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Clara pasticcia

Diario di cucina e di emozioni

Panini al latte … senza burro

di 33 commenti

 
Prima di iniziare questo post mi preme scusarmi con le amiche blogger che non riesco a salutare pur leggendo le ricette. Purtroppo o per fortuna sono fagocitata da alcuni impegni e questo mi impedisce di essere presente come prima e come vorrei. Scusatemi!
 
 
Arieccoci con una ricetta “senza”! Questa volta i panini al latte sono con il latte, ma ho scelto di non includere il burro e di arricchirli con semi di papavero e sesamo. Li ho proposti sabato scorso come aperitivo e sono letteralmente spariti! Per fortuna li avevo provati prima di portarli in tavola, altrimenti non avrei potuto descrivere personalmente il buon gusto e la morbidezza di queste delizie. Siccome i panini erano parecchi, mi sono fermata dopo la 20ma forma e con la restante pasta ho formato una pagnotta … e non pensiate che questa abbia avuto vita più lunga 😉
INGREDIENTI
per circa 30 o 40 panini (o 20 panini e una pagnotta)
 
280 gr latte intero
3 cucchiai olio extra vergine d’oliva
25 gr lievito fresco o 1 bustina lievito secco
1 cucchiaino colmo di zucchero semolato
1 cucchiaino colmo sale fino
500 gr farina Manitoba
 
q.b. latte tiepido
1 tuorlo
q.b. semi di papavero e sesamo

PROCEDIMENTO

Per
chi avesse la MDP (Macchina Del Pane): inseriamo nel contenitore
della macchina il latte, l’olio e il lievito fresco -se non lo avessimo, useremo quello secco con la farina nel prossimo passaggio) e misceliamo con cura fino a quando il lievito è completamente sciolto. In una ciotola capiente mischiamo la farina con lo zucchero e il sale e poi versiamo il tutto nel contenitore della macchina -a questo punto, seavessimo il lievito secco, poniamolo nel centro della farina-. Impostiamo la funzione IMPASTO.
La macchina impasterà nei minuti previsti (almeno 15) e farà lievitare per
almeno 50 minuti.
Nel
caso in cui non disponessimo della MDP: in un grande contenitore versiamo la farina e il sale e misceliamoli. Sciogliamo
il lievito e lo zucchero in mezzo bicchiere di lattetiepida (ovvero parte dei
280 gr indicati) e aggiungiamo alla farina, unendo anche l’olio e la rimanente
acqua. Impastiamo con cura per circa 10 minuti, fino ad ottenere un impasto morbido,
liscio ed elastico. Copriamo con pellicola da cucina e mettiamo a riposare per
almeno 40 minuti.
 
Al termine della lievitazione prendiamo l’impasto e
suddividiamolo in piccoli pezzi (circa 30 gr l’uno). Per dar loro la forma tiriamo leggermente l’impasto verso il basso
in modo che la superficie risulti liscia e creiamo dei piccoli panini che poseremo sulla leccarda rivestita di carta forno. Spenneliamo le superfici con del latte tiepido e facciamo lievitare coperti con un canovaccio pulito per
ancora circa 1 ora e mezza. Prima di infornare spenneliamo ulteriormente le superfici con il tuorlo e a piacere spolverizziamo con del sesamo o dei semi di papavero.
 
Poi in forno a 180° (gas e statico) per circa 20
minuti (per la pagnotta invece: bagnamo con il latte tiepido prima della seconda lievitazione e prima di infornare facciamo cadere una pioggia moderata di sale grosso. Facciamo cuocere 30 minuti). Sforniamo e facciamo raffreddare!
 
 
Buon Appetito!

Filetto di Salmone all’Arancia (al microonde)

di 25 commenti

 
…”no, non posso aspettare! Devo assolutamente pubblicare questa ricetta“… sono certissima che noi tutte foodblogger si cucini, si fotografi, si scarichi e si archivi sul pc, pensando di pubblicare il giorno seguente o quello dopo ancora o tutt’al più la settimana successiva.
Però, magari accade che lo stesso giorno o il pasto seguente si realizzi una nuova ricetta, una chicca che ci soddisfi parecchio. E in un solo weekend si riempie il folder con almeno 3 nuove proposte … “Vediamo … cos’ho lì? … allora, quella potrei pubblicarla venerdì, urca questa non l’ho ancora messa e … oh cavolo c’è anche quest’altra che se aspetto ancora mi passa di stagione!! E questa? Uhsignur mmmmhhh … però che brutte foto!”.
 
Avevo una mia scaletta dunque. Avevo già in mente di pubblicare altro. Poi è arrivata lei, Simona. Amica virtuale da mesi. E nonostante ciò, il feeling è scattato eccome: mi piace leggere il suo blog, ammirare le sue foto e mi rallegra tantissimo quando passa a salutarmi. Inoltre, quello che prepara mi piace sempre un mondo, è nelle mie corde. Infatti … Simona sabato scorso ha pubblicato questa ricetta di “Salmone al mandarino e finocchietto selvatico” …non sono un’amante del finocchietto, ma del salmone sì! E leggo di una stuzzicante marinatura e a seguire della cottura al microonde, trovando il tutto meraviglioso. Così, questo martedì ho acquistato il salmone… per la ricetta originale fate affidamento a Simona, qui trovate la mia versione! Ah, risultato strepitoso!!
 

