In un’epoca in cui la globalizzazione è un termine talmente abusato che ce ne si riempie la bocca senza neppure sapere se lo si digerisca a puntino … poco lontano da noi, proprio alle porte delle grandi città, diciamo fra Regione e Regione, spesso si apre ancora un universo parallello fatto di “terun” e di “polentoni“. E’ stato per questo, al pari di Harry Potter, che sono stata bollata quale “mezza sangue“.
Mia mamma è abruzzese da generazioni. Angolana, precisiamo. Di quei di Città Sant’Angelo, splendido paese medievale che da qualche anno è entrato a far parte dei Borghi più belli d’Italia. Mio papà invece è lombardo, bellagino … forse sarebbe potuto divenire amico di George? Forse, ma quando lui conobbe la mia mamma fu subito amore, di quelli con la doppia MM. E da allora scelse di trascorrere le sue vacanze in Abruzzo.
Questa la mia favola, il mio “c’era una volta”. Una sorta di giochetto al limite tra “benvenuto al Nord” e pure al Sud. E in questo periodo di feste, di famiglia e di vogliamoci bene, la mia mente corre a tutto questo e a ricordi lontani e vivi. Arrivo dalla mia nonnina e ai preparativi del pranzo di Natale. Lei si faceva il suo programma già dai primi di dicembre e guai a dirle che preferivi un piatto piuttosto che un altro … quell’anno si faceva così, punto e basta. Poi, almeno due giorni prima del 25 iniziava a spignattare. Dalla cucina uscivano odori decisi a partire dalla colazione, sicchè mio fratello ed io scappavamo via dalla cucina prima di essere catturati in qualche rituale culinario, che regolarmente si concludeva in una sgridata: “Chi stet a fé?! Cumman e fattl!”.
Io da mia nonna ho purtroppo imparato pochissimo perchè sono dura di comprendonio e non ho mai capito il suo “vai a occhio” e “lo senti mentre impasti“. Ma da mezza sangue ho sempre avuto una gran curiosità e una gran testardaggine. E ho sempre sempre amato la tradizione ma anche rispettato le mie inclinazioni alla sperimentazione in cucina … ed è dunque con questo personale piatto che do avvio al Natale!
Gnocchetti di castagne con fonduta di pecorino, frutta secca e miele
INGREDIENTI
per 4 persone
per gli gnocchetti senza patate:
300 g farina di castagne
150 g farina 00
q.b. sale fino
150 ml latte intero
150 ml acqua
q.b. farina per spianatoia
150 ml acqua
q.b. farina per spianatoia
per il condimento:
150 g pecorino di Farindola poco stagionato
250 ml latte intero
250 ml latte intero
q.b. olio extra vergine d’oliva
100 g frutta secca: nocciole, anacardi, mandorle, noci
q.b. miele di acacia
q.b. riccioli di pecorino
q.b. riccioli di pecorino
PROCEDIMENTO
Prepariamo gli gnocchetti disponendo la farina a fontana, salando e mettendo al centro i liquidi tiepidi. Impastiamo con le mani e lavoriamo con cura fino a quando l’impasto diventa liscio e omogeneo. Diamo la forma di una palla, avvogliamo con pellicola alimentare e lasciamo riposare in frigorifero circa 30 minuti.
Nel frattempo occupiamoci del condimento.
Prendiamo la nostra frutta secca e tritiamola grossolanamente, lasciando anche dei frutti integri. Facciamo tostare in un padellino antiaderente.
Mettiamo una pentola piena d’acqua a bollire.
Creiamo la nostra fondutina al pecorino mettendo il formaggio nel latte e facendo cuocere a bagnomaria. Continuiamo a girare, fino a quando il formaggio sarà sciolto completamente. Riaccenderemo la fiamma che terremo dolcissima mentre cuoceremo gli gnocchi.
Creiamo la nostra fondutina al pecorino mettendo il formaggio nel latte e facendo cuocere a bagnomaria. Continuiamo a girare, fino a quando il formaggio sarà sciolto completamente. Riaccenderemo la fiamma che terremo dolcissima mentre cuoceremo gli gnocchi.
