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Clara pasticcia

Diario di cucina e di emozioni

Muffin super cioccolatosi per i miei primi 40 anni

di 38 commenti

 
 
Come un fiorellino che sboccia, così giunsi fra le braccia della mia mamma e del mio papà il giorno dopo l’arrivo della primavera. Inaspettatamente, a dire il vero, visto che nacqui settimina. E subito, oltre che frettolosa, mostrai anche di essere testarda, poichè, per settimane fra la vita e la morte, mi ripresi e anche velocemente. Mi piace poi anche il racconto della mia mamma sulla scelta del mio nome. La mamma mi ha sempre spiegato che portai in casa luce e felicità e quindi lei e papà vollero per me il nome che ne rendesse il significato: Clara. Nome che m’è sempre piaciuto da matti perchè ho sempre pensato mi caratterizzasse perfettamente nel suo essere classico e altresì non così tanto comune. 
 
Da allora sono trascorsi 40 anni e li festeggio oggi! 
 
Ne sono emozionata, felice, lieta, sorridente e contenta. Ho amiche però che mi dicono sia un po’ fuori non solo nel rivelare la mia età ai quattro venti, ma anche nel provare queste sensazioni, “vista l’età: insomma diventi vecchia!” (cit. giuro che mi è stato detto!!). E sia allora: divento vecchia! Ma felicemente perchè ho una bellissima famiglia, un compagno di vita che adoro, due figlie incredibili e moltissime (e spesso inattese) soddisfazioni personali e professionali. E infine ho il mio blog … oggi quindi vorrei festeggiare anche quì e con voi!
 
Confesso di non essere riuscita ad attuare molti sogni di quando ero bambina e poi ragazzina, i più importanti:
– baciare il compagno di banco delle elemenatari;
– sposare Simon Le Bon;
– avere la Golf cabriolet bianca di Pierce Brosnan in Mai dire Mai;
– diventare ballerina o cantante;
– calzare i panni di una gran gnocca donna manager in carriera;
– mangiare come un bufalo e non ingrassare mai;
– essere ricchissima e potermi comprare qualsiasi paia di scarpe, borse e vestito.
 
Confesso però che dei numerosi sogni maturati da ragazza, moltissimi li ho realizzati. E ho potuto farlo grazie all’aver conosciuto e riconosciuto alcuni “segnali” nella mia vita. E così ho imboccato (spesso con lacrime, dolore e fatica) un percorso invece che altri … MA eccomi dunque, con le mie scelte, arrivata ad oggi, donna contenta ed entusiasta. Donna ancora in divenire ed è pura emozione!
 
Le sofferenze ci sono state e ce ne sono, ovvio! Purtroppo o per fortuna ognuno ha la sua dose. Ma, per fortuna, con me il famoso gioco della felicità di Pollyanna ha sempre funzionato. Non sono un’idiota, sia chiaro: “semplicemente” eleggo il positivo e spingo via il negativo e lo faccio sempre con tutte le mie forze. E la positività richiama la positività … è con questo pensiero che vi ringrazio per esser giunti nel leggermi fino a quì. I muffin sono per tutti voi, grazie dell’affetto! 
 
Clara
 
 
INGREDIENTI

circa 6 muffin

 
250
gr farina 00 (io farina bio Arifa)
175 gr zucchero semolato
2 cucchiai cacao amaro senza zucchero
250 ml latte intero
90 ml olio vergine
1 uovo
1 cucchiaino estratto naturale vaniglia (o busta di vanillina)
2 cucchiaini lievito per dolci
1 cucchiaino bicarbonato

per il frosting al cioccolato:
70 g cioccolato fondente
30 ml panna fresca da montare
decori in zucchero colorati

 

PROCEDIMENTO

Accendiamo il forno a 170° (gas e statico).

Realizziamo i muffin seguendo il metodo classico: uniamo e mescoliamo tutti i liquidi (latte, olio, uovo, estratto di vaniglia) in un recipiente. In un altro mettiamo le polveri (farina, cacao, zucchero, lievito e bicarbonato). Ora versiamo i liquidi nelle polveri e lavoriamo velocemente. Ora versiamo nelle nostre formine per circa i 3/4 e inforniamo per 15 minuti circa. Trascorso il tempo (prova stecchino!), estraiamo e lasciamo raffreddare.
 
Intanto prepariamo il frosting: in un pentolino sciogliamo a fiamma dolcissima il cioccolato assieme alla panna e poi lasciamo raffreddare un poco. Mettiamo in un sac a poche e decoriamo a piacere, aggiungendo in ultimo alcuni decori in zucchero.
 
 
Buon appetito!