 

INGREDIENTI
per 2 persone

circa 400 gr filetto di salmone
½ arancia
 q.b. sale

2 finocchi
q.b. e a piacere ricotta salata
qb e a piacere briciole di pane tostato

PREPARAZIONE

 
Mettiamo sul fuoco acqua salata in una capiente pentola, adatta per la cottura al vapore. In attesa che giunga a bollore, laviamo i finocchi e tagliamoli in 4 spicchi ciascuno.

Laviamo il filetto di salmone, asciughiamolo e tagliamolo se ce ne fosse bisogno. Aiutandoci poi con un coltello affilato, togliamo la pelle. Prendiamo un contenitore che possa andare nel microonde, poniamo il salmone all’interno e bagnamolo con il succo dell’arancia. Lasciamo marinare per circa mezz’ora, rigirando spesso.

Nel frattempo cuociamo i finocchi al vapore, fino a quando saranno teneri (circa 20 minuti).

Ora che è trascorso il tempo di marinatura del salmone, saliamolo con moderazione, copriamo con il coperchio del contenitore e cuociamo a 850 W per 3 minuti e mezzo (il mio microonde non indica la potenza quindi ho messo al massimo e per 3 minuti). Lasciamo poi riposare nel forno per 5 minuti. A seguire, apriamo la scatola con attenzione poichè ne uscirà del vapore.
 

 
Impiattiamo mettendo il salmone e i finocchi accanto, sui quali potremo far cadere una spolverata di ricotta salata grattugiata e altresì delle briciole di pane tostato, ultimando con l’intingolo profumato all’arancia.

 
 
Buon Appetito!
 

Nota: non sono una nutrizionista, ma posso dire che mi sembra una preparazione leggera? E’ vero che abbiamo il salmone e che con la cottura al microonde – il cui risultato ricorda quella al vapore- tutto il grasso resta a far da intingolo, ma non ci sono altri grassi aggiunti.
Nota bis: questo piatto è di una semplicità incredibile, molto buono e raffinato. Il gusto dell’arancia è molto delicato e non disturba. Anzi! 
Nota ter: secondo e contorno deliziosi pronti in 30 minuti. Ho fatto bene a fidarmi della mia cara Simona 🙂

 
 
— — —
 
Ringrazio di cuore la dolce Inco di “Dolce e Hobby” per avermi omaggiata del premio Dardos,
che ricevo nuovamente con estremo piacere ed emozione!
Grazie infinite per aver pensato a me!!
 
Purtroppo, per mancanza di tempo -perdonatemi- questa volta dono questo award alle prime 15 bloggers che passeranno a trovarmi oggi!

Braciole di Maiale al Porto Rosso

di 26 commenti

 
A scuola c’è una comoda bacheca nella quale vengono appese tutte le comunicazioni “good to know”. Si leggono i più disparati avvisi: “Mamme ricordate di cambiare le scarpe ai vostri bimbi” o “Si è verificato un caso di varicella” e poi “Martedì Anna vi aspetta alle 16:00 per festeggiare il suo compleanno nel salone della scuola! Accorrete numerosi!!“. E poi eccolo lì, il foglietto con il menù della settimana. Quello che ogni brava mamma tiene appeso al proprio frigo…quello che io non ho! Addirittura mi dimentico di leggerlo, così capita che io abbia in lista di cucinar risotto allo zafferano e poi pollo con i cavolfiori … e scoprire che lo hanno mangiato a pranzo! Ci sono mamme furbissime che prima di accompagnare il proprio pargolo in classe leggono il menù della giornata per farlo memorizzare al pupino e per ricordarselo a loro volta. Io ho pensato di far le foto con il cellulare…ma nemmeno così lo consulto, me ne dimentico… E allora, so che con le braciole di maiale cado sempre in piedi perchè non ci sono mai nelle proposte 😉 
Carne assai magra e altresì poco costosa. Ma ha un unico dannato difetto: diventa durissima con la stessa facilità con cui pronunci “BRACIOLA!”. I trucchi per non cadere nella trappola della suola sono molteplici, dalla marinatura alla creazioni di intingoli goduriosi e al famigerato momento in cui “sì perfetto sono cotte, toglile viaaaa!“. E se con le bimbe me la cavo (senza capricci) con una golosa panatura, per me e il maritozzo l’ultima volta ho optato per lo stappare una bottiglia di Porto Rosso ricevuta a Natale… Cremina molto poco calorica per un gusto molto appagante 🙂
INGREDIENTI
per 2 persone
 
3 braciole di maiale
2 spicchi d’aglio
q.b. olio extra vergine d’oliva
q.b. sale grosso
q.b. erbe provenzali
(mix di erbe aromatiche essicate che acquisto ogni anno ad Antibes. E’ un trito di timo, rosmarino, basilico, origano e santoreggia).
1/2 bicchiere Porto Rosso
1/2 cucchiaino maizena

PROCEDIMENTO

Facciamo scaldare una padella antiaderente con due spicchi d’aglio e circa 2 cucchiai di olio extra vergine d’oliva. Quando l’olio inizia a sfrigolare, aggiungiamo le spezie e il sale grosso e rimestiamo.
 
