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Clara pasticcia

Diario di cucina e di emozioni

Biscotti con Avena e Frutta Secca (Senza Burro)

di 44 commenti

Tra i miei blogocrucci rientra il non riuscire a salutare regolarmente tutti i blogoamici. Mi chiedo sempre più seriamente se qualcuno riesca davvero a farlo … e come! Quando arriva il saluto da un’amica, corro subito da lei. E se l’amica non la leggo da (troppo) tempo, mi soffermo a leggere le ricette, riscoprendo il più delle volte un blog che mi aveva già colpito. Ma certe dinamiche della vita avvengono anche nella blogosfera: se i ritmi non collimano è difficile salutarsi con costanza. Si prova a farlo ma difficilmente ci si riesce. Ed è un gran peccato. Dopodiché, ci sono affinità elettive che comunque sia, ti legano …

Al contrario, tra i miei blogopiaceri rientra il cercar ricette da sperimentare o modificare. Così, mi capita di sovente di fare una capatina da Joy of Baking. Quando scovai questa ricettina, l’ammirai già pensando alle variazioni apportabili. Sono così arrivata ad un paio di golose creazioni. Nella versione odierna, senza burro otterrete dei cookies buonissimi, grezzi e croccanti. E per poter essere davvero certa che il risultato fosse piacevole per molti e non solo per chi è in cerca del “biscotto senza sensi di colpa (eccessivi)”, ho chiesto al maritozzo di portare in ufficio una ricca scatola di questi quadrotti. “Son piaciuti??” ho chiesto al telefono a metà pomeriggio. Max: “Aspetta che c’è Fabrizio che ti vuole parlare…“. Fabrizio: “Clara tu usaci più spesso come cavie che noi gradiamo!!“.
 

Di questa ricetta mi soffermo anche sulla granella che inevitabilmente si crea. E’ golosissima e con lo yogurt è davvero speciale … 

 

INGREDIENTI
per una 30ina circa di cookies

110 gr frutta secca (mixate nocciole, mandorle, noci, anacardi, …)
7 cucchiai olio vergine
150 gr zucchero di canna
1 uovo grande
1 cucchiaino estratto naturale di vaniglia (o 1 bustina vanillina)
100 gr farina 00
260 gr crusca di avena
1/2 cucchiaino lievito per dolci, sale, cannella
q.b. gocce cioccolato

 

PROCEDIMENTO 

Tostiamo in forno il nostro mix di frutta secca, ponendo sulla placca un foglio di carta idoneo e poi la frutta. Lasciamo a 180° per circa 5 – 10 minuti. Estraiamo e facciamo raffreddare per poi frullare grossolanamente.


Ora prendiamo una ciotola capiente, dove sbatteremo lo zucchero con l’olio per circa 2 minuti. Uniamo poi l’uovo e l’estratto naturale di vaniglia.
 

In un differente contenitore misceliamo farina, lievito, sale e cannella. Trituriamo grossolanamente la crusca di avena e uniamola alla farina. Incorporiamo questo mix di farine nella ciotola con lo zucchero.olio.uovo e mescoliamo con cura. Uniamo anche la frutta secca triturata e lavorando otterremo una sorta di pastone compatto (se l’effetto fosse più sbricioloso, uniamo altri 2 cucchiai d’olio per aiutarci).
 
 

Ora, sul nostro piano di lavoro poniamo la carta forno, sopra versiamo il nostro pastone e sopra di esso poniamo un ulteriore foglio di carta forno. Con un matterello stendiamo fino ad ottenere uno strato omoegeneo alto massimo 1 cm e della dimensone di un rettangolo/quadrato. Poniamo il tutto sulla placca da forno (se preferite e se avete un matterello piccolo e dunque più maneggevole, lavorate direttamente su di essa) e, togliendo il foglio di carta forno sovrastante, con l’aiuto di un coltellone bagnato intagliamo per ricavare dei cookies di forma quadrangolare.
 
 
Inforniamo a 180° per circa 12-15 minuti. Sforniamo e facciamo freddare prima di consumarli.

Buon Appetito!

— — —
 
E ancora con tanta e tantissima emozione ricevo e ringrazio di cuore per gli Awards che alcune blogoamiche hano deciso di donarmi. Grazie infinite Vale&Mary  e Milly !!