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E altresì questo è il mio dolce pensiero per il contest di Ombretta

Partecipate al mio 1° CONTEST Dolci Pensieri

Spezzatino di Manzo al Vino Rosso in Pentola a Pressione

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Come avete deliziato ieri i papà? Il mio maritozzo è stato “svegliato” dalla poesia recitata ancora in dormiveglia da due emozionate pupattole e poi per cena è stato accolto da uno dei suoi piatti preferiti: lo spezzatino. Penserete sia completamente andata fuori di testa a pubblicare questa ricetta comunque, visto che domani, sul calendario, è primavera. Sul calendario, per l’ appunto 🙁

 
Comunque, in questa casa lo spezzatino lo si prepara spessissimo. E infatti vi ho già raccontato di quello allo zafferano e patate e anche di quello con il topinambur. Ma quello di oggi è diverso … anche per me! E’ nato da una curiosità personale. Ho sempre preparato lo spezzatino sfumando con il vino e poi lasciando cuocere con il brodo. Però, facendo alcune ricerche sul brasato, ero rimasta deliziata dall’idea di preparare questi deliziosi bocconcini utilizzando come liquido il solo vino rosso. Insomma, un parente alla lontanissima di un brasato, fatto a tocchetti senza marinatura. Meno male che mi sorgono certe curiosità, perchè ne è uscito fuori un piatto unico davvero saporito, appagante e succulento! La carne è risultata ancora più tenera del mio solito spezzatino e il gusto è stato così avvolgente e penetrante, che m’è proprio spiaciuto non aver potuto bissare. Sì, perchè va bene lo strappo alla regola, ma senza abusare … ieri mattina mi son fatta doppio giro di runner in previsione della cena e altresì, non è che son diventata troppa brava tutta d’un botto: è che nel fine settimana sono previsti festeggiamenti ai quali non potrò e non vorrò tirarmi indietro … 😉
INGREDIENTI
per 6 persone
 
1 kg circa polpa di manzo (meglio ancora il cappello del prete)
circa 20 pomodorini ciliegino
3 carote grandi
1/2 cipolla bianca
300 ml vino rosso corposo
q.b. burro
q.b. olio extravergine d’oliva
q.b. sale e pepe e timo


PREPARAZIONE
 
Laviamo le carote e tagiamole a pezzi più o meno grandi come i bocconcini di carne che andremo a ricavare dal nostro pezzo di carne. Affettiamo la cipolla e laviamo i pomodorini lasciandoli interi. Puliamo la carne e ricaviamo dadolini di forma quanto più regolare fra loro.
 

Prendiamo una pentola a pressione, facciamo sciogliere il burro insieme all’olio extravergine d’oliva. Lasciamo rosolare i bocconcini di carne e uniamo dopo un paio di minuti circa le carote e la cipolla. Rimestiamo e infine saliamo e pepiamo a piacere.

Lasciamo rosolare le verdure un paio di minuti e poi sfumiamo con il vino (dovrebbe arrivare a coprire quasi interamente la carne; se così non fosse aggiungiamone ancora ), rimestiamo e ancora attendiamo circa cinque minuti. Uniamo i pomodorini e poi chiudiamo la pentola a pressione.
 

Lasciamo cuocere a
fuoco moderato per circa 35 minuti dal fischio (ovvero da quando va in pressione). Trascorso il tempo spegniamo il fuoco e lasciamo sfiatare la pentola. Solo dopo questa operazione possiamo aprirla per verificare la cottura della carne -che sarà certamente pronta- e la densità del liquido con le verdure. Possiamo far restringere il sughetto a fiamma dolce e senza coperchio per alcuni minuti, unendo alcune foglie di timo. Questo spezzatino può essere accompagnato da polenta (che visto il tempo è un gran toccasana per lo spirito), riso pilaf, cous cous o semplice pane tostato.
 

Buon Appetito!

 

Ciambellone soffice agli agrumi senza burro, senza olio e senza latte

di 51 commenti

 
Buon Lunedì Amici! Ho trascorso un fine settimana meraviglioso, variegato e accanto alle persone che amo e quindi sono davvero piena di energie positive … quelle che ti fanno proseguire bene con i propositi avviati 🙂 Quindi oggi vi devo assolutamente proporre questo ciambellone stupendo! La ricetta è tratta dal blog della mia amica e blogger  Tiziana (andate a conoscerla se ancora non ne avete avuto occasione, è bravissima davvero!). Io da golosa foodie l’ho rivisitata anche in base alla disponibilità del mio frigo ed il risultato è stato delizioso e spettacolare. E’ riuscito a conquistare anche lo scettico maritozzo, che dopo la mia descrizione ha fatto un boccone titubante-disgustato, per poi commentare: “Ma è una droga!“. E alla fine, nel giro due colazioni, mi ha pure finito il ciambellone, facendo lo gnorri “ma scusa tu non sei a dieta?!!” … e vabbuò, visto che è così light e che avevo ancora un po’ della leggera e buona farina bio Arifa, l’ho rifatto con piacere 🙂
 
 

INGREDIENTI
stampo da 26 cm, alto almeno 10 cm

300 gr farina 00 (io farina bio Arifa)
1 bustina lievito per dolci
300 gr zucchero semolato
250 ml succo e polpa agrumi misti (circa 1 arancia, 1 limone e 2 mandarini)
scorza grattuggiata 1/2 arancia e 1/2 limone
3 uova intere grandi
un pizzico sale 
 

PROCEDIMENTO

Accendiamo il forno e portiamolo a 180° (gas e statico) e grattugiamo le scorze degli agrumi. Ricaviamo il loro succo e la loro polpa.