Uniamo le braciole. Facciamo colorire un lato e poi dopo un paio di minuti circa rigiriamo e irroriamo con il Porto. Ultimiamo la cottura della carne e appena è pronta la togliamo immediatamente dalla padella e la poniamo sul piatto di portata.
 
 
Al liquido in padella uniamo la maizena e la facciamo ben sciogliere a fiamma dolcissima: si creerà una golosa cremina che porremo sopra le braciole. Serviamo altresì e a piacere con una lacrima di olio extra vergine a crudo. 
 

Buon Appetito!
 
 


Involtini di Coste

di 23 commenti

Dopo quasi nove mesi di blog, avrete capito quanto le verdure siano amate nella mia cucina. Di ogni tipo, quasi… Di ogni genere, più o meno… Sì, a dir la verità non è che proprio tutte mi facciano venire convulsioni di felicità. Parliamo delle coste ad esempio. MMMmmmhhh…no! Le prendo perché di stagione, economiche e  altresì piacciono all’amato consorte (in pratica le preparo solo per lui, che se le porta in ufficio). Ci provo a mangiarle, ma ogni volta resto scettica. Il loro gusto non mi convince. E poi le trovo poco versatili … errore!! Sì, perchè vai e vai che cerco di farmele piacere ho sperimentato alcune soluzioni. Questa di oggi ad esempio: è davvero strepitosa! Mi sono spazzolata tutto e con un gran sorrisone. E il dolce maritozzo? Era ancor più contento di me; ma non sulla quantità: “Vuoi dirmi che l’antipasto era tutta la mia cena?!?“

INGREDIENTI per 2 persone
(nel caso lo proponiate come secondo piatto…aumentate le dosi!)

100 gr prosciutto crudo
100 gr fontina
q.b. olio extra vergine d’oliva
q.b. parmigiano
circa 8 foglie di coste

PROCEDIMENTO

Sbollentiamo in acqua salata le sole foglie delle coste (i gambi riserviamoli per un contorno: fatti in padella con poco olio e sale, fateli cuocere con un coperchio per alcuni minuti). Occorreranno uno o due minuti perchè le foglie si ammorbidiscano; poi con estrema attenzione leviamole dall’acqua. Ora lasciamole raffreddare e nel frattempo prepariamo il loro ripieno. Ricaviamo delle striscioline dalla fontina e separiamo ben bene le diverse fette di prosciutto. Ungiamo una teglia, accendiamo il forno e portiamo a 200° (gas e statico). Nel frattempo le foglie di coste saranno divenute maneggiabili; prendiamone una, poniamo sopra una fetta di prosciutto crudo e poi un pezzetto di fontina. Richiudiamo come se dovessimo fare un pacchetto regalo, maneggiamo con cura e delicatezza e poggiamo il fagottino sulla teglia, dalla parte delle pieghe in modo che non si smonti.

 

Proseguiamo così, fino al termine degli ingredienti. Ora innaffiamo con una lacrima d’olio e facciamo cadere una moderata pioggia di parmigiano. Inforniamo per circa 15 minuti.

Serviamo subito.

Buon Appetito!

 

Polpette al forno di riciclo (senza uova)

di 34 commenti


Ci sono giorni in cui le mie pupe spazzolano il piatto in men che non si dica. Ci sono giorni in cui il piatto lo sdegnano senza alcuna pietà. Questa ricetta nasce grazie a uno di quest’ultimi casi.
 
Solo un’oretta prima. “Facciamo lo spazzatino giallo questa sera! Chi vuole aiutarmi?!”. Contentissime, le mie principesse han partecipato all’apertura della bustina di zafferano, rimestato nel calderone per creare la magia del colore formulando attentamente le parole segrete, messo il coperchio e poi proseguito in cameretta i loro giochi. Ora di cena. Eleonora, che a meno di 3 anni parla come una tedesca, ha esordito: “Mamma, io esto spetino vojo no!”. L’altra ha preso la palla al balzo: “Non mi piace lo spezzatino. Mamma, chi ti ha detto che lo volevo?”. Quest’ultima affermazione s’è guadagnata il mio sguardo da STerminator, facendo loro coprire il viso con le mani, in segno di vergogna. Ma con calma -quella che in queste occasioni non mi appartiene- ho semplicemente confutato: “Evidentemene non avete appetito”. Così, la diplomatica Beatrice, che parla sempre per due, ha rettificato: “Mamma è che noi PRIMA vorremmo SOLO la polenta”. Sicché, voi pensate che la taragna, con tutti quei pezzettini neri, le abbia invitate all’assaggio?! Esatto, i capricci sono saliti alle stelle…

E fu così che mi ritrovai un avanzo di spezzatino allo zafferano. Una dose irrisoria che però mi spiaceva buttare, pur non sapendo come ricicciarmela. E’ allora che mi sono tornate in mente le polpette di Elena, la mamma della mia cara Anna. Lei non le realizza mai con la trita: fa sempre cuocere carne diversa, bianca o rossa o gli avanzi degli arrosti, e crea delle delizie fritte pazzesche. Però, io non desideravo friggere o appesantire la nuova proposta. In definitiva ho solo assemblato 3 ingredienti, creato sfiziosi bocconcini e infornato. Vi dirò: eran più buoni dello spezzatino!
 


