mi ha fatto “cucù” dal frigorifero e un paio di golosi contest ai quali ambisco prendere parte, ho rivisitato la proposta di Gordon riadattandola con ciò che la mia dispensa mi ha potuto offrire. Ho allora utilizzato la brisée al posto della sfoglia, il filetto di tacchino al posto del filetto di manzo, la crema di funghi profumata al tartufo (quei vasetti che arrivano dai cesti di Natale e che ti chiedi: “Ma quando mai lo userò??“…e invece…) al posto dei funghi champignon.
Primo inflessibile giudice del mio esperimento è il maritozzo, che dopo il primo impatto “Noi un po’ a dieta no, eh?!?“, con le pagliuzze sature di goduria nelle pupille ha esclamato “Buonissimo!! Veramente brava! Ma me lo posso finire tutto?“. Secondo giudice inflessibile, me medesima…e come vi ho più spesso indicato, se la ricetta è qui è perchè è valida. Il tacchino resta morbidissimo e il suo gusto è arricchito e impreziosito dal dolce prosciutto, dagli aromatici funghi e dalla saporita e croccante brisée… che dire: una vera leccornia, che con questa versione resta perfettamente godibile in queste fresche serate di preludio estivo!
INGREDIENTI per 2 persone
400 gr filetto in un solo pezzo di manzo tacchino
80 gr prosciutto crudo dolce
2 cucchiaini di senape inglese (forte)
q.b. foie gras insieme a tartufo nero (versione originale) 400gr funghi “Portobello” (versione di Gordon) crema di funghi porcini profumati al tartufo (versione di Clara)
q.b. olio extra vergine
q.b. sale fino e sale grosso
q.b. pepe nero
1 tuorlo
1 rotolo di pasta sfoglia brisée
PROCEDIMENTO
In una casseruola in ceramica, mettete un filo d’olio extravergine e intanto che si scalda massaggiate il filetto di tacchino con sale e pepe. Fate dorare su tutti i lati per circa 2 minuti per parte. La carne dovrà dorare e risultare quasi croccante. Spegnete la fiamma, levate dalla padella e spennellate con la senape.
Sul piano di lavoro stendete la pellicola per cucina e disponetevi sopra le fette di prosciutto crudo leggermente sovrapposte. Ponetevi sopra circa un paio di cucchiai di salsa di funghi (se non disponete di questo intingolo procedete come segue: mondate gli champignon, privandoli di gambo
e spellando la cappella, tagliateli a pezzetti e frullateli riducendoli in puré. Cuoceteli in una padella antiasederente senza condimento e con una leggerissima presa di sale fino a quando i liquidi non si saranno ritirati).
Disponete il filetto sopra tutta la preparazione e aiutandovi con la pellicola, sollevate e avvolgete la carne. Sigillate a mò di salsicciotto e mettete in frigo a riposare per circa 15 minuti. Intanto preriscaldate il forno a 200° -forno a gas-.
Terminato il tempo di posa, stendete sul piano di lavoro la pasta brisée, spennellando i bordi del tuorlo, mettete nel centro il filetto -privato della pellicola (!!)- e richiedete per bene, sigillando i bordi e spennellando ancora tutto con il tuorlo. Completate con una presa di sale grosso.
Infornate per circa 30 minuti (se la pasta dovesse scurire troppo, mettete sopra una stagnola. Ricordate che essendo carne bianca non occorre la cottura al sangue richiesta per il manzo.).
Sfornate e attendete almeno 10 minuti prima di tagliare a fette, utilizzando un coltello ben affilato e avendo l’accortezza di fare fette spesse almeno un dito. Servite tiepido accompagnando con una fresca insalata mista.
Buon Appetito!

Nota: Arthur Wellesley, politico e soldato inglese, ricevette il titolo di “Duca di Wellington” per avere sconfitto Napoleone a Waterloo, era il 1815.Questo piatto porterebbe il suo nome per una buffa coincidenza: una volta cotto, il filetto in crosta si presenta come un lucido cilindro marrone simile agli stivali del Duca, chiamati appunto Wellington’s.
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Con questa ricetta partecipo ai due bellissimi contests di:

Chicche di patate ai Gamberetti e Pomodorini

di 14 commenti

Da qualche parte, non ricordo più dove ho letto un qualcosa del tutto simile a “non posso più utilizzare lo yogurt intero perchè sono terrorizzata dalla prova costume“. Io quest’anno mi sono ormai rassegnata. Ma trovo che non sia nemmeno la parola più giusta…fondamentalmente non me ne importa granchè.  Purtroppo non mi è scattato quel mordente che lo scorso anno mi ha riportata alla taglia pre-gravidanze, una fantastica 38 che mi ha permesso di rimettermi tanti di quei vestiti che i saldi li ho pressoché saltati a piè pari, oooooppp!
Poi a dicembre ho smesso di fumare, io che la sigaretta l’ho sempre amata…parecchio! Pensare che c’era addirittura chi pensava che nemmeno con le gravidanze avrei smesso… mi spiace, ma la teoria “solo 3 o 4 sigarette si possono fumare” la trovo una scusa orribile. Una scusa a un vizio, no peggio, a una droga. Perchè smettere di fumare in gravidanza in realtà è stato per me “facile”: avevo uno scopo, la salute della creatura che stavo proteggendo. Ma smettere “per me stessa”, per un motivo intangibile (nel mio caso il portafoglio: 150euro nette in più al mese) …wow, questo sì che è stato davvero tosto. Così, tra pochi giorni festeggio i 6 mesi dall’ultima sigaretta … e quasi 4 kg in più!
Insomma, rinunciare a due piaceri della vita (fumo e cibo) insieme mi avrebbero resa troppo stoica, non trovate? E quindi, arrivando a conclusione, quest’anno sarà quel che sarà! Tutto questo gran preludio, in questa bella giornata che a Milano è di pieno sole, accarezzato da una piacevole bezzolina, per presentarvi una leccornia che con la dieta non ha proprio nulla  a che  vedere, ma che è uno dei piatti che al mare in Abruzzo adoro più gustare: gli gnocchi.
Gli gnocchi che mi fanno impazzire devono essere sodi, compatti, non granulosi. Quelli di mia nonna erano magistrali: non si spaccavano mai e quando li mettevi in bocca non erano mai molli. Assorbivano bene il sugo, lo abbracciavano e te lo facevano pregustare solo a guardarlo. Mia nonna aveva le sue teorie sugli gnocchi, quando lavorava parlava sempre: patate vecchie, da far bollire con la buccia e da spelare e lavorare ancora bollenti. L’uovo lo metteva solo quando le patate restavano troppo umide (e si atrrabbiava!). Ma LA regola, in assoluto mai tradita: MAI fare gi gnocchi quando piove!
Inutile dire che buoni come i suoi non li ho più mangiati. Solo appunto in Abruzzo, ho una zia, che è “LA” zia che cucina in modo meraviglioso (ma in Abruzzo sarà molto difficile troviate chi cucina male!) e poi in questo stabilimento balneare dove i miei genitori vanno da oltre vent’anni. In realtà è più un ristorante, un lounge yeppa yeppa della Silvi Marina by night… Qualcunque definizione le si voglia dare, la shura mamma di Francesco&truppa  fa degli gnocchi da paura! Quindi, in onore della mia prova costume, vi presento gli gnocchi che sicuramente quest’estate mi papperò con piena soddisfazione!
INGREDIENTI per 4 persone
1 kg circa chicche di patate
q.b. olio extra vergine d’oliva
1 spicchio d’aglio
400 gr circa di gamberetti sgusciati
1 generoso grappolo di profumati pomodorini ciliegino
1 ciuffo prezzemolo intero
q.b. sale
PROCEDIMENTO
Mettete un capiente pentolone con il suo coperchio e abbondante acqua sul fuoco, in modo che raggiunto il bollore possiate calare le vostre golose chicche. Nel frattempo tagliate a metà i pomodorini. Poi, ungete una padella antiaederente o di ceramica con un filo di olio extra vergine, unite lo spicchio d’aglio e fate profumare.
Aggiungete i gamberetti e fate saltare a fiamma viva per pochi minuti. Salate con moderazione, ponete anche il ciuffo di prezzemolo. Fate saltare ancora un minuto e spegnete la fiamma. Mettete da parte i gamberetti e il loro intingolo. Nella stessa padella testé utilizzata, mettete i pomodorini tagliati a metà, una leggera presa di sale e fate appassire per circa 3 minuti a fiamma viva, facendo saltare allegramente i vostri rossi pomodorini. Aggiungete i gamberetti e fate unire i sapori facendo saltare insieme per circa 2 minuti. Mettete un mestolo di acqua di cottura delle chicche, che nel frattempo avranno raggiunto la cottura. Spadellate il tutto insieme, molto velocemente e servite subito.
Buon Appetito!
Nota: Queste le mie dosi per fare gli gnocchi o le chicche di patate, per 4 persone
1 kg patate vecchie – 250 gr farina bianca 00 – 1 uovo (facoltativo) – q.b. sale


“Gateau abelinàto” con pesto di Gamberetti

di 12 commenti

Ognuno di noi conserva nel cuore scene, fotogrammi, odori, parole che riportano ad una sensazione, ad un pensiero. Io custodisco nella memoria una serata, nella quale fu rappresentato il mio concetto di “che cos’è l’amor”…