In un recipiente capiente mettiamo la farina e il lievito setacciati insieme, uniamo poi lo zucchero e le scorze grattuggiate. Mescoliamo con cura. Ora uniamo il succo e la polpa degli agrumi e mischiamo, infine i tuorli, uno alla volta. 

Montiamo a neve fermissima gli albumi, aiutandoci con un pizzico di sale. Incorporiamo quest’ultimi alla crema e versiamo in uno stampo (io in silicone che ho prima inumidito per facilitare il distacco della torta cotta) e inforniamo per circa 40 minuti (vale la prova stecchino: appena è pulito sforniamo per non seccare eccessivamente la torta, che deve rimanere umida e sofficiosa).

Buon Appetito!

 

Nota: il dolce si può anche arricchire, farcendo con marmellata di arance o aggiungendo alcune gocce di cioccolato all’impasto … ad esempio come ho fatto quando ne ho realizzato la versione cupcake!

Biscottini di Riso senza uova e senza burro

di 48 commenti

 
Lo dico? Sì, scelgo di fare outing così la paura di perdere la faccia mi fornirà l’incentivo estremo per non cadere in tentazione. Dunque, mi sarei messa ehm ehm … a dieta!
In realtà è una vita che sono a dieta … tra un pasto e l’altro. E’ che ho la gran fortuna di non ingrassare  nonostante mi conceda grandi porzioni, stravizi, dolci almeno uno al giorno e vino (nettare sopraffino di ogni pasto come si deve). Per di più non faccio nemmeno sport. Però, quando non mi stoppo per settimane intere e metto pure la marcia, il mio metabolismo si ribella. E allora, improvvisamente decide di regalarmi anche un paio di chili in un solo fine settimana. A parte lo sgomento del lunedì e la crisi mistica che prosegue fino almeno a giovedì (perchè quando li metto sù posso anche digiunare ma l’ago della bilancia li fermo se ne sta), arriviamo alla mia seconda fortuna: la ciccia mi si distribuisce tutta un po’ dappertutto.
Sapete che ho smesso di fumare 15 mesi fa. Ma non sapete che nei sei mesi seguenti ne ho messi su così tanti di kili, che son passata dalla 38 alla 42!! E dato che la mia “altezza” oscilla fra quella di Natalie Portman e Scarlett Johansson -cioè non si supera il metro e 60cm se non con i tacchi-, questo mio peso … mi pesa! Comunque, per mia fortuna, l’ago della bilancia da circa 9 mesi se ne sta bello fermo.
Ora, arrivati a una certa età -settimana prossima ne festeggio 40- mi dicono che una donna deve scegliere: o cura la faccia o il lato B! E se ci pensiamo, non è mica stupida come osservazione. Perdere peso giova alla silhouette ma segna il volto e anche il seno ne risente. Quindi che fare?? Senza voler pregiudicare fazzazza o kiulone, ecco la strategia che ho intrapreso:
* mi sono iscritta in palestra e intendo andarci 3 volte a settimana;
* stop a diete iperproteiche lampo, quelle che dopo la 48ma ora, alla 56ma sei più gonfia di prima;
* basta spignattare, infornar dolci  e panificare …

Quanto all’ultimo punto …. MAVAAAAAAAAAAAAAA!!! Ma ci avete creduto?! Ma figuriamoci. Si può cucinare BENISSIMO e in maniera SAPORITA senza pregiudicare il buon umore. E poi, mettiamo la colazione: un dolcetto light davvero davvero, che per davvero nemmeno uno?? Dai … uno senza burro sì può per forza! Vi ricordate i miei Biscottini al farro (senza burro e senza uova)? Questa volta ho usato la meravigliosa farina Arifa per ottenere un biscotto coi fiocchi nonostante l’assenza del burro e per aumentare la friabilità ho unito la farina di riso. E sono molto contenta del risultato!! Chi ne vuole dunque un paio senza eccessivi sensi di colpa? 😀 

 
INGREDIENTI
per circa 40 biscottini

200 gr farina 00 (io farina Arifa)
50 gr farina
di riso
1/2 bustina lievito per dolci

80 gr zucchero
semolato
1 cucchiaino estratto naturale
vaniglia
q.b. sale
50 gr olio vergine
80 gr latte parazialmente scremato
1
cucchiaino miele acacia

q.b. latte da spennellare prima di
infornare
q.b. e a piacere zucchero a velo

PROCEDIMENTO

In
una capiente recipiente uniamo e mescoliamo le farine, lo zucchero, il lievito
e il sale. Uniamo l’olio, l’estratto di vaniglia e il miele. Impastiamo e infine aggiungiamo il
latte. E’ un impasto senza burro e senza uova e quindi si impasta con fatica … ma noi siamo pazienti e alla fine otterremo il nostro panetto! Stendiamo ora con il matterello, aiutandoci
con la carta forno in modo che non appiccichi. Accendiamo il forno e portiamo la
temperatura a 180° (forno a gas statico). Ricaviamo tante formine abbastanza
spesse (circa 1 cm) che disporremo sulla placca da forno rivestita
dell’apposita carta. Spennelliamo le superfici con il latte e inforniamo per circa
8 -10 minuti (appena il bordo si colora togliamo dal forno e dalla placca per evitare che induriscano).