         

Questi award li offro alle prime 15 blogoamiche che si cimenteranno con questa ricetta! 🙂

Pollo con Anacardi e Riso Venere

di 31 commenti

Qualche sera fa avevo una voglia pazzesca di cucina cinese. Avete presente quando già in bocca vi gustate il ricordo di determinati piatti e dunque qualsiasi altra proposta non vi solletica?!? Eccomi! In quello stato, vagavo in cucina alla ricerca di qualcosa di “fusion-abbinabile”: la dispensa mi offriva riso venere e tre bustine di salsa di soia avanzate dall’ultimo take away giapponese. Mentre pensavo che un riso venere bollito era sempre meglio di niente, le bimbe mi chiesero il pollo. Iniziai a cubettarlo e contemporaneamente la mia testolina, tipo giochino de La Settimana Enigmistica, fece 1+1+1 e poi arrivò alla soluzione con l’apertura della mia scatola con gli ingredienti per i miei dolcetti: anacardi …
 
Eccovi un piatto velocissimo e abbastanza leggero, delicato ma deciso. Se anche voi apprezzate la cucina cinese, ve ne innamorerete!!
INGREDIENTI
per 2 persone
 
1 petto di pollo intero da cubettare
q.b. olio vergine
3 manciate anacardi tostati non salati
3 bustine salsa soia (circa 3 cucchiai)
2 tazze da té riso venere

 
PROCEDIMENTO
 
Mettiamo un pentolino pieno d’acqua a bollire per il nostro riso venere, che impiegherà circa 15-20 minuti per risultare cotto.
 
 
Intanto, prendiamo il petto di pollo intero e cubettiamolo. Poi, poniamo una padella antiaderente o di ceramica su fiamma dolce assieme ad un filo d’olio vergine. Facciamo cuocere i bocconcini rigirando spesso. Quando sono quasi giunti a cottura, uniamo gli anacardi, mescoliamo e aggiungiamo la salsa di soia portanto a cottura (se dovesse asciugarsi troppo l’intigongolo che si forma con l’unione di olio e salsa di soia, unite qualche cucchiaio d’acqua).
 
 
Scoliamo il riso e impiattiamo con accanto i bocconcini di pollo e gli anacardi e facciamo scendere il saporito intingolo su pollo e riso.

Buon Appetito!
 
 
 

Spezzatino con Topinambur (in Pentola a Pressione)

di 20 commenti

Topinambur. Questo per me sconosciuto fino a pochissime settimane fa. Ci è piaciuto moltissimo, ve l’ho raccontato. E così ne ho subito riacquistato mezzo chilo, per godermelo seguendo una ricetta della mia amica Paola, ex collega con la quale, nonostante i quasi dieci anni dai “bei tempi che furono”, complicità e stima non sono mai venute meno. Ci siamo riabbracciate recentemente e quasi sottovoce mi ha confidato di avere aperto un blog di cucina 🙂 Ed è veramente un piacere leggerla poiché dona sempre un consiglio azzeccato e sagace. E da brava genovese, ha scelto come nome “Primo, non sprecare” … se vi fidate di me, fate un salto a conoscerla!
 
In frigo avevo lo spezzatino da preparare e mentre mi accorgevo con stupore di non disporre più delle patate, pensavo altresì che i piselli insieme “mmmhhh no, non ne ho voglia“. Ed eccolo lì il mio brutto tubero, che sembra una patata ma che ha il gusto di un carciofo: “certo perfetto con lo spezzatino!“. Intuizione riuscita visto che maritozzo e cognatozzo.famelico han molto apprezzato 😀

INGREDIENTI
per 4 persone

30 gr burro
1 scalogno
qb
farina, sale e pepe
700 gr polpa di manzo prima scelta
½ bicchiere vino bianco
2 bicchieri circa brodo
vegetale
1 rametto di rosmarino
1 bustina di zafferano
500 gr topinambur

PROCEDIMENTO

Infariniamo
leggermente i bocconcini di carne ricavati dal pezzo intero di polpa (possiamo anche anche non infarinare i pezzetti di carne,
ma con la farina il sugo verrà più denso e cremoso). Disponiamo su di un
piatto e saliamo e pepiamo.

Tritiamo lo scalogno.

Accendiamo la fiamma sotto la pentola a
pressione scoperta, dove soffriggeremo dolcemente il burro, unendo poi lo scalogno e infine la carne. Rosoliamo bene e poi sfumiamo con il vino. Facciamo evaporare e uniamo il brodo e il rosmarino.

 
Rimestiamo e chiudiamo la pentola. Con il primo
sibilo abbassiamo la fiamma e lasciamo cuocere per circa 20 minuti (il tempo di
cottura dipende dal quantitativo di carne. Per un kilo di carne ad esempio,
saliamo a 30 minuti). Spegnamo il fuoco, facciamo sfiatare la valvola e poi apriamo
il coperchio per aggiungere il topinambur tagliato a tocchetti grandi quanto i
bocconcini di carne. Se fosse necessario, aggiungiamo ancora poco brodo,
rimescoliamo e richiudiamo la pentola. Riaccendiamo il fuoco e dal sibilo contiamo
almeno una decina di minuti di cottura.
Se al termine della cottura il sughetto
fosse eccessivamente liquido, facciamolo restringere a fuoco vivo e a pentola
scoperta. Serviamo caldo!
Buon Appetito!