Il fratello di Max è mio intimo amico sin dai miei 17 anni. Amico sincero e schietto, di quelli che chiami singhiozzando a mezzanotte il 15 di agosto, perché il moroso dell’università ti ha appena scaricata e arriva in moto da te per farti ridere. Ma, Max, in quanto fratellino del mio caro amico del quale nutro profondo rispetto, resta per me per anni un “untouchable angel” (No?? Mi faccio io troppe paranoie? Vabbè ma che vi devo dire, io son fatta così!). Inoltre conosco anche i genitori, perché nella compagnia che abbiamo formato (erano gli anni in cui non c’eran mica Internet e simil…noi si usava il baracchino! “Brecco, Brecco!“) si facevan feste in casa ogni sabato. Comunque, passano gli anni, ne passano tantissimi, oltre dieci. Arriviamo ad una telefonata in cui i due fratelli: “Clara vieni con noi al lago a farti questi giorni di ponte?“. Certo che sì! Verranno pure Riccardo e Andrea, con cui mi diverto davvero! E poi in mezzo a loro quattro io mi sento una piccola principessa senza malizia, perché la mia presenza palesa semplicemente che sono un maschiaccio! Ciò che non sapevo, era che con i due fratelli e gli altri due amici, al lago c’erano pure la mamma e il papà, il nonno e a la nonna! Ah, c’era pure la gelosissima Camilla, la boxerina di Max. Insomma…pensare che quello fu il lungo ponte galeotto per Max e me ha dell’incredibile!!
Comunque, noi arrivammo in tarda serata, quando tutta la “senior family” era seduta a tavola. Io i nonni non li avevo mai visti. Spassosissimi, entrambi di origine ligure. Lui alto, spalle larghissime, occhi azzurri, capelli bianco dorati. Si capisce che da giovane dev’essere stato particolarmente attraente. Lei spettacolare con un paio d’occhi mozzafiato, ancora ammalianti a ottant’anni. Durante la cena lui, sfiorandole la mano: “Stella, mi passi il sale?” ” Sì amore” “Grazie stella” e le da un bacio sulla fronte. I miei occhi divennero lucidi, e non potei trattenermi dal commentare quanto fossero affettuosi, complici, innamorati!
E il nonno disse a tutti noi: “Io sono un uomo fortunatissimo. Non chiedo nulla al Signore, nella vita mi ha già dato Ida e una famiglia meravigliosa. Se sarete felici la metà di quello che siamo noi, sarete già molto fortunati“.
E per voi…”che cos’è l’amor”?
Il nonno, che oggi è un orgoglioso bisnonno purtroppo senza la sua stupenda Ida, è dolcissimo, ti vien voglia di coccolarlo, ed è di una simpatia incredibile. Il suo “Belàn” è un’espressione assolutamente caratteristica in casa. Anche nostra!

INGREDIENTI
tortiera di circa 24 cm
400 gr. di fagiolini
300 gr. di patate
2 uova
70 gr. di parmigiano
1/2 cipolla
q.b. olio extra vergine d’oliva
q.b. sale
q.b. pane grattugiato 
1 leggera spolverata

per il pesto di gamberetti:
200 gr gamberetti
1 spicchio d’aglio
3 foglie basilico
1 manciata pinoli
q.b. olio extra vergine
q.b. sale
PROCEDIMENTO
Bollite in acqua leggermente salata e in due pentole differenti le patate e i fagiolini.
In una padella antiaderente fate appassire la cipolla intera in un filo d’olio extra vergine e fatevi poi insaporire i fagiolini scolati.
In un capiente mixer frullate i fagiolini, la cipolla e le patate. Unite poi le uova e il formaggio grattugiato. Regolate di sale.
Preparate una tortiera, ungendola e passando del pangrattato. Stendete l’impasto di fagiolini e patate, spolverate di pangrattato e ultimate con un filo d’olio extra vergine. Infornate a 200° – forno a gas – per circa 30 minuti (si deve formare una crosticina).
Nel frattempo ungete leggermente una padellina antiaderente, fate colorire uno spicchio d’aglio e unite i gamberetti e una leggerissima presa di sale. Fate saltare, coprite con il coperchio per alcuni secondi. Fate risaltare nuovamente. Procedete fino a cottura dei gamberetti. Prendete un piccolo mixer, versatevi gamberetti e intingolo (eliminate l’aglio!) e la presa di pinoli e frullate grossolanamente.
Quando impiattate, proponete la fetta di polpettone con topping di pesto di gamberetti, del basilico spezzettato grossolanamente con le mani e un filo di olio extra vergine a crudo.
Buon Appetito! 
Nota: La tradizione ligure vanta un’ottima ricetta, il Polpettone Genovese o Polpettone di fagiolini alla ligure. Si tratta di una torta di verdure a base di fagiolini e patate; assolutamente vegan quindi, checché la parola rimandi ad un impasto a base di carne. Coloro che non l’hanno mai degustato ne restano estasiati. Quanti lo conoscono, lo amano apprezzandone tutti i profumi.
E’ un piatto assolutamente versatile, perché è goloso caldo, come piatto unico con contorno di insalata, e sfizioso freddo, come antipasto.
Il mio polpettone, avrete compreso, è “abelinàto” perché non ha e non vuole avere alcuna pretesa di autenticità dell’antica ricetta. Ho lungamente cercato di scovare la versione originale, ma ogni volta che mi convincevo di essere arrivata “al sapere”, scovavo nuovi pareri e ovviamente discordanti. Sicché posso riassumere le mie ricerche rivelandovi che per molti occorrerebbe unire un trito di funghi secchi al soffritto di cipolla, per altri sarebbe la maggiorana il vero ingrediente profumato che donerebbe un gusto indimenticabile, per altri ancora occorrerebbe non dimenticare la mortadella e per altri esisterebbero antichi testi nei quali si citerebbe la ricotta …