 
 
Buon Appetito!
 

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con questa ricetta partecipo al contest della galvanica Silvia: “Contest di Presentazione“

Filetti di Cernia al pomodoro e olive

di 39 commenti

Questa ricettina facile e straveloce risale ai tempi in cui mi destreggiavo in cucina con il mio papà … davvero, quanto tempo è passato! E’ un appunto, scritto in fretta quando ero alle prime armi con pesce e intingoli. Ne sono sicura perchè ho ritrovato questo post-it appiccicato nel mio diario di cucina: “pesce+olive+olio+pomodoro“. Insomma, che ricetta è?! Però, da allora questa che è una non ricetta … lo è diventata! Senza avere una dose certa, son sempre andata ad occhio un po’ come per il sugo che si prepara day by day per un goloso primo al pomodoro. Quindi, ho scelto di postarla non solo per motivi pratici (mi son finalmente segnata le dosi!) ma anche per motivi sentimentali 😀

Per questa ricettina così easy sono perfetti tutti i pesci sfilettati e privi di spine (dal pesce persico alla sogliola, dal branzino al merluzzo). Per me è veramente perfetta poichè ti fa realizzare una cena golosa e saporita in un “lampo, lampetto, lampante!” (chi conosce questo film “Love Actually” ricorderà questa scena simpaticissima). Il mercoledì ad esempio, oggi per l’appunto: rientro dalla piscina con Eleonora che son quasi le sette. Una ha sonno, l’altra è nervosa e poi inizia la cantilena “Ho fame!” (e questa volta arriviamo al ricordo di Rolly, il cane grasso de “La Carica dei 101”) … insomma, eccola allora questa ricettina splendida, che mi fa pure sentire wonder mamma visto che nonostante l’ora risolvo la cena di tutti e nel frattempo son pure riuscita a sciacquare e stendere i costumi e gli asciugamani. Inoltre, le princy con tanto di scarpetta hanno un piatto unico che le accontenta … a me meno nel vedere come si lordano le maniche, ma questa è un’altra faccenda 😉 

INGREDIENTI
per 2 adulti (per 2 bimbi dimezziamo le dosi)

400 gr filetti di cernia
(o altro pesce delicato sfilettato e privo di spine)
1/5 litro passata pomodoro
q.b. olio extra vergine
2 spicchi d’aglio
q.b. sale
2 generose manciate olive taggiasche
(se il piatto è destinato ai bambini, eliminiamo i noccioli)
1/2 bicchiere Prosecco
PROCEDIMENTO

Prepariamo un sugo classico utilizzando una capiente padella, nella quale faremo imbiondire l’aglio per poi unire il sale e infine le olive. Facciamo addensare per circa 10-15 minuti a fuoco dolce e senza coperchio (dipende dalla passata! Quella fatta in casa ad esempio in pochissimi minuti è pronta). Poniamo sul profumato sughetto i nostri filetti e annaffiamo con il Prosecco, lasciamo evaporare (un paio di minuti circa) e poi mettiamo un coperchio e facciam cuocere sempre a fiamma dolce. In circa 10 minuti (a seconda dello spessore dei filetti) avremo il piatto pronto! Serviamo caldo accompagnando con fette di pane casereccio tostato.
 
Buon Appetito!
 
  
… … …
 
Appena vidi il banner le promisi che avrei partecipato e poichè questa ricetta arriva dai gioiosi momenti culinari trascorsi insieme al mio papà, con lei scelgo di partecipare al tenero contest della cara Elena: “Papà Ecco il Tuo Piatto”.
 
nuovo contest

Ribelle – The Brave Cake

di 61 commenti

 
Buon lunedì Amici! Questo fine settimana il cattivo tempo ci ha dato una grande tregua, regalandoci un preludio di primavera estremamente gradevole. Contemporaneamente sono stata ulteriormente rallegrata da un numero esagerato di belle notizie: la mia figlioccia Lilla ha partorito una meravigliosa bimba di oltre 3 kili e Franco, amico carissimo storico abruzzese, si sposerà tra pochi mesi. E poi abbiamo avuto amici a cena sabato sera e una bella festa di compleanno domenica. Insomma, mi scuserete per l’assenza di questi giorni, ma gli impegni sono stati improrogabili. Inoltre, avrete anche già capito che ho realizzato la torta per i 6 anni di Sara. Una bimba tanto dolce ma anche un po’… Ribelle 😉
 
Vi invito a scoprire il “dietro le quinte” di questa nuova creazione, nella quale ho dato rilievo al castello, alla casetta della strega, ai fuochi fatui e alla freccia: le sue origini, la sua ribellione, la sua forza e la sua strada …
 
 
 
Le torte sono raffreddate e tutti gli strumenti sono sul piano lavoro: all’opera!
 
 
…un po’ di “sartoria” per l’abito della principessa Merida 😉
 
 
Mentre si asciuga l’abito, occupiamoci della torta:
 
 

Coloriamo di grigio le mura del castello e iniziamo a creare i dettagli …

 
 
Auguri Sara per i tuoi spensierati e felici 6 anni, ricchi dell’amore della tua bellissima famiglia e degli affetuosi amici!