INGREDIENTI
per circa 15 polpettine

150 gr avanzo di spezzatino / arrosto / …
100 gr ricotta
1 pacchetto crackers frantumato (ne avrete di sicuro…)
q.b. olio extra vergine d’oliva
q.b. e a piacere: sesamo o semi di papavero

 
 
PROCEDIMENTO

Inseriamo la carne avanzata, la ricotta e il pacchetto di crackers nel mixer. Frulliamo alla massima velocità fino ad ottenere un composto omogeneo (circa 1 o 2 minuti). Accendiamo il forno a 200° (gas e statico) e ungiamo una piccola teglia. Su di un piatto disponiamo del sesamo e su di un altro dei semi di papavero. Ora prendiamo circa un cucchiaio da minestra di impasto e formiamo delle polpettine con le mani, passiamo in uno dei due piatti in modo che rimangano attaccati i semini e poi poniamo sulla teglia. Proseguiamo fino al termine dell’impasto. Inforniamo per circa 5 minuti, rigiriamo le polpette e completiamo per ulteriori 5 minuti.

 
 
Queste polpettine restano morbide, morbidissime. Formano una golosa e sottile crosticina per rivelare un impasto davvero scioglievole. Perfette come antipasto caldo o freddo o come secondo piatto caldo.
 
 

Buon Appetito!



Baby Rapunzel Cake

di 40 commenti

 
“Ancora?!” – “Un’altra???” – “…così la viziate…” – “Mi sembra un po’ un’esagerazione…“
 
E a dirvi il vero, io non la penso per niente così!
 
Sì, sempre per la mia Beatrice. Un’altra torta realizzata per lei, per il suo compleanno e per l’ennesima festa! Chi mi disse: “Poverina! E’ nata il giorno di Natale, riceverà un solo regalo…“, non sapeva con chi stava parlando! Io AMO il compleanno. Trovo che sia il giorno in cui ognuno di noi dovrebbe essere solo e unicamente coccolato e viziato, poichè deve essere il giorno più bello! Arriva una sola volta l’anno e se ci va bene per almeno una 80ina di volte. Dico io: perchè non dovrei viziarmi ottanta volte, in tutta una vita intera?!?
 
Quindi, che male c’è nel festeggiare o strafesteggiare il proprio compleanno? Intendiamoci, non un “Party Mamas”! Il fatto è poi che Max ed io festeggiamo i nostri compleanni almeno un paio di volte: uno in famiglia e uno con gli amici. Orbene, Beatrice quest’anno ha festeggiato una volta in più. Ricapitolando: festa a scuola con i compagni (ve li ricordate i miei 65 cupcakes??) e il giorno di Natale (soffio di candeline sulla Boston Cream Pie) ve li ho raccontati. All’appello mancava il w-e prima di Natale, quello in cui storicamente con i nostri amici ci si scambiano gli auguri. Al buffet che ho allestito ho allora aggiunto una torta per la mia Beatrice. E dato che avevo appena realizzato la Rapunzel Tower Cake per la sua amica Matilde, Max mi ha “ordinato” di farle una sorpresa tutta speciale…
 
 
Sono all’opera sul tavolo in cucina, fra cupcakes e teglie di lasagna. Ho scelto di decorare questa torta in modo semplice. Dato che Beatrice era innamorata della Barbie Cake che avevo realizzato, ho pensato di vestire in pasta di zucchero una delle sue piccole bamboline. 
 
Per realizzare una piccola torre ho rivestito in pasta di zucchero un cono gelato e l’ho posto sopra al cupcake preferito di Beatrice: quello alla vaniglia.
Semplice ma di effetto
 

Panini al latte … senza latte

di 27 commenti

Le mie pupattole impazziscono per i panini al latte. Farciti
ovviamente. Ma, ancor più ovviamente, chi non impazzisce per i panini al
latte?!
Ormai, sempre più invasata di ricette da voler realizzare –e la
foodblogosfera altri non è che un meraviglioso e incentivante spazio dove tuffarsi-, mi sono
prefissata di preparare in casa quante più alternative possibili per le merende
e le colazioni delle suddette pupe. Via libera a tortine, cupckes, biscotti,
pane, focacce e pizza … sono in modalità “ci sto per arrivare” per quel che
concerne le fette biscottate, la Nutella, le marmellate (per quest’ultime mi allertano che poi si
attiverebbe la modalità “vi prego fermatemi nel farle e nel mangiarle” … sicchè rimando e rimando).
Questa settimana ho aggiunto una nuova
merenda: il panino al latte fatto in casa, senza latte (e derivati). “E come
fai a chiamarlo panino al latte?!?” Beh…lo ricorda così tanto, ma così tanto!
Quel che posso garantire è che lo troverete estremamente soffice e morbidoso (grazie all’olio),
privo di crosticina e con gli stessi stretti alveoli. Non ha la nota dolciastra poiché non ho aggiunto troppo zucchero e poi è privo di burro. Noi donnine di questa casa siamo estremamente soddisfatte del risultato! Beatrice l’ha voluto senza creme o marmellate ed Eleonora l’ha seguita a ruota. L’ulteriore conferma del buon risultato è giunto dal maritozzo, che ha chiesto cortesemente
di togliergli da davanti ulteriori bocconi, prima di terminali. Infine, giovedì
pomeriggio, durante la merenda organizzata qui da noi con la piccola Anita, amichetta
di Eleonora, sono arrivati nuovi lampanti segnali di gradimento anche dalla sua dolce e amorevole mamma!