Girelle Sfogliate con Zucchine

di 8 commenti

Con una casa, un marito e due figlie piccole da accudire non è facile riuscire a ritagliarsi dei momenti tutti per sé. Così, quando questo accade ti senti pervadere da una sensazione di euforico benessere… E’ quello che mi è successo questo fine settimana!

Il maritozzo via per lavoro, le bimbe che insistono per dormire dai nonni….tu che ti ritrovi con un venerdì sera, un intero sabato e anche una domenica tutti liberi. Tu che con un accenno di ansia pensi “Bello!! … Ma che faccio?!“. Perchè tu ti occupi sempre -dalla sveglia fino a quando vai a dormire- della tua famiglia ed è un pò “strana” questa situazione… Comunque, “sono una donna, non sono una santa” e quel pensiero fugace  svanisce in fretta e furia come un lampo, divenendo in men che non si dica un “weekend con le amiche”, quelle di una vita! E il venerdì sera, tutte sulla mia “Kitty mobile”, perchè si parte! Viaaaaaa…

Il sabato, complice un sole che non era previsto (ma che non ci ha colte impreparate perchè il costume ce lo siamo portate comunque), ci siamo godute un pomeriggio divino, in un posto incantevole immerso nella natura. Non si sentivano che gli uccellini, l’acqua del lago e Jovanotti in lontananza come leitmotiv del lido. Ci siamo distese sul lettino e fra chiacchiere, risate, foto, ronfate…ci siamo abbronzate (loro) e scottate (io).


A fine giornata? Un’ottima grigliata sul camino … quanto siamo state bene! Infine, domenica abbiamo raggiunto il culmine gastronomico: pranzo in un magnifico rifugio a base di polenta uncia e funghi porcini… e tra un mese me ne vado al mare…

E’ domenica pomeriggio, sono rientrata a Milano. L’andar via è stato davvero il non dover pensare assolutamente a niente e nessuno: niente frigo da dover controllare e rifocillare, niente pappe da dover preparare, nessun pannolino da dover cambiare, nessuna regola da dover ricordare per l’ennesima volta, nessun piatto da sistemare, nessun pigiama da infilare, neanche una manina o un dentino da lavare, nessuna coperta da rimboccare, nessun orecchio teso durante la notte…

E’ domenica pomeriggio e io corro dalle mie cucciole perchè, più forte di tutto questo la pazzesca lontananza che ho provato! Quanto mi sono mancate!! Me le spupazzo, giochiamo, corriamo e ridiamo insieme ai giardinetti!

Poi la chiamata della mia carissima amica che non è potuta venire: “Clara che invidia! Ma in borsa hai messo un vestito per andare a ballare? Ci siete andate??“. Mi fermo un attimo, rido: “Ma sai che non ci ho nemmeno pensato! Sono proprio tanto invecchiata!?!? … ho portato il minipimer, vedi tu!!!“

Questa goliardia che ho piacere di condividere, mi porta a pubblicare una ricetta in tema con i ritrovi allegri e festosi con gli amici. Qualche settimana fa ho inaugurato la sezione “Srotoliamo!”, una pagina per quelle ricette che non ambiscono ad entrare nell’alta cucina, ma
che sicuramente rappresentanto valide idee per piatti veloci e
sfiziosi. Come questo stuzzichino, talmente ghiotto che uno tira l’altro. I miei amici li hanno sempre stragraditi … infatti non bastano mai!

INGREDIENTI per circa 15 girelle

1 rotolo di pasta sfoglia rettangolare
q.b. formaggio spalmabile (tipo Philadelphia)
1 zucchina
q.b. prosciutto cotto
1 uovo

PROCEDIMENTO

Stendete il rotolo di pasta sfoglia sulla placca da forno e spalmatevi sopra il formaggio. Tagliate la zucchina per il lungo, utilizzando la mandolina per avere fettine sottili che cuociano durante la breve infornata. Stendete le fettine lunghe di zucchina sulla sfoglia e poi adargiatevi sopra le fette di prosicutto cotto. Arrotolate la pasta formando un grosso rotolo.
Tagliate a fette (dello spessore di un dito circa) e formate delle girelle che adagerete sulla placca. Sbattete l’uovo intero in una ciotola e spennellart le girelle prima di infornare a 180° -forno a gas- per circa 20 minuti (le girelle sono pronte quando risultano ben dorate).
Gustatele con un fresco calice di ottimo Pecorino e … Buon Appetito!