Pane Casereccio Cotto in Pentola

di 30 commenti

Le amiche blogger che panificano utilizzando il Lievito Madre, sanno benissimo quanto io brami imparare ad usarlo. Eppure continuo a tergiversare. Non so perchè. Forse sono timorata della “responsabilità” di rinfrescare e manipolare quell’impasto miracoloso. Sì, direi proprio che psicologicamente ho una sorta di resistenza. Un po’ come con la matematica: a me questa “materia” del Lievito Madre (LM) m’è mistica…

Quindi, per ora leggo e mi documento e trovo sempre scuse al fatto che non avrò mai tempo per rinfrescare, coccolare, … E allora, immaginate la mia faccia quando ho scoperto l’esistenta del LM secco! Oh cavolo, ma han proprio pensato A ME!!! Sì, ma …. COME SI USA?!?!! Ho chiesto aiuto alla mia bravissima amica che panifica come una matta, Tiziana. Lei mi ha dolcemente indicato questa ricetta e io ho pensato che ‘sto lievito madre secco ancora non capivo come usarlo. Poi una lampadina (finalmente) mi si è accesa: “lo usi al posto del lievito secco, si usa esattamente come lui: scioglilo nell’acqua indicata!!!“.

Dunque, dopo i miei problemi di connessione fra singoli neuroni, scopriamo questa strepitosa ricetta. Navigando mi è stato evidenziato quanto sia gettonata, grazie alla favolosa e godereccia resa, unita al fatto che qualsiasi principiante ci si possa cimentare senza timore. E’ il pane “cafone” del Sud: saporito, profumato, morbido ma con una crosta fragrante e croccante. Vi va di provarlo?
 
 
INGREDIENTI
 

350 gr acqua tiepida

250 gr lievito madre / o 2,5 gr
lievito fresco / o 50 gr lievito madre secco (io Lievito Madre Attivo con Germe di Grano “Ruggeri”)

500 gr farina 0 o 00 o miste (io Farina Arifa)

2 cucchiai olio extra vergine di oliva

1 cucchiaio miele

2 cucchiaini sale

 
q.b. semola
q.b. semi di sesamo ( o di papavero a piacere)
 
Attrezzatura: pentola a bordi alti con coperchio che vadano entrambi in forno (no parti in gomma o plastica)

 

PROCEDIMENTO
 
In una capiente ciotolona sciogliamo nell’acqua il lievito fresco o quello madre secco.

Aggiungiamo
la farina, l’olio, il miele e il sale e mescoliamo con cura il composto.

Copriamo con un canovaccio pulito e lasciamo riposare in un posto riparato (ad esempio l’interno del forno, spento) per circa 2 ore.

 

Poi infariniamo il tavolo da lavoro con la semola e rovesciamo con attenzione l’impasto, ricoprendolo anch’esso di farina di semola. In seguito, allarghiamolo delicatamente con le dita e
ripieghiamo i 4 angoli verso il centro. Adesso spolveriamo con i semi di sesamo (o altro a piacere), copriamo con un canovaccio
e lasciamo riposare per 15 minuti circa.
 

 

Nel frattempo, acendiamo il forno a 230° (gas e statico), ponendovi subito la pentola da forno con il suo coperchio e lasciamo il tempo che raggiunga la stessa temperatura -circa 15 minuti-. Trascorso il tempo, rovesciamo delicatamente il pane nella pentola
bollente e copriamo con il coperchio e facciamo cuocere per 30 minuti (l’alta temperatura della pentola non richiederà farina all’interno e il pane non si attaccherà). Dopo, togliamo il coperchio e continuiamo la cottura per altri 10
minuti. Spento il forno, lasciamo asciugare il pane nella sua pentola con lo sportello del forno semiaperto.
 

Prima di tagliarlo lasciamolo raffreddare su di una gratella.

 
Buon Appetito!
 

 

Nota: Questo pane viene con la crosta croccante e al suo interno è morbidoso! Dopo tagliato si conserva bene avvolto nella pellicola da cucina, fino a una settimana.

 

Notas bis: …a una settimana non ci arriva però, finisce prima: è buonissimo!!

 

Polpette di Merluzzo al Forno

di 23 commenti

 
Che nervi quando le mie princesses mi “commissionano” un piatto e poi, senza nemmeno assaggiarlo, commentano: “Io questo non lo voglio!“, “Ma io non intendevo fatto così mamma!!“. Fino all’apoteosi: “Che schifo!” …così mi ritrovo a dire le esatte parole che da piccola odiavo e soprattutto non m’importava sentire. Ma si sa, purtroppo in quel momento, se prevale la stanchezza, si sbaglia ohi ohi con i famigerati: “Pensate a quei poveri bambini che il pesce non lo possono mangiare … è un peccato buttare via il cibo … La mamma lo ha fatto apposta per voi…“.

Di recente mi è capitato un flop colossale con il merluzzo. Ho toppato alla grande nel tentativo di spacciarlo per una sogliola all’acqua pazza (che Beatrice ed Eleonora adorano). Quindi, uno sguardo sospettoso, un’annusata e una vocina (con in coro una seconda vocina) ha decretato: “A noi non ci piace perchè puzza. Noi per piacere vorremmo il prosciutto!“. E io ho intascato l’insuccesso e pure la presa in giro della cortesia, perchè non posso mica sempre essere una sorta di Lady di Ferro …che poi…in effetti le mie tusine c’han ragione: il merluzzo lessato l’è una gran tristezza!!
 