 

INGREDIENTI
circa 20 panini

500 gr farina Manitoba

25 gr lievito di birra fresco (o 1 bustina di lievito secco)

3 cucchiai olio extra vergine d’oliva

½ cucchiaino zucchero

(se desiderate un gusto più dolciastro
aumentate almeno a 10 gr fino ad un massimo di 60 gr)

1 cucchiaino pieno sale

280 gr acqua

 

PROCEDIMENTO
Per chi avesse la MDP (Macchina Del Pane), inseriamo gli
ingredienti nel contenitore della macchina seguendo l’ordine come da manuale (nel
mio ad esempio è: in primis i liquidi, a seguire la farina già mischelata con
zucchero e sale e a chiudere il lievito nel centro della farina) e impostiamo
la funzione IMPASTO. La macchina impasterà nei minuti previsti (almeno 15) e
farà lievitare per almeno 50 minuti.
Nel caso in cui non disponessimo della MDP, tiriamoci su le
maniche, laviamoci le mani e mettiamoci all’opera J In un grande contenitore
versiamo la farina e il sale e misceliamoli. Sciogliamo il lievito e lo
zucchero in mezzo bicchiere di acqua tiepida (ovvero parte dei 280 gr indicati) e aggiungiamo alla farina, unendo
anche l’olio e la rimanente acqua. Impastiamo per circa 10 minuti, fino ad ottenere un impasto
morbido, liscio ed elastico. Copriamo con pellicola da cucina e mettiamo a
riposare per almeno 40 minuti. Al termine della lievitazione prendiamo l’impasto
e suddividiamolo in piccoli pezzi (circa 30 gr l’uno). Per dar loro la forma
non occorre lavorare tipo polpette, ma tirare leggermente l’impasto verso il
basso in modo che la superficie risulti liscia. Io sono stata invece molto grossolana in
questa fase: ho lavorato con la pupattola grande e quindi abbiamo inserito i
nostri 30 gr circa negli alveoli della teglia da muffin…molto pratico! Chi invece desidera lavorare per bene, porrà i panini ben distanziati sulla teglia da forno rivestita con l’apposita carta. Facciamo lievitare coperti con un canovaccio pulito per ancora circa 1
ora e mezza, poi inforniamo a 180° (gas e statico) per circa 20 minuti.  Sforniamo, facciamo raffreddare e non finiamoli
subito tutti!
 
 

Buon Appetito!

 

Nota: Per donare ai panini il classico brunito, spennellarli con del tuorlo prima di infornare
Nota bis: A piacere si possono spolverizzare con semi di papavero o di sesamo
 

Pesce Persico ai Carciofi

di 18 commenti

Capita che il sabato mattino il maritozzo abbia delle “sbatte” da dover sbrigare. Questo slang a me ignoto fino a quasi 11 anni fa –e per chi non lo conoscesse: sbatta da sbattimento– è divenuto parte della mia vita. Le sbatte della dolce metà sono le più disparate: una volta c’è da andare in discarica per quel pezzo che si butta solo lì, poi quel ramo che sembra un po’ pericoloso è da dover tagliare alla casa sul lago, quindi poi c’è la discarica del verde, ci sarebbe anche un armadio da dover spostare dalla casa della nonna al terzo piano senza ascensore alla cantina dello zio che abita altrove, ma ti ricordi che dobbiamo assolutamente prendere un tubo particolare per quella parte in cucina che però si trova lì e solo lì a 40 km da Milano, ah ci sarebbe la doccia della mamma dell’amico d’infanzia che si sta per rompere e vuoi non dare una mano tu che sei così bravo, poi ancora l’altro amico avrebbe bisogno di una poltrona e c’è da portargli quella vecchia che abbiamo in solaio, per il sopralluogo di un progetto occorrerebbe incontrarci lì in quel paese là, già che ci siamo svegliamoci all’alba per andare in Toscana con un amico ed aiutarlo a fare un trasloco verso Milano… 

Per tutto ciò, il maritozzo ha avuto di diritto e ad honorem il titolo di “SbattaMan”. E’ per questo che alcuni pochi “eletti” temono la sua chiamata del giovedì: “Bella! Come va? Ascolta…sabato, come sei messo? No dai, cancella e vieni con me che devo…dai!!”. Altri sostengono che ormai non riesca più a rilassarsi, se non facendo sbatte. I più intimi han compreso che, drammaticamente, il maritozzo le sbatte “se le programma” -e te le programma- con mesi d’anticipo (per luglio ha già messo in cantiere il ridipingere le stanze della casa al lago e già che ci siamo spostare anche un paio di letti). E infine, come postula mio cognato: “e tu te lo sei pure scelto!”. E io è vero che ogni tanto mi lamento di tutto ciò, ma altresì io so bene che lui non può essere che così poiché ciò che lo contraddistingue è appunto il suo essere altruista e nobile, attento e sensibile.