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Con questa ricetta partecipo allo sfizioso e goloso Contest di Patrizia OGGI PRANZO FUORI!, nella categoria “Pranzo Fuori”
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Radiatori al Tonno Fresco con Pomodorini e Olive

di 12 commenti

Pare dunque che l’estate sia finalmente giunta! Oh sì!!
Per me potrebbero perennemente esserci giornate come queste: le trovo meravigliose e galvanizzanti. Sento poi il canto delle rondini che mi riporta indietro di anni e anni, davvero alla mia fanciullezza… nel medievale paesino abruzzese che ha dato le origini alla famiglia di mia mamma, ci sono tantissime rondini. Dalla chiusura alla riapertura delle scuole, con mio fratello e mia nonna, era lì che trascorrevamo l’estate intera. La mattina mi svegliavo perchè nel sottotetto sentivo il loro inconfondibile “cinguettio” (ma le rondini cinguettano, garriscono o zinzilulano??). E durante il giorno mi incantavo a guardare il loro volo meraviglioso. Lo avete mai osservato? Sembra giochino a rincorrersi, urlando e cantando e ridendo! E poi ancora, appena finivano gli scrosci estivi, con mio fratello andavamo alla fine dei tubi delle grondaie per vedere se qualche rondine piccina fosse caduta e scivolata lì dentro. Allora, la prendevamo piano piano e la portavamo a casa. La mettevamo in una scatola delle scarpe aperta e piena di cotone morbido e la rifocillavamo con le bricioline di pane. E mica scappava!! Mia nonna per tenerla al caldo se la metteva sul grembo e, ci crediate o meno, la piccina si rannicchiava tipo gattino! Poi chiamavamo mio zio, maestro di scuola che abitava di fronte casa nostra, le veniva a controllare le ali e ci aiutava a rimetterla in volo: sul palmo della palmo e poi un bel lancio in sù. Che ricordi!!
Tornando a queste belle giornate, con questo caldo niente di meglio di piatti molto veloci. Io poi adoro i gusti decisi e, mi ripeto, se mangio un primo piatto mi deve inebriare e dare piena soddisfazione! Questi radiatori te la danno eccome con questo gustoso tonno fresco, con le saporite olive e il profumato pomodoro. Sono ottimi
sia caldi che freddi e quindi ve li suggerisco anche per le feste in piedi, anche perchè son pronti in un attimo e vi faranno fare proprio una bella figura!

INGREDIENTI per 2 persone
150 gr pasta Radiatori
100 gr tonno fresco
150 gr pomodoro ciliegino
2 manciate olive taggiasche
1 manciata capperi
1 ciuffo prezzemolo
q.b. olio extra verine d’oliva
q.b. sale
1 spicchio d’aglio

 


PROCEDIMENTO
Accendete il gas sotto la pentola dell’acqua per la votra pasta. Nel frattempo, tagliate il tonno a toccheti e dividete a metà i pomodorini. In una padella antiaderente fate soffriggere poco olio extra vergine con lo spicchio d’aglio; poco dopo l’inizio del suo sfrigolare (non fate diventar scuro!), aggiungete i pomodori e il prezzemolo. Fate saltare a fiamma viva pochi minuti, unite una moderata presa di sale e dopo aggiungete i tocchetti di tonno fresco. Continuate a far cuocere il vostro sughetto. Dopo cica 3 minuti unite le olive e i capperi e continuate a far saltare il vostro gustoso intingolo. Allungate un pochino con qualche cucchiaiata dell’acqua di cottura nella quale la vostra pasta starà nel frattempo cuocendo. Regolate di sale e spegnete la fiamma: il sugo è pronto appena il tonno è cotto. Scolate la pasta al dente e fate saltare in padella con il sughetto.
Buon Appetito!
Nota: Si è forse più abituati a gustare la pasta con i filetti di tonno sott’olio, ma se non ne avete ancora avuto modo, gustatela con il tonno fresco (quello rosso e sodo), perchè ne vale la pena. Il tonno fresco dona un gusto speciale alla vostra pasta, che siano radiatori, penne rigate o spaghetti!