Adesso realizziamo i nostri gnocchi, aiutandoci con farina di tipo 00.
Quando gli gnocchi saranno pronti e l’acqua avrà raggiunto il bollore, saliamo e caliamoli e una volta riemersi, scoliamoli e versiamoli in una capiente fondina dove metteremo anche un po’ della fondutina. Lasciamo che la crema e gli gnocchi si abbraccino generosamente. Facciamo cadere una pioggia di frutta secca, lasciamo scendere una lacrima di miele in modo disordinato in ogni piatto e ultimiamo con tanti riccioli di pecorino. Serviamo immediatamente.
Anche io sono 'mezza sangue' (io mi diverto a definirmi meticcia ^_^) e mio papà era abruzzese ^_^
Le tradizioni sono sempre state importanti anche per me, ma la sperimentazione in cucina non potrebbe mai mancare. Trovo che questo piatto sia… perfetto! Hai legato insieme sapori che vanno assolutamente d'accordo. E hai creato un piatto da leccarsi i baffi. Bravissima ^_^
Un piatto favoloso!! Mix perfetto che, da mezzo sangue come sono anche io, adoro e sapori davvero ben studiati!! Brava!!
Avevo approvato in partenza e dopo aver letto la ricetta confermo il mio amore assoluto per questo piatto strepitoso!!
Anche da me hanno sempre fatto a occhio, immaginati che fatica per me che sono pignolina 🙂
Un bacio grandissimo a te e alle meraviglie
Che piatto straordinario Clara!!!!
Mezzo sangue presente… anzi varie miscele di plasma: mia mamma è casertana doc, mio padre torinese e i miei nonni romagnoli…. La cosa bella è poter attingere da tutte le culture gastronomiche a piene mani…. Anche mia mamma ha questa cosa del "lo senti quando impasti" e io diventavo pazza…. poi ho capito e lo dico alle mie figlie che diventano pazze… tutto questo per dirti che questi gnocchetti sono uno spettacolo senza fine… ho nelle narici il profumo della fonduta…. Un bascione a te e alle principesse
che delizia… prelibatissimi…
Il bello è proprio conoscere ed unire le varie tradizioni culinarie regionali.
Mi piace molto questa tua proposta, sa di calore familiare e di gran piatto da ristorante.
Che bell'intreccio,altro che mezzo sangue sei ricca du tradizioni,luoghi,culture e tantissimu ricirdi.Amo i piatti della traduzione non mi stanchero'mau di scriverlo ma mu piace tantissimo anche questa tua interpretazione,complimenti.
Z&C
UN PIATTO MOLTO RICCO, SAPORITO E DELICATO, MI PIACE IL TUO MODO DI METTERTI IN GIOCO!!!!BRAVISSIMA!!!!BACI SABRY
C'è tanto tanto amore in questo piatto e una miriade di profumi avvolgenti..lo adoro 🙂
e invece io sono una "tutta sangue"…calabrese ma trapiantata in Trentno Alto Adige! hahahaha
Mi piace l'introduzione al tuo post, l'amore dei tuoi e la realizzazione di questi gnocchetti, per di più alle castagne, che io adoro nei piatti salati!
Complimenti tesoro, anche per le belle foto!
Un abbraccione tvb
Che bello questo piatto Clara! A guardare le foto mi è rivenuto un certo languorino…farina di castagne, pecorino, frutta secca e miele: un abbinamento che trovo delizioso!
Bravissima!
Un abbraccio forte
Sandra
Io, invece sono completamente terrona, anche se, da quando ho vissuto ad Amsterdam mi sento anche olandese… vale? 😉
Questi gnocchi sono fantastici, sotto ogni punta di vista!!!
sono anche io mezzo sangue come te, papà era di Salerno e mamma di Trieste( e i triestini si sa sono un mix esplosivo),puoi immaginare quante mescolanze ho…..Splendidamente golosi questi gnocchetti ! Buon fine settimana cara, un bacione !