Da una di queste sbatte del sabato mattina (ma ci sono anche quelle del mercoledì sera, o del venerdì alle 6 del mattino) il maritozzo mi rientra con un mazzo di …fiori?! …no, carciofi! Ecco come li ho preparati: 


INGREDIENTI per 4 persone

600 gr pesce persico
10 carciofi
3/4 bicchiere vino bianco
80 gr carota
80 gr scalogno
2 spicchi d’aglio
10 carciofi
q.b. sale
q.b. prezzemolo
q.b. olio extra vergine d’oliva

PROCEDIMENTO
 
Puliamo accuratamente i carciofi (li priviamo delle parti dure e dei ciuffetti interni poi dividiamo in quattro) e mettiamoli a bagno in una bacinella d’acqua e limone.
 

 

Mondiamo carote e cipolla. Prendiamo una capiente pentola di ceramica o antiaderente dove versiamo una lacrima d’olio extra vergine d’oliva e poniamo su fiamma dolce. Uniamo carote, cipolla e aglio e facciamo soffriggere per due minuti rigirando. Ora uniamo i carciofi e li lasciamo rosolare circa un minuto per poi bagnarli con il vino bianco. Lasciamo sfumare un minuto circa, saliamo uniamo a piacere del prezzemolo tritato e poi copriamo. Lasciamo cuocere un quarto d’ora circa.

Nel frattempo tagliamo a quadrotti o rombi il nostro pesce persico. Trascorso il quarto d’ora, poniamo il pesce sopra i carciofi e saliamo. Ricopriamo e lasciamo per circa 10 minuti, rigirando con attenzione di tanto in tanto, fino a cottura. Quando è pronto, se occorresse lasciamo cuocere senza coperchio un paio di minuti, il tempo che si asciughi se risultasse troppo liquido.

Impiattiamo e serviamo caldo con un filo d‘olio extra vergine a crudo e volendo anche una buona fetta di pane rustico tostato.

 

 

Buon Appetito!

 


Involtini di verza al forno ripieni di zucca, peperoni e cous cous

di 20 commenti

 
Fra le cose che adoro dello stare in cucina c’è anche il non aver nessuno attorno. Mi piace avere tutto per me frigo e dispensa. E nel frattempo amo ascoltare la musica … non ho un genere preferito, sono più e per lo più “umorale”.  I Metallica ad esempio mi rilassano. I Redo Hot mi caricano. Mina mi fa sognare. I Beatles mi fanno sentire spensierata mentre Madonna ha il potere di ringiovanirmi. I Super Tramp mi fiondano al mare, dove li ascolto sempre al massimo volume ogni volta che guido fra le colline pescaresi, discendendo al mare. I Depeche tirano fuori tanti pensieri…
 
Pochi giorni fa mi ritrovavo fra le braccia di Mina e della sua seducente “Marrakesh“, per la quale potrei mettere il repeat e dopo anche 50 volte non essere ancora annoiata. Avevo l’anta del frigo spalancata e la verza da cuocere. Intanto le note della canzone mi rendevano molto invitante quel singolo e turgido peperone giallo e stuzzicante anche quel pezzo di zucca … Poi, mentre cubettavo minuziosamente queste dolci verdure, chissà perchè mi è saltato in testa lo chef Giovanni Maggi che, durante una short lesson natalizia de La Cucina Italiana, raccontava quanto amasse lo zenzero fresco. Sicchè m’è venuta voglia di unire lo zenzero! Io quello fresco però non l’avevo (mai avuto a dir la verità), ma quello in polvere sì: “meglio di niente dai“. Le verdure e i profumi si sono uniti e per legante ho scelto il morbido e umido cous cous.
 
Siccome sono proprio orgogliosa del risultato ottenuto, condivido felicemente questo momento di spensierata e felice cucina 🙂

INGREDIENTI per 4 persone
 
8 foglie di verza
100 gr cous cous
(il peso si riferisce a cous cous già rinvenuto; il peso “a secco” dovrebbe essere circa la metà)
1/2 peperone giallo di media grandezza
80 gr zucca
1/2 pomodoro ramato
2 spicchi d’aglio
1 cucchiaino da caffè di zenzero in polvere
qb olio extra vergine d’oliva
qb sale fino

PROCEDIMENTO

Mettiamo a bollire dell’acqua per la cottura a vapore delle foglie di verza (le foglie possono essere sbollentate per pochi minuti; ma questa volta ho optato per la cottura al vapore). Puliamo le foglie di verza e laviamole.
Mondiamo accuratamente il peperone, la zucca e il pomodoro. Mettiamo in una padella antiaderente o di ceramica, assieme all’aglio, l’olio, una presa di sale e lo zenzero.
Facciamo cuocere a fiamm dolce, rimestando di quanto in quanto fino a cottura (le verdure dovranno essere morbidissime ma non spappolate). Nel frattempo ammorbidiamo le foglie di verza e prepariamo il cous cous.
 Quando il mix di verdure sarà pronto, uniamo il cous cous e mescoliamo. Ora possiamo procedere alla crezione dei nostri involtini! Accendiamo il forno a 200° (gas – statico) e ungiamo una teglia da forno. Ora
riprendiamo le foglie di verza ed eliminiamo la venatura centrale dura se ce ne fosse bisogno. Poniamo nel centro una cucchiaiata di ripieno, chiudiamo la foglia come se fosse un
pacchettino regalo e appoggiamo sulla teglia con l’apertura verso il basso (così i fagottini restano chiusi seppur privi di spago).  
Inforniamo per circa 10 minuti. Io li ho proposti semplicemente così, come piatto unico con un filo di olio extra vergine a crudo.