 
 

INGREDIENTI
per 10 polpette
 
1 merluzzo pulito (o quanto ne è restato; circa 400 gr)
circa 1/2 confezione formaggio morbido spalmabile
q.b. sale
q.b. e a piacere odori e aromi
2 cucchiai pangrattato
 
q.b. olio extra vergine
q.b. pan grattato

PREPARAZIONE

Prendiamo il nostro merluzzo e insaporiamolo in padella con un filo d’olio extra vergine e del sale e a piacere degli aromi -io ho utilizzato un sale marino integrale, arricchito da prezzemolo, timo, saraghina, capperi e aglio-. In un mixer mettiamo il merluzzo, il pangrattato e il formaggio spalmabile; quest’ultimo dosandolo poco per volta, fino ad arrivare alla consistenza che permette la perfetta manipolazione!
 
 
Ora accendiamo il forno (200°, gas e statico) e iniziamo a formare delle polpette della grandezza che desideriamo. Passiamo le polpette nel pangrattato e poi inforniamo in una pirofila leggermente unta. Facciamo colorire bene bene ogni lato (circa 5-7 minuti per lato). Serviamoli caldi accompagnati da bollicine freschissime e impiattiamo utilizzando le conchiglie delle capesante.
 
 
Buon Appetito!
 
 
 
 

Occhi di Bue con la ricerca della pasta frolla perfetta!

di 61 commenti


Qual’è il vostro dolce preferito? Io a dire il vero non so quale sia. Di certo faccio serenamente a meno dei dolci al cucchiaio, di ogni genere (dal tiramisù alla creme brulèe). Non impazzisco per le panne e quindi i pan di spagna farciti non riscuotono la mia gioia. Ma sicuramente adoro le torte con le mele, di ogni genere, i dolci rustici e caserecci. Faccio follie per cupcakes, cheesecake e cannoncini. Così come per i panettoni e le colombe. E poi crostate e biscotti … uhhhhh quanto mi piacciono! Sì, in effetti la frolla su di me ha un ascendente particolare. Se fatta bene, se friabile e profumata allora, habemus il dolce perfetto per Clara pasticcia!! Non importa la forma: che si tratti di un biscotto o di una crostata di marmellata, di mele o di frutta … l’importante è quel guscio croccante, leggero seppur burroso, friabile e profumato. 
 
Gli accorgimenti per ottenere uno splendido risultato sono ormai pressochè noti a tutti:
  • utilizzare burro freddo di alta qualità,
  • rispettare la proporzione 2 parti di farina e 1 di burro,
  • lavorare l’impasto il più velocemente possibile,
  • lasciar riposare in frigo almeno 30 minuti (comunque più la si lascia in frigo migliore è la friabilità: io la lascio anche fino a 24 ore),
  • cuocere il tempo necessario e non 1 minuto di più (anzi, meglio 1 minuto in meno),
  • usare farina povera di glutine per un risultato migliore! Quest’ultimo punto l’ho scoperto pochi mesi fa, quando ho sperimentato il bello di mixare le farine. Da quelle integrale al farro, da quella di riso a quella che già contiene polvere lievitante. Ogni volta risultati positivi. Innegabile quanto abbia indicato.

Così, quando ho iniziato a leggere in diversi food blog di questa farina, ne sono rimasta colpita non solo per le caratteristiche segnalate, ma altresì per i risultati indicati. Sto parlando di Arifa, una  miscela bilanciata di farine biologiche (grano tenero, grano duro, farro, mais) ad alta digeribilità, che permette di realizzare preparazioni leggere. Oltre ad essere un prodotto di alta qualità, trovo sia altresì economica, poichè costa meno di altre farine biologiche. Ecco dunque cos’ho realizzato con questa farina e il risultato è oggettivamente stato meraviglioso. Il maritozzo.criticozzo ha decretato che così profumati e friabili, leggeri e croccanti, sembravano di pasticceria . Considerando la sua pasticceria preferita, mi ha davvero regalato un gran complimento 😀
 

INGREDIENTI
Questa la mia ricetta per circa una 20ina di biscotti

(o per una crostata di 24 cm di diametro). 

250gr farina 00 (io Arifa, miscela di farine biologiche)
125gr zucchero semolato
125gr burro
1 uovo grande intero
1 pizzico sale
scorza grattugiata di 1 limone
q.b. marmellata (io prugne, arance e albicocche)
q.b. farina di riso (o la 00)
q.b. zucchero a velo
nota: molti utilizzano il lievito nell’impasto della pasta frolla. A mio personale parere il lievito non va messo. Però, ho constato che i bambini apprezzano maggiormente questi biscotti quando utilizzo una bustina di lievito per dolci ogni mezzo kilo di farina.