 

Madeira Cake – Una Sirenetta in abito da sera

di 40 commenti

 
Buon lunedì amici miei e buon inizio settimana! Iniziamola in dolcezza con questa torta decorata, realizzata settimana scorsa per la festa di Carnevale nella Scuola dell’Infanzia delle mie cucciole. Mercoledì sera tutte le famiglie erano state invitate a vestirsi in maschera per partecipare a un allegro ritrovo. Tutti sono stati altresì chiamati a contribuire con bevande e leccornie salate e dolci. Questo momento ha ormai come sua tradizione la “Gara di torte casalinghe”, valutate in bellezza e in bontà … secondo voi, potevo non partecipare!? 
Due le strategie che ho seguito: creare qualcosa di scenografico e sperimentare un nuovo tipo di base per le mie torte decorate (e la gara avrebbe potuto confermare o distruggere quella ricetta!) Sono dunque straorgogliosa di annunciare che sono arrivata sul podio per entrambe le categorie: bellezza (un terzo posto raggiunto, dietro una strepitosa decoratrice e una mamma che realizza dolci fantasmagorici da anni) e bontà (il secondo posto … e sempre la stessa triade di mamme!!).
 
Eccoci felicissime delle nostre vincite! Vi piace il mio cappellino rosso?! 😀
 
Vi presento quindi con orgoglio la Madeira Cake, una base inglese con un gusto abbastanza simile a una torta margherita e con la consistenza che ricorda vagamente un pan di spagna, ma che risulta essere più compatta e umida. Insomma, è davvero perfetta per essere tagliata e rivestita ed è fantastica con una golosa ganache o altra ricca farcia.
INGREDIENTI
tortiera da 28 cm
 
500 gr farina 00
1 cucchiaio lievito per dolci
400 gr burro morbido
400 gr
zucchero semolato
7 uova medie
aroma a piacere: vaniglia o limone
 
Ganache al cioccolato:
600 gr cioccolato fondente
250 panna fresca

PROCEDIMENTO

Accendiamo il forno (gas e statico) a 160°.

Poniamo in una capiente ciotola il burro ammorbidito e lo zucchero e rendiamoli una crema. Poi aggiungiamo, alternandoli, un po’ di farina setacciata con il lievito e un uovo, un po’ di farina e un uovo … fino ad esaurimento degli ingredienti.
Imburriamo e infariniamo per bene una tortiera di circa 26 – 28 cm e inforniamo per circa 50 minuti. Mi raccomando la prova stecchino! 
Nel frattempo prepariamo la ganache facendo sciogliere a bagno maria il cioccolato e unendo poi la panna fino a far diventare una crema lucida.

Quando la torta sarà pronta, facciamola raffreddare e una volta perso il calore possiamo iniziare a farcirla e a decorarla! Ed ecco come ho realizzato questa torta a due piani:
 

 

Buon Appetito!
 
 
 

Frollini con la marmellata

di 26 commenti

 
Amici, vi ho già raccontato che le mie pupattole a colazione e a merenda hanno per lo più biscotti, dolcetti e pane fatti in casa. Un po’ perchè ormai c’ho preso la mano, un po’ perchè mi piace l’idea, un po’ perchè così sperimento. Altresì, il più delle volte son ricette che prepariamo assieme: è un modo per giocare, stare insieme e non averle inebetite davanti alla televisione.
 
Ultimamente però, sarà la crescita di una unita all’emulazione dell’altra, è un continuo di litigi. Iniziano con “è mio!!”, proseguono con “c’ero prima io!” e sfociano in un sentito “DAMMELOOOOO!“. La grande stuzzica e l’altra si difende, la piccola fa la dispettosa e la grande piange. Quindi, cercando un’intima pace Zen, rimprovero una perchè non si dice e l’altra perchè non si fa, ammonendo con sguardo truce (al quale nessuno crede più) che alla prossima finiranno subito sul “pensatoio” (una sedia isolata in ingresso, sulla quale pensare un paio di minuti a ciò che si è fatto). La cosa come avrete capito non le scalfisce particolamente …  In quei giorni, la parte migliore della giornata è il rientro dal lavoro del maritozzo, che serafico considera che “sei tu che non le sai gestire“. La ciliegina? “Il papà è stanco perchè è tutto il giorno che lavora” …
Su quest’ultimo argomento, con alcune amiche e mamme abbiamo trovato terreno fertile. Sembrerebbe infatti che per la maggior parte dei maritozzi il nostro stare a casa ci porterebbe numerosi vantaggi: dal riposare quando vogliamo, al “ma sei stata ai giardinetti“, al “ah, la festa di Tecla?? Bella la vita!“. Papà di tutto il mondo, sappiatelo: le feste di compleanno sono per lo più (e in particolare quando non c’è la tua amica o mamma di riferimento) una “gran.rottura.di.P.“: tutti i bimbi urlano, la musica è altissima, gli animatori da monitorare per capire se il gioco va bene e poi una che cade e piange, l’altra che ha sete, poi c’è la pipì, e l’altra che ha litigato con Michela perchè …   
 