Buon Appetito!
 
 
 
Nota: sono buoni anche freddi
 

Peperoni Gratinati di Nonna Ida – con i Gamberetti e i Pistacchi

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Oggi ho piacere di proporvi una fra le numerose varianti dei Peperoni Gratinati che nonna Ida, la nonna della mia dolce metà, preparava per la delizia di tutti. Nella ricetta di oggi c’è anche la mia nota personale: i pistacchi. Resta di nonna Ida invece il connubio del peperone rosso con i gamberetti. Un incontro che trovo assai felice. Ne è la riprova il fatto che questi bocconcini di peperoni, ogni volta che li propongo, o su di un piatto di portata oppure su dei crostini di pane tostati, vanno sempre letteralmente a ruba. 

INGREDIENTI per 4 persone
(indicativamente considerate che 1 peperone è perfetto per 2 persone)
 
2 peperoni rossi
q.b. gamberetti (1 gamberetto sopra ogni pezzetto di peperone che ricavate)
3 cucchiai di pangrattato
1 cucchiaio pistacchi
q.b. sale
1 cucchiaio di parmigiano o grana
q.b. olio extravergine d’oliva
 
 
 

PROCEDIMENTO

Preriscaldiamo il forno a 200°.
Laviamo i
peperoni ed eliminiamo picciolo, filamenti interni e semi. Tagliamo a cubottini irregolari. Disponiamo su di una teglia da forno leggermente unta e cosparsa di pangrattato. Ora tritiamo i pistacchi e uniamoli al pangrattato, una presa moderata di sale e il parmigiano. Farciamo ogni ogni singolo e rosso cubotto di peperone con la panatura così ottenuta e un gamberetto. Completiamo con un filo d’olio extra vergine, copriamo con stagnola e inforniamo per almeno 30 minuti.
 
Trascorso il tempo, togliamo la copertura (attenzione a non ustionarci con il vapore che ne uscirà!)
e facciamo cuocere ancora 20 minuti circa. Servire caldi o freddi.
 

Buon Appetito!
 

Rapunzel Tower Cake – La Choccolate Mud Cake

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Dopo aver realizzato la mia Barbie Cake, la mia frizzante amica Paola mi ha confidato che sua figlia avrebbe amato una torta a tema Rapunzel per il suo compleanno. Dopo gli iniziali reciproci imbarazzi, fatti di “Glielo chiedo o non glielo chiedo?” – io non sapevo se propormi per non obbligarla ad un sì; lei intanto non desiderava mettermi nella situazione di dover accetare una sua richiesta-, Paola ha saggiamente rotto il ghiaccio: “Senti me la faresti una tortina al cioccolato per 3? Ti prendo una Rapunzel e me la rivesti in pasta di zucchero … se hai tempo però!“. Ma anche se non ne avessi avuto … che gioia pensare di poter preparare un qualcosa che emozionerà questa dolcissima bambina di 5 anni nel suo giorno speciale!

Solo che … la Rapunzel portatami da Paola non era esattamente il tipo di “Barbie” da rivestire in pasta di zucchero. Era una sorta di topper, una sorta di piccola decorazione a chiusura di una torta.

Mi sono sentita smarrita poichè mi occorreva tassativamente “un diversivo”, un altro elemento distintivo di Rapunzel, oltre a lei, il suo lilla e i suoi capelli … ma certo: la torre!! E sarebbe dovuta essere una super torre per impressionare la piccola festeggiata …

 

E con con una meravigliosa composizione di rose donatami da Paola, ne ho avuto la definitiva certezza: la piccola ha gradito! 😀

 


Per la ricetta della torta, ho azzardato. Ne avevo sentito parlare così bene e desideravo assolutamente testarla. Parlo della Choccolate Mud Cake. E ciò che avevo sentito non mi ha assolutamente deluso: una densa, morbida e umida torta al cioccolato fondente. E’ perfetta per giorni e giorni (fino a una settimana protetta da pellicola). Vi assicuro: una goduria goduriosa! Un tripudio non stucchevole ma amorevole di cioccolato.

Ho confrontato più ricette e alla fine sembra sia riuscita a scegliere un’ottima versione; Max s’è infatti divorato i ritagli che ho dovuto fare per poter decorare, continuando addolorato: “Veramente non è per noi???“. In aggiunta, pochi giorni dopo, il marito della mia amica Paola ha confessato ad un Max in versione gnorri: “Non abbiamo capito se la torta è più buona o più bella!”  😀

   
 
 
INGREDIENTI
di Toni Brancatisano (http://www.torteditoni.com/)
 
 (tortiera di 24 cm – circa 15 porzioni)
(tortiera di 28 cm – circa 20 porzioni)
 
150 gr cioccolato fondente al 70%
400 gr zucchero semolato
250 ml latte intero
250 gr burro di alta qualità
100 gr farina 00
100 gr farina con lievito
100 gr cacao amaro non zuccherato
2 uova grandi (o 3 piccole)
 
 
PROCEDIMENTO

Mettiamo il burro, il cioccolato, lo zucchero e il latte in una pentola e facciamo sciogliere a fuoco dolcissimo. Lasciamo raffreddare per circa 10 minuti. Accendiamo il forno a 160° (gas – statico) e prepariamo la tortiera, foderandola con carta-forno che andremo comunque ad imburrare.
Setacciamo insieme la farina e il caco. Ora versiamo gli ingredienti sciolti in una ciotola capiente e mescolando con le fruste a mano o elettriche aggiungiamo le polveri e infine, una alla volta, le uova. Adesso possiamo versare il tutto nella tortiera e infornare per circa 45 minuti (vale tassativamente la prova stecchino e la conoscenza del proprio forno! Appena lo stecchino è pulito tirare subito fuori!).
La toglieremo dalla tortiera quand’è completamente raffreddata e se non desideriamo rivestirla in pasta di zucchero, possiamo servirla semplicemente così, spolverizzata con zucchero a velo, oppure rivestita con una ganache al cioccolato.