 
 
 
PREPARAZIONE

 

In una spianatoia o in capiente recipiente poniamo gli ingredienti secchi: farina, zucchero, scorza di limone grattugiata e sale. Poniamo nel centro il burro e usando la punta delle dita iniziamo a lavorare velocemente, cercando di creare delle briciole (se le mani dovessero scaldarsi, laviamole sotto acqua freddissima! Io in genere lavoro con la finestra socchiusa…quel brividino che mi assale mi permette di non scaldare la pasta). Uniamo poi un uovo alla volta e continuiamo a lavorare fino a formare una bella, grossa e lucida palla! Avvolgiamola nella pellicola alimentare e lasciamola riposare in frigorifero (vale la regola che più riposa più il risultato sarà fragrante e leggero).

Trascorso il tempo, accendiamo il forno e portiamo a temperatura (180 ° gas e statico). Prendiamo poi la nostra palla di pasta frolla, lasciamola riposare qualche minuto a temperatura ambiene e poi iniziamo a stenderla intera o in parte con un matterello. Per quest’operazione, dato che la pasta appiccicherà parecchio, scegliamo liberamente di utilizzare o il trucchetto della carta forno (uno strato sotto e uno sopra la pasta da stendere) o della farina (quella di riso ho notato che migliora il risultato finale).

Ricaviamo i biscotti e poi disponiamoli sulla placca da forno rivestita da carta apposita e facciamo cuocere circa 10 minuti (il tempo dipende dalla dimensione dei biscotti) e comunque appena i bordi prendono colore estraiamo dal forno.

Attendiamo una 20ina di minuti prima di formare i nostri occhi di bue e spolverizziamo di zucchero a velo. Godiamoci una merenda, una colazione o un dopo cena davvero unici e felici!
 

Buon Appetito!

 
 

 

Brasato al Vino Rosso

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Brasato, Stufato, Arrosto, Stracotto, Spezzatino …
Il Brasato viene Stufato…. Lo Stufato è uno Stracotto … anche lo Spezzatino viene Stufato…
 
Questi piatti hanno nomi spesso scambiati fra loro, metodi di cottura la cui dicitura può trarre in inganno e altresì sono titolati in modo differente a seconda della Regione. Ho letto parecchio in merito ma non sono riuscita a giungere ad un’univoca dicitura delle diverse terminologie. Addentrandoci verso il piatto che vi propongo oggi, il brasato spesso lo si definisce stracotto … in effetti, il brasato stracuoce, anche lui, in un liquido caldo. Ma, il brasato è un tipico piatto del Nord Italia mentre lo Stracotto arriva dal Centro. Il primo è un pezzo intero di carne di manzo marinato a lungo nel vino rosso e rosolato e infine cotto a lungo nella stessa marinata. Mentre lo stracotto vanterebbe l’uso di carne differente (ho riscontrato presso diverse fonti che si tratterebbe di vitello o asino … ben vengano delucidazioni o chiarimenti!) che senza marinatura viene cotto lentamente fino a disfarsi, sfilacciarsi. E quindi? E quindi non riuscendo a dipanarmi, ho trovato interessante quanto specificato dal “Dizionario delle cucine regionali italiane” a cura di Paola Gho, 2008, Bra (CN), Slow Food Editore:
 
Brasato: marinatura, rosolatura, cottura nella marinatura;
Stracotto: rosolatura, cottura in vino o brodo o latte;
Stufato: marinatura, cottura anche in pomodoro e verdure.

Il brasato è un piatto assolutamente facile da realizzare e di sicuro successo … tenendo conto ovviamente che la sua riuscita dipende dalla qualità della carne e del vino utilizzati. Con la pazienza e la cura di tante ore di macerazione e poche altre di cottura, godremo di un risultato eccezionale. Provare per credere!

 
 

INGREDIENTI
per 6 persone
circa 1 kg polpa di manzo (cappello del prete)
1 cipolla
1 carota
1 costa di sedano
1 aglio
3 o 4 chiodi garofano
q.b. grani di pepe nero
q.b. noce moscata
q.b. rosmarino
1 bottiglia di vino rosso
(Barolo, Nebbiolo, Sassella, Inferno, Amarone, Barbera)
50 gr di
burro
q.b. sale

PREPARAZIONE


In un ampio contenitore posizioniamo il pezzo di carne pulito. Laviamo e mondiamo le verdure e aggiungiamole alla carne. Uniamo poi l’aglio, il rosmarino, i chiodi di garofano e la noce moscata. Versiamo su tutto il vino rosso e copriamo con pellicola da cucina.
 
 
Riponiamo in frigo per circa 12 ore (io 15). Trascorso il tempo, preleviamo la carne dalla marinata e tamponiamola con carta da cucina. Intanto facciamo sciogliere il burro in una larga e alta pentola e poi facciamoci rosolare la carne, rigirandola da tutti i lati per farla dorare (pochi minuti).
 
 
A questo punto, uniamo la marinata (vino e tutta la verdura e gli odori), copriamo e lasciamo cuocere a fiamma moderata per circa 2 ore e mezzo (rigiriamo ogni tanto carne e verdure). Il sale verrà aggiunto a metà cottura per non indurire la carne!

 
 
Trascorso il tempo, preleviamo la carne e laciamo al caldo.
 