MA il punto focale delle discordie è la gestione delle dolci creature; perchè i papà sostengono che “le sceneggiate che fan con te, con me non capitano“. E la mia amica sapete cos’ha scoperto?? Un sabato è rincasata prima dal suo impegno, trovando le piccole sorridenti e pacione davanti alla tv, con il papino che si stava occupando di altro. Sicchè domandò: “Cosa state guardando?” e con un gran sorriso: “Peppa Pig mamma e prima Fragolina dolcecuore, anche My Little Pony e poi c’erano le Wings!!! E sai mamma, questa mattina il papà ci ha portate dalla nonna!!!“. Papà, MA allora restiam di stucco, quì c’è un (gran) barbatrucco!!! 😉
 
 
Nessun barbatrucco per questi frollini, straveloci da preparare e veramente deliziosi! Li abbiam scoperti sul libricino che ci hanno regalato a Natale assieme al necessaire per piccole baby chef! Sono molto golosi e infatti li abbiamo divorati talmente velocemente che non sono nemmeno riuscita a fotografarli in un piattino da portata!

 

 
INGREDIENTI
circa 30 frollini

150 gr farina autolievitante
90 gr zucchero semolato
60 gr burro
1 uovo intero
q.b. marmellate

PROCEDIMENTO

Poniamo gli ingredienti in una ciotola e impastiamoli come per far la classica frolla. Dall’impasto che otteniamo prendiamo delle cucchiaiate grandi circa come delle noci con il guscio, formiamo tipo delle polpette e poniamole sulla placca da forno rivestita con l’apposita carta. Spiattelliamole e facciamo una pressione nel centro per creare un incavo (io ho usato il manico di un cucchiaio di legno!). Farciamo con marmellata a piacere.

Inforniamo a forno caldo e statico a 180° per circa 15 minuti (appena i bordi sono coloriti son pronti). 
Buon Appetito! 
 
 

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Ringrazio di cuore la dolce Milly per aver pensato a me e avermi dedicato questo premio, “The Versatile Blog”, che ricevo con onore e piacere!!! Ancora grazie Milly!
Ora, dovrei assegnarlo a 15 blog, ma ancora vi chiedo di scusarmi se non rispetto le regola, ma sono con i tempi assai tiranni e non riesco. Quindi lo lascio ai primi 15 con meno di 200 followers che mi verranno a trovare oggi 😀
 

Risotto con Porro e Pancetta Dolce

di 20 commenti

 
Questa è la settimana del Carnevale, dell’Amore, di Sanremo …ah… e il Papa s’è dimesso … uh mamma mia, quante cose tutte insieme!!! E in tema di amore, vi ho mai detto quanto adori i risotti? Uhhhhh, sì che ve l’ho detto. Li amo sì sì. Io il riso me lo pappo pure bollito raggiungendo un godimento papillo-gustativo non indifferente (sarà l’olio extra vergine abruzzese?! Non solo…). La verità è infatti che tra una lasagna e un risotto, senza dubbio mi butto sul risotto. E forse ancora lo ricorda il cameriere che al matrimonio di una coppia di amici mi ha servito per tre volte il risotto ai porri e pancetta dolce. Lui divertito, io tronfia di felicità. E che volete farci, quando un gusto forte e deciso ne sposa uno dolce e delicato, io non mi trattengo e mi commuovo …

 

INGREDIENTI
per 4 persone

q.b. olio extra vergine
100 gr pancetta dolce
1 porro
1,5 lt brodo vegetale
400 gr riso Carnaroli
1/2 bicchiere vino rosso fermo (io un Cabernet)
q.b. burro
q.b. parmigiano

 


PROCEDIMENTO

Prepariamo il brodo in una pentola capiente. Nel frattempo laviamo e tagliamo a rondelle il porro (la parte bianca). In una casseruola (io nel wok) facciamo soffriggere poco olio con la pancetta e dopo pochissimi minuti aggiungiamo i porri per farli appassire. Abbassiamo la fiamma e teniamola dolce, uniamo un mezzo mestolo di brodo per aiutare ad amalgamare e ad appassire.