Buon Appetito!
 
 

Nota: ho realizzato questa torta un paio di volte. La prima in quest’occasione, dove ho usato la teglia da 24 cm. La torta  è risultata cotta in 2 ore! Trascorsi i primi 45 minuti, in cui era visibilmente cruda, ho continuato a controllare circa ogni 15 minuti … (non vi dico con che ansia!) raggiungendo alla fine le suddette due ore di cottura. La seconda volta ho utilizzato lo stampo più largo e la torta è risultata pronta in circa 45 minuti. Personalmente -avendo testato le due realizzazioni – ho trovato la prima, forse per via della maggiore altezza, più umida e quindi più buona! 
 
Nota bis: 400 gr di zucchero spaventano alla lettura della ricetta, ma non sono eccessivi poichè sono presenti il cioccolato fondente 70% e il cacao amaro. La torta è davvero equilibrata e armoniosa.

Impasto per Pizza con MDP

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Domenica scorsa, tardo pomeriggio. Dopo un fine settimana decisamente impegnativo fra cene, pranzi e feste, ero davvero in crisi mistica all’idea di dover cucinare. A parte il non averne decisamente voglia, ero in uno stato di pigrizia e inerzia assolute.
Ora, dovete sapere che – quand’è possibile – la domenica la mia cucina si trasforma in una pizzeria; le bimbe si divertono a paciugare con la farina e così, oltre ad un sano e festoso “intrattieni-bimbo” pomeridiano, abbiamo poi anche una pizza di tutto rispetto e orgoglio.
Ma stando io in quello stato, l’idea non mi aveva nemmeno vagamente e lontanamente sfiorata. Improvvisamente, il sagace maritozzo, nella convinzione più profonda di uno spelling incomprensibile alle pupe, verso le ore 19:00 proferisce: “Amore, che ne dici di una PiIZetaZetaA??”. Tuttavia, le pupe, più acute di James Tont e Johnny English, e certamente più del loro papà, hanno risposto al posto mio un sonoro e squillante: “SIIII!!!! PI-ZZA! PI-ZZA!!!“. Quindi, per non passar da solita mamma rompina, ho scelto di unire l’utile al dilettevole: ciapare tutti gli ingredienti e infilarli nella macchina del pane, sperimentando  la funzione “impasto” dopo oltre 7 anni dal suo acquisto!
 
Risultato? Ma che buona!!! L’impasto era morbido, liscio come un lobo dell’orecchio e facilmente stendibile. La cottura ha donato una fragranza davvero felice ed è altresì risultata leggera e sottile … un vero piacere.
 

 
INGREDIENTI
per 4 persone
 
290 ml acqua temperatura ambiente
3 cucchiai olio extra vergine d’oliva
1 cucchiaino sale fino
1 cucchiaino zucchero semolato
500 gr farina 00
2e1/2 cucchiaini lievito secco
 
400 gr Pomodori Pelati
q.b. olio extra vergine e sale fino
4 mozzarelle di bufala
4 foglie basilico fresco
 
 
PROCEDIMENTO
 
Versiamo l’acqua e l’olio nella teglia della nostra Macchina Del Pane e mescoliamo. In un recipiente capiente uniamo la farina con lo zucchero e il sale. Misceliamo con cura e aggiungiamo alla teglia. Ora pratichiamo un buchino al centro della miscela di farina e poniamo in quel punto il lievito. Inseriamo la teglia all’interno della MDP, chiudiamo il coperchio e selezioniamo la funzione del programma IMPASTO. La mia macchina impasta per circa 18 minuti ed entra in fase di lievitazione per oltre 50 minuti.

Nel frattempo prepariamo gli ingredienti per il condimento: passiamo i pelati, condiamoli con olio e sale.

Tagliamo a pezzettini la mozzarella e lasciamo inclinato il tagliere in modo che perda un po’ del suo liquido di governo.

Accendiamo il forno (200° – forno a gas statico).

Al termine della lavorazione della MDP, rimuoviamo l’impasto con delicatezza e dividiamolo in 4 parti. Lavoriamo con il matterello, aiutandoci con un po’ di farina. Stendiamo dello spessore che preferiamo, e poniamo sulla placca da forno rivestita da carta forno. Ungiamo con una lacrima d’olio e uniamo i pomodori passati. Inforniamo per massimo 15 minuti, poi uniamo la mozzarella e ultimiamo la cottura per circa altri 5 minuti (e comunque fino a scioglimento del formaggio).

Sfornate, ponete una foglia di basilico e fate cadere una lacrima di lio extra vergine e, chevelodicoaffà, servite subito!

 
Buon Appetito!