 
Il vino cotto e le verdure le frulleremo con un mixer ad immersione e faremo poi restringere lasciando cuocere pochi minuti ancora.
 

Affettiamo la carne, mettiamo in pentola con tutto il buon e saporito sughetto e poi serviamo versando sulle fette di carne il sugo. Uniamo a piacere polenta o purè …. noi abbiamo optato per la taragna senza formaggi.
 

Buon Appetito!

Nota: Il brasato al vino rosso si può arricchire con altre spezie ed erbe aromatiche. Il più noto e classico brasato è il piemontese brasato al Barolo (spesso sostituito con il Nebbiolo, più economico ma con la stessa bassa acidità poichè è dalle stesse uve che vengono fatti Barolo e Barbaresco) e poi c’è il lombardo barolo al Sassela (o Inferno).
 

Biscotti con Avena, Banana e Frutta Secca (Senza Burro)

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La ricetta di oggi palesa il perchè io AMI far parte di questo magnifico blogofoodmondo: leggo sempre più ricette, apprendo nozioni, strategie, furbizie, novità, storie e retroscene, mi arricchisco con i preziosi racconti personali, costruisco una piccola cultura, un mirato sapere in continuo divenire…
Le foodie sanno cosa sia il piacere di scovare una ricetta, apprezzarla, riadattarla al gusto o alle necessità personali. Fino a prenderci dimestichezza e apportare diverse varianti. Così, ad esempio, da Joi of Baking sono arrivata ai miei Biscotti con Avena e Frutta Secca (senza Burro). Poco dopo, la bravissima e simpaticissima Stefania ha proposto i suoi Biscotti furbissimi di avena e banana (senza farina, burro, zucchero, lievito né uova) … subito m’è salito il desiderio di realizzare un super matching delle due ricette: il solo leggere gli ingredienti mi ha illuminata!

E dopo questa premessa, passo ad una importante considerazione: vi è mai capitato di proporre qualcosa di cui avete assolutamente fiducia, certi che piacerà a chiunque poichè a voi si sono aperte le papille … ricevendo però scarsi consensi?! E’ ciò che è mi è accaduto per questi biscotti. Se i precedenti han ricevuto il plauso, questi ad esempio in ufficio del maritozzo non sono piaciuti. Li han apprezzati il mio papà (sempre in cerca di prodotti per diabetici), la mia amica Paola (sportiva e salutista) e la sottoscritta (che cerca dolci non particolarmente ingrassanti!). 
Quindi: sarà il gusto di banana? Sarà la frutta secca? Sarà quella consistenza particolare, un po’ morbidina e un po’ croccantina? Sarà che non hanno il burro … che vi devo dire?!
Io li ho trovati perfetti a colazione e golosi a merenda poichè donano un immediato senso di appagamento e di sazietà. Il loro non essere eccessivamente dolci rende felice l’incontro con il cioccolato … a chi va di provarli?! Fatemi sapere, ci tengo ad un vostro riscontro!
 

INGREDIENTI
per una 40ina circa di
cookies

110 gr frutta secca (mixate nocciole, mandorle, noci,
anacardi, …)
1 grossa banana matura
150 gr zucchero semolato
1 uovo
grande
1 cucchiaino estratto naturale di vaniglia (o 1 bustina
vanillina)
100 gr farina 00
250 gr crusca di avena
1/2 cucchiaino
lievito per dolci, sale, cannella
q.b. gocce cioccolato

 

PROCEDIMENTO

Tostiamo in
forno il nostro mix di frutta secca, ponendo sulla placca un foglio di carta
idoneo e poi la frutta. Lasciamo a 180° per circa 5 – 10 minuti. Estraiamo e
facciamo raffreddare per poi frullare grossolanamente. In una ciotola misceliamo farina, lievito, sale e cannella. Trituriamo grossolanamente la crusca di avena e incorporiamola, aggiungendo infine la frutta secca.

Ora prendiamo un mixer e frulliamo insieme la banana e lo zucchero.

 
 
Uniamo la purea di banana e l’uovo e infine l’estratto di vaniglia.
 
 
Il pastone che otterremo è difficilmente stendibile con il matterello; sicchè ho proceduto come segue (personalmente ho trovato più manipolabile questo impasto che quello propostovi pochi giorni fa): carta forno sulla placca e mani bagnate. Prendiamo un quantitativo di impasto pari a un cucchiaio e con il trucchetto delle mani bagnate creiamo una sfera che porremo sulla placca. Schiacciamola leggermente nel centro fino ad ottenere un vero e proprio cookie allargato e spesso. Procediamo fino ad ultimare lo spazio sulla placca. Prima di infornare facciamo cadere alcune gocce di cioccolato sopra ogni biscotto.  
 
Inforniamo a 180° per circa 10-12 minuti (il bordo esterno deve colorire).
Sforniamo e facciamo freddare ben bene prima di consumarli.

Buon Appetito!
 

Ciuccio Cake

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Amici carissimi Buon Lunedì e Buon inizio settimana!! Ancora la inauguro condividendo una mia semplice e piccola torta, realizzata per i due mesi della dolcissima Alice. Auguri stellina della tua mamma del tuo papà e della tua stupendissima sorellona Matilde!