 
Quando si sarà ritirato (circa 10 minuti) uniamo il riso e facciamolo tostare. Poi sfumiamo con il vino e lasciamo evaporare. Ora copriamo il riso a filo con il brodo e portiamo a cottura unendo, poco alla volta e quando occorre, il brodo restante.
 
 
Quando il risotto è pronto mantechiamo con il burro e un po’ di parmigiano grattugiato.

 
 
Buon Appetito!
 
 
 

Nota: Il brodo vegetale si può preparare in anticipo per poi conservarlo in freezer, esattamente come quando si preparano le pappe e i brodi durante lo svezzamento dei nostri fagottini. Quindi occorre mettere in un pentolone capiente vari tipo di verdura di stagione a piacere; o semplicmente una carota, una zucchina, una cipolla, una patata tutte mondate a pezzi grossi. Si porta ad ebollizione e si lascia bollire almeno 40 minuti. Si filtra accuratamente per ottenere il brodo, si lascia raffreddare e si pone in freezer in recipienti idonei e graduati (così sappiamo quanto ne abbiamo!). E la verdura cotta? Ce la si gode subito, frullata con un filo d’olio a crudo, un pizzico di sale e una buona grattata di ricotta salata (se poi ci vogliamo unire un pugno di riso bollito…) 😀

Bloom Cake

di 36 commenti

Amici miei buon lunedì e buon inizio di settimana!
 
Oggi vi racconto la nascita e la realizzazione di questa torta! E’ stata quasi una sorta di “missione”, che mi ha donato estrema soddisfazione. 
Tutto nacque con la mia Rapunzel Tower Cake, che piacque molto anche all’amica della piccola Matilde, Giulia. La sua mamma qualche giorno fa mi ha chiesto se avrei potuto realizzare una torta a tema Winx, considerando che alla festa di compleanno.carnevale di sabato la sua stellina sarebbe stata vestita come Bloom. “Non c’è problema!” ho subito esclamato, senza però sapere che le Winx sono in effetti un po’ fuori moda e che reperire una Bloom sarebbe stata operazione epica. Ho infatti cercato in ogni dove, telefonato in molti posti e richiesto anche spediaizoni online…che però eran fuori con le tempistiche. Ho allora lanciato una sorta di appello sulla mia pagina personale di Facebook alla quale Alessandra, una cara amica, ha risposto: “Te ne faccio avere una!“. Il miracolo perchè le sue figlie ne han talmente tante che non avrebbero notato la sparizione di quella vecchia Bloom … sperem! Io sentendomi un pochino ladruncola, ho avviato il mio lavoro 😀

Dopo aver risolto il problema, si è aggiunto il problema dummy: non riuscivo a reperire una forma in polistirolo per creare la gonna dell’abito. Erano esaurite in tre differenti shops. Come fare? La merenda di Beatrice ed Eleonora mi ha fornito l’idea …

Dovrò realizzare una torta per 30 persone: la farò a tre piani e sfrutterò la ciambellina per inserire l’importante e pesante topper.

 Ricetta che funziona non si cambia: fantastica Mud Cake al cioccolato.

 … è meraviglioso anche l’impasto crudo ;p
 
 
Iniziamo il lavoro di vestizione della Bloom. Rivesto con pellicola da cucina tutte le parti che entreranno in contatto con la torta e poi inizio la colorazione della pasta di zucchero.

E adesso che Bloom è pronta, passiamo alle mie tre mud cake ben raffreddate …

Dopo aver spennellato le torte con marmellata di albicocche, procedo con il rivestirle.
 


Ora che il lavoro è quasi finito e l’emozione cresce a dismisura! Ho scelto per i tre piani della torta gli stessi colori dell’abito di Bloom. Adesso arricchiamoli di colori e allegria: Giulia festeggia 5 anni!!
 
 
Ed eccolo il mio lavoro finito! Mi piace tantissimo e sono felice di sapere che la piccola ne è rimasta incantata e illuminata!! Dopo ben oltre 5 ore di lavoro, è questa la mia soddisfazione più grande.

Gnocchetti di Farina e Acqua (senza patate)

di 39 commenti

 
RICORDI. Mio fratello, mia nonna Lina ed io. Nel bellissimo paese abruzzese dove andiamo ogni anno, tutti e tre attorno al grande tavolo di legno della cucina di quella piccola, amata casetta. Tirata su la tovaglia plastificata perennemente presente, la trasformavamo in una spianatoia. Così mia nonna si armava di grembiulone, un paio di pentoloni sui fornelli, tanta farina, sale e alcune posate. Io e mio fratello agli estremi, coi gomiti pigiati e protesi in avanti: “Nonna, possiamo? Cuciniamo anche noi??“. La nonna ci dava la farina e ci diceva di guardarla per capire come fare. Osservare mia nonna impastare era bellissimo: i suoi movimenti erano sempre gli stessi. Decisi e sicuri, quasi un abbraccio d’amore. Dunque, occorreva fare una montagnetta di farina e un bel buco in mezzo. Man mano questo buco lo si allargava per inserire le uova oppure l’acqua caldissima, l’olio … Con la forchetta si tirava la farina verso il centro poco per volta e la si girava per iniziare a dar vita ad un impasto. Infine, con le dita si pulivano i rebbi e via ad impastare con le mani.
 