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Con questa ricetta partecipo allo sfizioso e goloso Contest di Patrizia OGGI PRANZO FUORI!, nella categoria “Pranzo Fuori”
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Mousse di Melanzana

di 8 commenti

…dovrei iniziare a postare tre ricette al dì… cucinando a pranzo e cena e diversificando sempre le proposte, arrivo a realizzare e fotografare tantissime ricette ogni giorno! E siccome sono avviate le stupende giornate, sono tutte freschissime, semplici e gustose. Vi confesso poi che mi sto anche divertendo ad inventare nuovi contesti per gli scatti fotografici (quando riesco a prepararli … il più delle volte spadello, spignatto e in massimo 3 minuti i miei famelici richiamano il piatto. Sicché lo scatto è veramente frettoloso purtroppo).
Oggi volevo proporvi un colorato e gustoso primo piatto, non ve li sto presentando e sinceramente me ne dispiace … però ho testé deciso di pubblicare una ricetta diversa, perché è veramente speciale! Vi obbligo a provarla!!
No dai, è sempre un invito il mio…ma spero lo seguiate perchè ne vale la pena. Adoro le melanzane, nel mio frigorifero c’è quasi tutte le settimane una bella melanzana; da maggio ad ottobre poi sono di stagione e quindi meno care e più saporite!
Addentrandoci in questa appetitosa e delicata ricetta, vi segnalo che appartiene alla famosa categoria “minimo sforzo, massimo risultato” e che è anche economica. Si sposa a meraviglia con la carne alla griglia e vi farà impazzire accompagnata con crostini e bruschette. Ne ho testate di diverse versioni: con capperi, con tonno sott’olio, con prezzemolo, con paprika, con limone, con menta, con sesamo, con la melanzana grigliata invece che appassita. Insomma, come vedete e come sapete, la meraviglia della cucina è proprio questa: tantissime varianti che ti permettono di spaziare con la fantasia, con i colori, con i gusti! Questo è l’insieme che prediligo,  leggerissimo, indicato per chi ha intolleranza al glutine e altresì per chi segue la dieta vegetariana:
INGREDIENTI
per una bella ciotola di crema, indicata per circa 2 persone
1 bella melanzana lunga
meno di 1/2 spicchio d’aglio
2 cucchiai da minestra di yogurt intero greco (greco, mi raccomando!)
3 cucchiai da minestra di olio extra vergine d’oliva
q.b. sale
PROCEDIMENTO
Accendete il forno e portate la temperatura a 200° – forno a gas -. Prendete la vostra melanzana, lavatela, bucherellatela per bene con una forchetta e ponetela sulla placca da forno rivestita dell’apposita carta o da alluminio. Fate appassire e ammollare per circa 45 minuti (la buccia diverrà scura e tutta raggrinzita, al tatto la polpa deve essere morbidissima).
Estraete dal forno e lasciate riposare per una decina di minuti. Mettetevi sopra il lavandino, spellate le melanzane e poi strizzate bene la polpa in modo da farle perdere tutta la sua acqua. Ora ponete nel mixer insieme a tutti gli altri ingredienti e frullate tutto alla massima velocità per alcuni minuti. Otterrete così la vostra profumata ed estiva crema. Ponete in frigo e servitela appetitosamente fresca.
Buon Appetito! 

 

Nota: me lo avete chiesto in tanti e ve ne ringrazio! Tutta la famiglia si è rimessa in sesto…”papy” in fase di nettissimo recupero!


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Con questa ricetta partecipo al meraviglioso contest di Food140   “…freddo…d’estate!!!!“

Tartellette Doppio Cioccolato e Nocciole di Giffoni

di 22 commenti

E’ da una settimana che a casa mia gira un virus che ti sconquassa e ti scompone con dolori in tutto il corpo.
L’ha testata in primis Beatrice, che provata ha passato due giorni in braccio dicendomi “ti voglio un bene che non finisce più come il cielo” (la frase più bella del mondo!). Dopo 48 ore, Eleonora ha passato una notte spalmata addosso, tutta spaventata, sibilando “mamma, io vojo benne” (e questa è la frase più stupenda del mondo!).

Tutti questi pastrugni trottolini mi hanno fatto ciapare il virus, ovviamente il giorno della recita di fine anno alla scuola di Beatrice (che non ho voluto perdere; ma odiando le untrici, mi son tenuta a debita distanza da tutti!).

Comunque, in circa 24 ore mi sono dovuta rimettere in piedi perchè l’ultimo membro della famiglia ancora immune dall’invasion è stato colpito e affondato dopo avermi assistito e consolato nella mia notte di delirio febbrile. Solo che ‘sto virus al maritozzo gli sta durando da più di 76 ore! Non c’è medicinale che riesca a dargli tregua, specie al mal di testa, che ormai lo tiene stretto in una morsa senza eguali.
Ma anche se ci è malato “il papy” (a scuola Beatrice fa inglese e ogni tanto pronuncia questo “papy” che in effetti più che very english, fa very Christian De Sica), le bimbe non riescono a contenere il loro spirito che in questi giorni è un pochino pazzerello (laddove per pazzerello è da intendersi un educato eufemismo che cerca di mascherare in modo affettuoso la realtà dei fatti). E questo enorme disagio, ieri ha purtroppo comportato il non riuscir a raggiungere la festa di compleanno di una cara amica di Beatrice …  e la mia big princess, al risveglio dal riposino, ha così ricevuto una delusione immane.
Serviva un’operazione coinvolgente per toglierle quel musino sconfortato: “Ti va di fare un pò di paciugoghi in cucina, insieme tu ed io?“. La mia proposta è stata un gran successo e non solo … questa mattina la nostra colazione è stata superlativa!

