Giorni fa ancora notavo tristemente quanti brutti prodotti freschi ci fossero sia al mercato che nei due supermercati che bazzico e quanto fossero alti i prezzi; è così che sono incappata in questo coso mostruoso a forma di pallone a 0,80 eur al kilo: “Puntarelle“. Devo aver avuto un’espressione molto buffa poichè una shura ridendo mi ha ammonito: “E’ un’insalata … germogli della catalogna“.
L’altro tardo pomeriggio, Max al telefono mi dice che per cena desidera un piatto di spaghetti. Sicchè, ho pensato di condirlo con acciughe e pangrattato. Ma l’apertura del cassetto del frigo mi ha ricordato l’esistenza delle puntarelle, non solo in natura ma pure lì, davanti ai miei occhi … imploranti di non farle marcire. “Ma come si puliscono??“. Grazie al cielo la Rete è ricca di tutorial (ho pure scoperto che esiste il taglia puntarelle) e mi ha anche illuminata sul fatto che a quella semplice pasta che avevo intenzione di allestire, bastava unire quelle puntarelle. Ma guarda un po’ con ‘ste puntarelle che bell’invitante e diverso primo piatto ho offerto al mio famelico maritozzo, che con mia gioia ha gradito parecchio. “Questa la pubblichi!” ha esortato a fine pasto 🙂
INGREDIENTI per 2 persone
300 gr di puntarelle pulite
5 filetti di acciunga sott’olio
1 pacchetto crackers (o q.b. pangrattato)
1 spicchio d’aglio
q.b. pecorino
PROCEDIMENTO
Ciò che è subito stato chiaro dai primi video vagliati, è stato che il lavoro non sarebbe stato velocissimo. Tuttavia, la cosa non è impossibile…anzi! Occorre solo una sorta di procedura che prevede il lavaggio preventivo, poi lo staccare uno alla volta i singoli germogli dal cespo più grande, privarli della parte finale che è così dura e poi suddividerli in strisce sottili (tagliarli a metà e poi ancora a metà nel senso della lunghezza). Poi si lavano ancora con cura le strisce e si pongono in una ciotola capiente, che si riempirà d’acqua fredda e cubetti di ghiaccio. Si lascia in ammollo per almeno 30 minuti per far perdere l’amarognolo. Il mio lavoro è durato circa 20 minuti (più “l’ammollo”).
Impiattiamo con un filo d’olio extra vergine a crudo e, per dare quel “non so che del grande chef“, uniamo anche un’acciuga al piatto … et voilà, la cena è servita!
Buon Appetito!