“Nonna, mi insegni a…?” 
“Mettiti lì, guarda e impara!”
“Sì, ma dammi gli ingredienti che li scrivo e quanti ce ne vogliono?”
“Si va a occhio e poi lo senti con le mani…” Mia nonna non era capace di insegnare a parole le sue ricette, purtroppo … e così tante me le sono perse mio malgrado. Confido in mia mamma, che ogni tanto risfodera qualche chicca preziosa e che vorrei davvero poter trascrivere.
 
 
MA. Un gusto lontano è ritornato solo pochissimi giorni fa in maniera fortuita!
Avrei avuto mio cognato a cena. Per una serie di intrecci mal calcolati degli orari, alle sei non avevo ancora iniziato a preparare nulla nè per le pupine nè per noi grandi. Voi pensate che un solo abbondante piatto di pasta lo avrebbe saziato? Lui, che per tutti è noto come l’uomo che è meglio vestire piuttosto che sfamare … Pensate, che la sera prima lo avevo bello che coccolato con un antipasto, pun rimo, un secondo con contorno e pure un dolcetto. Ma l’infame-famelico ha riferito a mia suocera che a casa mia si mangia poco (!). E fortuna che mio cognato nasce come mio migliore amico, prima ancora di “evolvere” in cognato… Comunque sia: le pupe da intrattenere e la cucina da avviare non collimavano. Urgeva soluzione anche alla mancanza di ingredienti tattici, quali le patate! Poi la voce di Beatrice: “Mamma ma possiamo giocare con la farina?“. In un lampo mi son venuti in mente quegli gnocchetti che facevamo io e mio fratello con la nonna e che erano di una bontà incredibile, così sodi, compatti e golosi. Io li mangiavo anche conditi solo con lo zucchero!
INGREDIENTI
–usare sempre lo stesso quantitativo di acqua e farina per ottenre un impasto non colloso e maneggiabile, il cui risultato sia sodo e godibile quanto quello degli gnocchi di patate–
 
per 4 persone

1/2 litro acqua
1/2 kg farina 00
q.b. sale

PROCEDIMENTO

Versiamo l’acqua in una pentola e mettiamola sul
fuoco per portarla ad ebollizione. Appena bolle, saliamo, spegnamo la fiamma e immergiamo nell’acqua tutta la
farina. Rigiriamo energicamente per far incorporare l’acqua completamente. Ora che il tutto si presenta sbriciolato e sbricioloso, versiamo su un piano di lavoro. Mia nonna si bagnava spesso le mani con l’acqua fredda per non scottarsi e intanto sussurrava in dialetto “Iddjì quanta coce!” (l’ho scritto sbagliato sicuramente, comunque la traduzione è Oddio quanto scotta!). Lavoriamo per ottenere un panetto omogeneo e lasciamolo riposare diciamo un 10 minuti circa.

 
Trascorso il tempo stacchiamo dei pezzi, formiamo come dei serpenti e poi tagliamo a pezzettini per dar forma agli gnocchi. Mia nonna con indice e medio pigiati sul pezzettino gli dava la forma…io non riesco, lo spiattello tutto. Sicchè i miei gnocchi hanno una forma … difinibile grezza?!?
 
 
Quando gli gnocchi sono pronti caliamoli in una pentola bella capiente e con l’acqua già salata e che bolle: appena riemergono tiriamoli via con la schiumarola e condiamoli a piacere. Sentirete che bontà in così poco tempo. Una grande soddisfazione 🙂
 
Buon Appetito!
 
 

Cupcake Agrumi e Cioccolato Fondente

di 19 commenti



BUON GIOVEDI’ GRASSO!

Per festeggiare vi offro il dolcetto che mi rappresenta da circa 10 mesi a questa parte: il cupcake!

 

 
Quelli di oggi nascono dal gioco fatto assieme alle mie baby chef … che bel travestimento 😉

Altresì, questa è una magnifica ricetta, scovata venerdì dalla cara Claudia. Lei ha svelato che questa sua ricetta è “il dolce più buono del 2012” poichè vanta come base “la torta all’arancia più buona che abbia mai mangiato“. E quando ho pure letto che a codesti agrumi lei aveva pure aggiunto il cioccolato fondente, non mi sono potuta trattenere: d’altronde gli ingredienti erano tutti in casa  … Ho poi operato alcune piccole modifiche, riadattando al mio gusto e al classico procedimento che si segue per la realizzazione dei cupcake. 