INGREDIENTI
circa 25 tortine
150 gr burro
150 gr zucchero
2 cucchiai zucchero a velo vanigliato
250 gr farina 00
2 cucchiaini lievito per dolci
1 uovo
3 o 4 cucchiai di cacao amaro in polvere
100 gr cioccolato fondente
25 circa nocciole intere di Giffoni

PROCEDIMENTO
Fate sciogliere a bagnomaria o al microonde il cioccolato e mettetelo da parte intanto che si intiepidisce. Con l’aiuto di un cucchiaio di legno (lo suggerisco al posto delle fruste in questo caso) lavorate il burro ammorbidito con lo zucchero e lo zucchero a velo vanigliato. Aggiungete al composto la farina mescolata al lievito e ultimate amalgamando anche l’uovo. A cucchiaiate iniziate a incorporare il cacao in polvere, lavorando adesso con le mani, fino ad ottenere un composto dal colore scuro omogeneo, morbido e abbastanza sodo … che potrà ricordarvi una frolla, ma che invece è differente!

Riscaldate il forno, portando la temperatura a 170° -forno a gas-.
Prendete con le mani delle palline di questo impasto e foderate gli stampini (io ho usato quelli in silicone per i cup cakes; se utilizzate quelli in alluminio per i muffin, suggerisco di ungere leggermente il rivestimento interno). Create anche il bordino perchè dovrà contenere un cucchiaino da caffé di cioccolato ammorbidito; infine, fate troneggiare una gloriosa e speciale nocciola. Infornate per circa 40 minuti.


Buon Appetito!
Nota: le nocciole di Giffoni sono pregiatissime e caratterizzate dalla forma tonda tonda, dalla polpa bianca e dal gusto particolarmente aromatico. Insomma, sono buonissime! Vantano Indicazione Geografica Protetta e sono prodotte nel salernitano.

 

Con questa ricetta partecipo ai seguenti golosi, stuzzicanti e divertenti contests:
“Facciamo colazione insieme” di Erika 
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“Cioccolatiamo” di Angela
  
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“Ricette Ripiene dall’Antipasto al Dolce” di Dauly
 
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“Ogni Riccio un Pasticcio” di Erica 
 

Rombo al forno al profumo di Prosecco di Valdobbiadene

di 12 commenti

Domani il mio Blog festeggia il suo primo compimese! Un mese da quando ho annunciato “al mondo” l’esistenza di questo diario di cucina e di ricordi, di emozioni e di racconti.
Ho pensato a come poterlo festeggiare, quindi a quale ricetta proporvi: “Un dolce ovviamente!“.
E invece no. Dato che questo blog nasce dall’insospettabile album di foto “Spignattando & Improvvisando”, pubblicato inizialmente per ridere e poi come mia soddisfazione dei vari piatti che questa cucina sfodera, ho pensato alla ricetta con la quale iniziarono le richieste di “Clà mi dai gli ingredienti? Come lo fai??“…
Pochi giorni fa ho trovato freschissimo e ad un prezzo irrinunciabile il rombo chiodato. Max lo adora e quando andiamo al ristorante non lo prendiamo pressoché mai, dato il costo pazzesco che viene proposto e la porzione che non è mai sufficiente a placare i nostri animi (e poi non so voi, ma io al ristorante in genere tendo ad ordinare piatti che a casa non cucino o che contraddistinguono il locale!).
Sicchè ho preso felice come una Pasqua questo grande rombo, e disponendo di una bottiglia di ottimo Prosecco di Valdobbiadene  l’ho preparato con una profumata variante (adoro il Prosecco e quello di Valdobbiadene è in assoluto quello che riesce a parlare con la mia anima…fino ad arrivare alla testa!). Inutile dirvi che se questa ricetta è qui, è perchè ci è piaciuta tantissimo ed è quindi con il mio solito entusiasmo che vi invito a provarla.
Un sentito grazie per essere qui a leggermi!
INGREDIENTI per 2 persone
900 gr circa rombo chiodato (la varietà chiodata è quella priva di squame)
500 gr circa patate
1 manciata olive
1 manciata capperi
1 spicchio d’aglio
q.b. salvia e rosmarino
q.b. sale e pepe
q.b. olio extra vergine
1/2 bicchiere Prosecco di Valdobbiadene
PROCEDIMENTO
Fatevi pulire il rombo dal pescivendolo; diversamente provvedete a rimuovere le viscere e a desquamare nel caso aveste varietà non chiodata.
Lavate le patate e sbucciatele. Fate delle sottili fette con la mandolina (avrete fettine tutte della stessa dimensione, belle sottili!) e mettetele a bollire in acqua leggerissimamente salata per circa 3 minuti. Rivestite la placca da forno con la carta apposita e adagiatevi le fettine di patate scolate, leggermente sovrapposte. Dopo aver formato questo bellissimo letto, iniziate ad arricchirlo con una piccola presa di sale, una ancor più piccola presa di pepe e un filo d’olio extravergine. Terminate con gli odori, le olive e i capperi e l’aglio a pezzetti.
Accendete il forno e portate la temperatura a 200 °.
Adagiate nel centro della placca il vostro magnifico rombo, che riempirete con un rametto di rosmarino, alcuni capperi e un paio di olive. Salate leggermente il rombo, mettete un filo d’olio extra vergine e irrorate pesce e patate con il Prosecco.
Infornate per 30 minuti. Pulite e servite immediatamente.
Va da sé che questo piatto deve essere accompagnato da Prosecco di Valdobbiadene! 
Sarà un pasto divinamente profumato, raffinato e squisito.
Buon Appetito!
Nota: troverete assai più semplice porzionare questo pesce che altri! Incidete la pelle al centro del pesce ed eliminatela. Con l’aiuto di 2 cucchiai asportate i filetti superiori; eliminate la lisca e
prelevate i due filetti inferiori.