Grazie ancora Claudia e se non la conoscete vi invito ad andare a trovarla!




INGREDIENTI
circa 19 cupcakes
110 gr burro salato
130 gr zucchero di canna
110 gr zucchero semolato
scorza: 1/2 arancia e 1/2 limone
polpa: 2 arance
succo: 1/2 limone
2 uova grandi (o 3 piccole)
340 gr farina 00
100 gr cioccolato
fondente 70%
1 bustina lievito vanigliato
 
BabyChef Eleonora controlla la lista …

 

Per il frosting (per circa 12 cupcake)
100 gr burro classico
250 gr zucchero a velo
80 gr
cioccolato fondente

 
PROCEDIMENTO
Tiriamo fuori gli ingredienti dal frigorifero 1 oretta prima. 

From Paris with Love dalla mia amica Paola B. Grazie!
Laviamo e grattugiamo le bucce degli agrumi. Ricaviamo la polpa delle arance (eliminiamo buccia e pellicina) e spremiamo il succo dal mezzo limone.

 
Cremiamo il burro salato poi uniamo gli zuccheri e dopo aver miscelato uniamo anche le scorze. Continuiamo a mischiare usando la frusta (io e le batuffole a mano … lavoro fattibile! Se avete la planetaria, meglio!!) Ora che abbiamo una bella crema di burro profumata, uniamo le uova intere una alla volta, proseguendo a mischiare con la frusta.   
 
  
 

Frulliamo la polpa delle arance insieme al succo del limone. Misceliamo poi la farina con il lievito e poi, iniziando dalla farina, incorporiamo poco alla volta nella crema di burro, alternando: farina, frullato di agrumi, farina e frullato di agrumi. Iniziando e ultimando con la farina. Ora tritiamo grossolanamente il cioccolato fondente e uniamo all’impasto.



 
Accendiamo il forno e portiamo a 180° (gas e statico). Poniamo dei pirottini di carta all’interno degli stampi da muffin e riempiamoli fino massimo ai 2/3. Inforniamo per 25 minuti (vale la prova stecchino).
 
Per il frosting: fondiamo a bagnomaria il cioccolato. Sbattiamo il burro morbido insieme al cioccolato
fuso e aggiungiamo infine lo zucchero a velo, poco alla volta. Decoriamo a piacere quando le cupcake saranno completamente fredde.
 
 
Buon Appetito!
 
 
 
 

Salame di Polpa di Granchio

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Vi ricordate la vicenda delle polpettine di sgombro? Poi la  scatoletta di polpa di granchio la trovai e in attesa di poter finalmente realizzare le decantate polpettine di polpa di granchio, la stipai nella dispensa. Solo che da allora le ricette da voler realizzare si sono sommate, aggiunte, moltiplicate … Mi toccherà “assegnare” una sorta di priorità ad ogni golosità offerta dalla “mia” meravigliosa blogsfera?! No certo, ma non posso correre al super per ciapar sù un ingrediente mancante ogni volta che mi vien voglia di cimentarmi con qualche nuova proposta. E’ poi verità assoluta che il bello del cucinare è anche il vedere le ricette fondersi, unirsi e diventare una tua creazione in base a ciò di cui disponi. Di necessità virtù, esatto. E in un momento in cui il ricicciare è must e regola aurea per me e per tutti, arriva la ricetta dal bellissimo blog Cuore di Sedano (se non lo conoscete vi suggerisco di darci una bella e lunga occhiata), con i suoi strainvitanti Medaglioni di Tonno e Pane Raffermo. Ecco, questa furba ricetta mi ha fornito un forte “LA” per far fuori il pane che avevo fatto ma mal conservato e che quindi piangevo all’idea di dover gettare, usar la famigerata scatoletta e altresì preparare un salame di tonno … pardon, di polpa di granchio!
 
Dal mio melting pot è uscito fuori un antipasto ma altresì un perfetto secondo piatto (l’ho abbinato ai topinambur trifolati). Come consistenza questo salame ricorda i canederli e ti conquista anche per quel gusto delicato di mare regalato dalla polpa di granchio.

E’ stato un successone ed è stato promosso a pieni voti dai -loro malgrado- tester: maritozzo, collega d’ufficio del maritozzo, cognatozzo, amico d’infanzia del maritozzo e del cognatozzo e fidanzata del citato amico d’infanzia 🙂
 
 

INGREDIENTI
per circa 20 fette

300 g di pane raffermo
1 tuorlo

2 cucchiai parmigiano
1 scatoletta di polpa di granchio sgocciolata
q.b. latte

PREPARAZIONE

In un capiente mixer uniamo i diversi ingredienti ad eccezione del latte (il pane tagliato a tocchetti, il tuorlo, il parmigiano e la polpa di granchio). Facciamo partire la macchina e poi uniamo poco latte per aiutare a far amalgamare i diversi ingredienti (l’impasto non deve essere molle ma abbastanza morbido da poter essere lavorato con le mani). Spostiamo l’impasto in una capiente ciotola e lavoriamolo con le mani in modo da compattare il tutto (effetto polpettone, di cui ricreeremo la stessa forma).
Ora rivestiamo il nostro polpettone/salamone con dell’alluminio da cucina e poi con della pellicola da cucina e lasciamo riposare in frigorifero il tempo necessario per far giungere a bollore un pentolone d’acqua capiente a sufficienza per il polpettone/salamone.

Appena l’acqua bolle, spegnamo il fuoco, immergiamo il polpettone/salamone, copriamo con il coperchio e lasciamo cuocere così (deve cuocere il solo tuorlo) per 15 minuti. Trascorso il tempo, tiriamo fuori e lasciamo raffreddare. Poi riponiamolo in frigo.

Quando lo serviremo lo estrarremo dal frigo circa una mezzoretta prima, lo affetteremo spesso circa un dito e lo impiatteremo con un filo di olio extra vergine a crudo.

 

Buon Appetito!

 

 

Topinambur Trifolati

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Il 2013 sembrerebbe essere l’anno delle scoperte per me. Sì, perchè dopo le puntarelle è ora la volta del topinanbur che, prima di sabato, non avevo mai gustato. E che mi sono persa per così tanti anni!! Avete ragione, con quel suo caratteristico essere un po’ carciofo e un po’ patata è una gran bontà e una meravigliosa delizia.

Siccome il maritozzo me lo guardava circospetto e sospettoso “quel robo lì che fa un po’ impressione, sicura che si possa mangiare?“, ho scelto di prepararlo nel modo più semplice possibile, in accompagnamento ad un secondo piatto. Il mio piano era semplice: se non lo avessimo – ma soprattutto avesse- apprezzato, avremmo avuto altro nel piatto. Ovviamente, l’altra cosa nel piatto era un esperimento … ma di questo vi racconterò domani 😉

INGREDIENTI 
per 2 persone
 
500 gr topinambur da pulire
2 spicchi d’aglio
q.b. olio extra vergine d’oliva
q.b. sale fino
q.b. acqua tiepida
q.b. e a piacere prezzemolo

PROCEDIMENTO

Prendiamo il nostro brutto tubero, priviamolo della buccia e poi con la mandolina ricaviamone dei dischi sottili.
 
 
Riscaldiamo un paio o tre cucchiai di olio extra vergine d’oliva in una padella antiaderente o di ceramica e poi uniamo gli spicchi d’aglio. Quando sentiremo sfrigolare uniamo il topinambur, saliamo e facciamo soffriggere alcuni secondi. Scaldiamo una tazza piena d’acqua e aggiungiamo fino a coprire, lasciando cuocere senza coperchio per circa 15 o 20 minuti.
 
 
Rigiriamo spesso e dolcemente e se occorresse aggiungiamo dell’acqua per non far asciugare troppo. Il topinambur è pronto quando è morbido ma non sfatto. A fine cottura uniamo del prezzemolo fresco tritato a piacere.
 
 

Buon Appetito!
 

Torta Basketball

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Buongiorno amici carissimi!!
 
Questo lunedì inizia ancora all’insegna della dolcezza carezzevole che la cioccolatosa mud cake dona boccone dopo boccone! Proprio venerdì ha festeggiato il suo compleanno il “campione” Lorenzo e allora la sua affettuosissima ma indaffaratissima mamma che sognava per lui una torta fatta in casa a tema basket mi ha chiesto supporto. Ecco il risultato del mio lavoro frettoloso, poichè a dir la verità la timida richiesta è arrivata giovedì mattina e la torta è stata ritirata per l’appunto venerdì pomeriggio!
 
Senza ombra di dubbio la mud cake è stata la migliore cioccotorta realizzabile (e un gentile sms mi ha resa felicissima nel sapere quanto sia stata apprezzata dal festeggiato, dai due fratellini e dalla sorellina).

Su questa torta del diametro di 20 centimetri e di 5 centimetri di altezza ho utilizzato circa mezzo chilo di pasta di zucchero bianca. L’ho lavorata con costanza con i coloranti alimentari orange, cream, red e brown, fino ad ottenere la nuance migliore di un pallone da basket.

Infine della pdz nera per creare l’effetto finale … una decorazione semplice e pulita che ha sorpreso e accontentato Lorenzo e la sua mamma! 🙂