Polpettine morbide al forno

di 16 commenti


Polpette. Ci sono polpette e polpette però! Io adoro quelle tenere, morbide. Al sugo poi… mmmhhh buonissime con le orecchiette e a fine pasto ti senti così bene! 

Le mie pupe però questa volta non ne hanno voluto sapere. “Sugo no mamma!” mi dice la piccola. “In bianco!” sollecita l’altra. Eh, bon, che bianco sia!  

Ecco riprendere in mano un foglietto che non ho ancora trascritto sul mio diario di cucina. Questa ricetta me la diede mia mamma “a voce”; è come le prepara lei e come le preparava mia nonna le polpette. Tengo questo foglietto così com’è, nella prima pagina del mio diario, al quale sono particolarmente affezionata. Iniziai a riempirlo poco dopo la scomparsa di mia nonna, che vivendo in casa con noi, per me fu particolarmente sofferta. Era davvero la mia seconda mamma. 

Solitudine. Vuoto. Smarrimento … mi mancò terribilmente. Di lei oggi conservo pensieri lieti e felici ed è per me una figura positiva e indelebile. Costruttiva e stupenda.

Ma torniamo alle polpette perché altrimenti mi rattristo e direi che non è il caso visto che questo post nasce invece in occasione di un momento assai lieto: questo pomeriggio ci sarà la recita scolastica di fine anno di Beatrice! Che emozione!! E allora mi son portata avanti e assieme alle mie princess abbiamo preparato delle golose polpette al forno. 

Più leggere di quelle fritte, mica meno buone però! Anzi!!  

INGREDIENTI per 4 persone
600 gr trita di prima scelta
4 cucchiai colmi di grana
100 gr di pane raffermo
q.b. pangrattato
q.b. latte
3 uova
q.b. sale
q.b. farina
q.b. prezzemolo
q.b. olio extra vergine

PROCEDIMENTO
Mettete il pane ad ammollare nel latte. Intanto lavorate insieme la carne, le uova, il grana e un pizzico di sale (io il prezzemolo nelle polpette lo odio, quindi non lo metto mai. Ve l’ho indicato in rispetto della ricetta che lo prevede). Fate lavare bene le mani ai vostri piccoli aiutanti perché ameranno impastare tutto questo insieme! Aggiungete il pane strizzato e lavorate ancora (se l’impasto vi sembrerà troppo morbido aggiungete del pangrattato). Con l’aiuto di un po’ di farina nelle mani formate delle polpette che abbiano grandezze quanto più simili possibili. Provate a far fare le polpette anche ai vostri piccoli chef…vi stupiranno (Beatrice ha fatto polpette molto più belle delle mie, lo devo ammettere!).
Queste perfette rotondità sono state realizzate dalle manne abili di Beatrice
Accendete il forno a 200° – forno a gas – prendete una pirofila grande a sufficienza per contenere tutte le vostre invitanti polpette; mettete un filo d’olio, unite le polpette rigirandole per farle ungere. Infornate per circa 20 minuti –coprite con stagnola i primi 10 minuti- rigirando di tanto in tanto (la cottura finale dipende dalla grandezza delle polpette; mi raccomando non eccedete poiché si seccherebbero perdendo la loro caratteristica morbidezza).
Buon Appetito!

Nota: Queste polpette sono un secondo goloso, splendide calde e meravigliose fredde, accompagnate da insalata o da pisellini. Sono anche perfette per l’aperitivo insieme a vino bianco fresco.